Il Pentagono sospende parte degli aiuti militari a Kiev
La Casa Bianca: "Vengono prima gli interessi dell’America". I democratici avvertono: rischio devastante per l’Ucraina sotto i missili russi
Il Pentagono ha deciso di sospendere temporaneamente alcune spedizioni di munizioni di precisione destinate all’Ucraina, compresi missili per la difesa aerea, in risposta alle crescenti preoccupazioni legate al calo delle scorte militari statunitensi. La notizia è stata riportata per la prima volta da Politico.
Secondo una dichiarazione diffusa dalla portavoce della Casa Bianca Anna Kelly, la decisione è frutto di una revisione condotta dal Dipartimento della Difesa in merito al “supporto e all’assistenza militare ad altri paesi in tutto il mondo”. Kelly ha spiegato che la misura è stata adottata per “mettere al primo posto gli interessi dell’America”. Ha poi aggiunto che “la forza delle Forze Armate degli Stati Uniti rimane indiscussa – basta chiedere all’Iran”, un commento interpretato come un chiaro riferimento alle tensioni militari in Medio Oriente.
La sospensione ha sollevato preoccupazioni tra alcuni esponenti del Partito Democratico. La senatrice Jeanne Shaheen, democratica del New Hampshire e figura di primo piano nel Comitato per le Relazioni Estere del Senato, ha affermato che “il Pentagono sta indebolendo significativamente la difesa dell’Ucraina contro gli attacchi aerei proprio mentre la Russia bombarda le città ucraine notte dopo notte, con numerosi civili morti e feriti”. Secondo Shaheen, l’interruzione degli aiuti potrebbe avere un impatto devastante in un momento critico della guerra.
L’Ucraina continua infatti a fronteggiare offensive russe su più fronti. Dall’inizio dell’invasione su larga scala lanciata da Mosca nel 2022, gli Stati Uniti hanno fornito a Kiev miliardi di dollari in assistenza militare. L’amministrazione Biden aveva intensificato il ritmo delle forniture prima di lasciare l’incarico, suscitando timori tra alcuni funzionari circa un possibile esaurimento delle riserve americane.
Dal canto suo, l’amministrazione Trump ha respinto le critiche democratiche. Elbridge Colby, sottosegretario del Dipartimento della Difesa per le politiche, ha ribadito che il Pentagono “continua a fornire al presidente opzioni robuste per continuare gli aiuti militari all’Ucraina”. Colby ha precisato che “allo stesso tempo, il Dipartimento sta esaminando rigorosamente e adattando il suo approccio per raggiungere questo obiettivo, preservando anche la prontezza delle forze statunitensi per le priorità difensive dell’amministrazione”.
In linea con questa posizione, Sean Parnell, portavoce capo del Pentagono, ha assicurato che i membri del servizio militare americano sono “completamente equipaggiati per scoraggiare qualsiasi minaccia”. Parnell ha anche elogiato l’approvazione da parte del Senato del nuovo progetto di legge promosso dal presidente Trump, definito “grande e bello”, sottolineando che il provvedimento “garantisce che le nostre armi e i sistemi di difesa siano modernizzati per proteggere la patria dalle minacce del 21° secolo per le generazioni a venire”.
La scelta di sospendere una parte delle spedizioni verso Kiev si inserisce in un contesto in cui l’amministrazione Trump sta ricalibrando il ruolo globale degli Stati Uniti. La revisione della strategia di assistenza militare, evocata dalla Casa Bianca, riflette una linea di politica estera più selettiva, che privilegia la sicurezza interna e la sostenibilità delle scorte militari nazionali rispetto all’impegno continuativo su più fronti all’estero.