Il nuovo libro in uscita "Original Sin" rivela gravi preoccupazioni sullo stato di salute di Joe Biden negli ultimi anni di presidenza
Un nuovo libro rivela che il deterioramento fisico del presidente era così grave che i suoi consiglieri consideravano l'ipotesi di una sedia a rotelle per un eventuale secondo mandato, ma ritenevano politicamente insostenibile mostrarla durante la campagna elettorale.

Il deterioramento fisico dell'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden era diventato così grave nel corso degli anni 2023 e 2024 che i suoi consiglieri avevano persino discusso in privato la possibilità di fargli utilizzare una sedia a rotelle, qualora avesse vinto le elezioni per un secondo mandato. La rivelazione emerge dal nuovo libro Original Sin, scritto dal giornalista della CNN Jake Tapper e da Alex Thompson di Axios, in uscita il prossimo 20 maggio.
Il volume, che si basa su oltre 200 interviste condotte principalmente con insider democratici direttamente coinvolti nelle vicende degli ultimi due anni della presidenza Biden, evidenzia con chiarezza il declino fisico del presidente, ponendo particolare attenzione alla significativa compromissione della sua colonna vertebrale e all'allarme crescente tra i suoi più stretti collaboratori.
"Il deterioramento fisico di Biden – più evidente nella sua andatura esitante – era diventato così grave che erano sorte discussioni interne sull'opportunità di mettere il presidente su una sedia a rotelle, anche se ciò non sarebbe stato possibile fino a dopo le elezioni", scrivono gli autori Tapper e Thompson. Secondo quanto rivelato, lo staff presidenziale considerava però politicamente insostenibile che Biden apparisse in pubblico su una sedia a rotelle durante la campagna elettorale.
Ulteriore preoccupazione era stata espressa privatamente anche dal medico personale del presidente, Kevin O'Connor. Quest'ultimo, secondo il libro, aveva avvertito che, data l'età avanzata di Biden – 81 anni nel 2023 – una nuova brutta caduta avrebbe potuto rendere indispensabile l'uso di una sedia a rotelle per una ripresa che si prospettava difficile. L'allerta era aumentata dopo che, nel giugno del 2023, Biden era inciampato su un sacchetto di sabbia durante una cerimonia all'Accademia dell'Aeronautica.
Dopo quell'episodio, il team del presidente aveva introdotto diverse precauzioni supplementari per ridurre il rischio di nuovi episodi analoghi: percorsi pedonali più brevi, l'insistenza sull'utilizzo di corrimano nelle scale verso i palchi durante gli eventi pubblici, scarpe da ginnastica più frequenti, briefing visivi dettagliati prima delle apparizioni, e un accompagnamento più attento per ogni movimento.
Secondo Original Sin, già da tempo O'Connor aveva manifestato privatamente la sua preoccupazione per l'effetto negativo della presidenza sulla salute generale di Biden, insistendo con lo staff politico affinché fossero introdotti più momenti di riposo nell'agenda del presidente. Il medico avrebbe addirittura scherzato affermando che i collaboratori politici cercavano di "uccidere" Biden con gli impegni, mentre lui cercava di "mantenerlo in vita".
Nel corso del 2024, lo staff aveva però fornito alla stampa una narrazione diversa sulle condizioni di salute del presidente. I collaboratori sostenevano infatti che l'andatura esitante di Biden fosse conseguenza della frattura al piede subita nel novembre 2020 e del suo rifiuto di indossare costantemente il tutore ortopedico.
Tuttavia, il libro mette in evidenza una contraddizione, riportando dichiarazioni pubbliche dello stesso O'Connor, secondo cui la frattura al piede si era completamente risolta dopo l'uso di un tutore per circa 10 settimane, tra fine 2020 e inizio 2021. O'Connor aveva chiarito che la lesione era guarita normalmente, indicando invece la "significativa artrite spinale" come causa principale dei cambiamenti nell'andatura.
Nonostante questi segnali evidenti di declino fisico e mentale, Biden, la sua famiglia e gli alti funzionari della Casa Bianca avevano proseguito nella campagna per la sua rielezione fino all'estate del 2024. È stata però la pessima performance di Biden durante il dibattito televisivo contro Donald Trump nel giugno scorso a scuotere definitivamente i vertici democratici.
Dopo quell'evento, numerosi leader del Partito avevano iniziato a fare pressione affinché Biden si ritirasse dalla corsa per il secondo mandato. L'ex presidente ha ceduto alle pressioni tre settimane dopo, appoggiando rapidamente la vicepresidente Kamala Harris, aprendo così la strada alla sua candidatura ufficiale.