Il piano di Trump per l'Ucraina piace solo alla Russia
Europa e repubblicani criticano la proposta che favorisce Mosca. Confusione su chi l'ha scritta, mentre Zelenskyy affronta una scelta drammatica. Incontri urgenti a Ginevra per modificare il testo
La proposta di pace americana per porre fine alla guerra in Ucraina ha scatenato una levata di scudi da parte degli alleati europei e di esponenti del Partito Repubblicano. Il presidente Trump ha dato a Kiev tempo fino a giovedì per accettare il piano in 28 punti, ma le pressioni per modificarlo si moltiplicano mentre i diplomatici si preparano a incontri urgenti in Svizzera.
Quattordici leader di paesi alleati dell'Ucraina hanno dichiarato sabato che il piano "richiede lavoro aggiuntivo", dopo una riunione d'emergenza a margine del vertice del G20 a Johannesburg. Il gruppo, che comprende Stati europei oltre a Giappone, Australia e Canada, ha riconosciuto che "la bozza iniziale include elementi importanti che saranno essenziali per una pace giusta e duratura", ma ha avvertito che il testo così com'è "lascerebbe l'Ucraina vulnerabile a futuri attacchi" da parte della Russia.
I leader hanno sottolineato che "l'attuazione di elementi relativi all'Unione Europea e alla Nato richiederebbe il consenso rispettivamente dei membri dell'Ue e della Nato". La dichiarazione congiunta è stata firmata dai capi di governo di Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Norvegia, Spagna, Paesi Bassi, Finlandia e Irlanda, oltre ai presidenti del Consiglio Europeo e della Commissione Europea.
La riunione è stata convocata in risposta all'ultimatum dell'amministrazione Trump, che ha elaborato il piano con input russo e senza consultare gli alleati della Nato. Funzionari europei hanno descritto privatamente la proposta come una "capitolazione" a Mosca. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha detto ai giornalisti che "le guerre non possono essere concluse dalle grandi potenze sopra la testa dei paesi colpiti", aggiungendo che qualsiasi soluzione deve coinvolgere il consenso dell'Ucraina e dell'Europa.
Trump ha reagito sabato alle critiche affermando che il piano non è la sua offerta finale. "Vorremmo arrivare alla pace. Avrebbe dovuto succedere molto tempo fa", ha dichiarato ai giornalisti. Alla domanda su cosa accadrebbe se il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy non accettasse la proposta entro giovedì, Trump ha risposto: "Allora può continuare a combattere quanto vuole".
La confusione su chi abbia effettivamente redatto il documento ha dominato il dibattito durante il fine settimana. Il segretario di Stato Marco Rubio ha telefonato sabato a una delegazione bipartisan di senatori che partecipava a una conferenza sulla sicurezza a Halifax, in Canada, per chiarire la situazione. Secondo il senatore repubblicano Mike Rounds, Rubio ha spiegato che "siamo i destinatari di una proposta che è stata consegnata a uno dei nostri rappresentanti. Non è la nostra raccomandazione. Non è il nostro piano di pace".
Rubio ha però successivamente corretto questa versione in un messaggio su X, scrivendo che "la proposta di pace è stata redatta dagli Stati Uniti. Si basa su input dalla parte russa. Ma si basa anche su input precedenti e in corso dall'Ucraina". La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha confermato che il presidente sostiene il piano e che Rubio e l'inviato speciale Steve Witkoff lo hanno elaborato "in modo discreto".
Le critiche più dure sono arrivate dall'interno del Partito Repubblicano. Il senatore Mitch McConnell, ex leader della maggioranza repubblicana al Senato, ha accusato l'amministrazione di voler "placare Putin" anziché garantire una vera pace. "Putin ha passato l'intero anno cercando di giocare con il presidente Trump. Se i funzionari dell'amministrazione sono più preoccupati di placare Putin che di garantire una pace reale, allora il presidente dovrebbe trovare nuovi consiglieri", ha affermato in un comunicato. McConnell ha aggiunto che "ricompensare la carneficina russa sarebbe disastroso per gli interessi americani".
Il senatore Roger Wicker, presidente della commissione per le forze armate del Senato, ha dichiarato che "l'Ucraina non dovrebbe essere costretta a cedere le sue terre a uno dei criminali di guerra più flagranti del mondo". Anche il senatore Thom Tillis ha espresso preoccupazione, affermando che "non dovremmo fare nulla che faccia sentire Putin come se avesse vinto".
L'Economist ha pubblicato un editoriale particolarmente critico, definendo il piano "un triste mix di opportunismo nudo e miopia strategica". La testata britannica ha scritto che la proposta è "così mal messa insieme, così vaga, squilibrata e impraticabile che, in un mondo più normale, non avrebbe mai visto la luce del giorno". Secondo Economist, il piano premia riccamente l'aggressione di Putin e gli dà "denaro e tempo per ricostruire gli eserciti di cui ha bisogno per realizzare il suo obiettivo a lungo termine di minacciare e costringere i paesi lungo il confine russo".
Il New York Times ha pubblicato un'analisi sostenendo che molti dei 28 punti del piano "sembrano essere stati redatti al Cremlino", riflettendo "quasi tutte le richieste massimaliste di Putin".
Zelenskyy ha descritto il momento come "uno dei più difficili della nostra storia". In un messaggio video agli ucraini, il presidente ha detto che il suo paese si trova di fronte a "una scelta molto difficile. O la perdita di dignità, o il rischio di perdere un partner chiave". Ha promesso di "lavorare con calma" e rapidamente con gli Stati Uniti e i partner europei per trovare una soluzione.
Il ministro della difesa estone Hanno Pevkur ha dichiarato che riscriverebbe tutto il piano, definendolo "100 a zero" a favore della Russia. Ruben Brekelmans, ministro della difesa dei Paesi Bassi, ha affermato che "è necessario un certo grado di compromesso, ma deve essere un compromesso che gli ucraini, dopo tutti i sacrifici che hanno fatto, sono in grado di accettare".
I consiglieri per la sicurezza nazionale di Francia, Germania e Regno Unito si recheranno a Ginevra domenica per incontrare alti funzionari americani e ucraini e discutere i prossimi passi sulla proposta. Rubio e Witkoff parteciperanno agli incontri, insieme al segretario dell'Esercito Dan Driscoll. Rustem Umerov, segretario del consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina, ha confermato che stanno "iniziando consultazioni tra alti funzionari dell'Ucraina e degli Stati Uniti riguardo ai possibili parametri di un futuro accordo di pace".
I funzionari europei hanno fatto sapere che chiederanno che non vengano imposte limitazioni alla capacità militare dell'Ucraina e che gli Stati Uniti offrano chiare garanzie di sicurezza come parte dell'accordo di pace. Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che gli alleati dell'Ucraina si incontreranno martedì per discutere l'esito dei colloqui di Ginevra, aggiungendo che il piano americano "deve essere rivisto perché non è stato negoziato con gli europei e stabilisce molte cose per gli europei".
Il premier britannico Keir Starmer ha parlato con Trump sabato sera, e i due leader hanno concordato che i loro team lavoreranno insieme sul piano di pace a Ginevra. Starmer non ha in programma di visitare Washington nelle prossime settimane, secondo fonti vicine al governo britannico.