Il G20 del 2026 si terrà in un resort della famiglia Trump in Florida
Il presidente americano ha annunciato che i leader mondiali si incontreranno al Trump National Doral Miami. I democratici denunciano conflitti di interesse, mentre Trump respinge le accuse e rivendica la scelta come “il miglior posto possibile”.

Il presidente Donald Trump ha confermato che il vertice del G20 di dicembre 2026 si svolgerà al Trump National Doral Miami, un complesso di golf di proprietà della sua famiglia in Florida. L’annuncio è arrivato venerdì 5 settembre, durante un incontro con la stampa nello Studio Ovale, alla presenza del segretario al Tesoro Scott Bessent e del sindaco di Miami Francis Suarez.
Trump ha garantito che non ci sarà alcun guadagno personale: «Non [guadagnerò] affatto soldi con questo». Ha definito Doral «il miglior posto» per ospitare il summit, sottolineando la vicinanza all’aeroporto e assicurando che «ogni Paese avrà il suo edificio». Ha aggiunto che «sarà davvero magnifico».
Non è la prima volta che Trump punta sul resort di famiglia. Già durante il primo mandato, tra il 2017 e il 2021, aveva cercato di organizzare a Doral un vertice del G7, ma aveva dovuto rinunciare dopo una pioggia di accuse di conflitto di interessi.
Trump ha anche detto che «gli piacerebbe» che al vertice partecipassero Vladimir Putin e Xi Jinping. Quest’anno la presidenza di turno del G20 è dell’Africa del Sud, dove il summit è previsto per novembre. Trump ha ribadito che non vi parteciperà, accusando il Paese africano di «perseguire le persone bianche». Gli Stati Uniti saranno rappresentati dal vicepresidente J. D. Vance.
La decisione ha riacceso le polemiche sul confine, spesso sfumato, tra interessi pubblici e privati del presidente. Formalmente Trump non è più coinvolto nelle attività economiche della famiglia, oggi gestite soprattutto dai figli. Ma i democratici e le associazioni anticorruzione lo accusano di sfruttare il potere politico per sostenere il marchio Trump, tra immobili e criptovalute.
Poche settimane fa, il presidente ha inaugurato un nuovo campo da golf in Scozia. Inoltre, si è legato a diversi progetti legati alle criptovalute, settore che la sua amministrazione promuove attivamente e che ha contribuito ad accrescere la sua fortuna personale.
In particolare, Trump e il suo emissario speciale in Russia e Medio Oriente, Steve Witkoff, hanno associato le loro famiglie in una società di criptovalute, World Liberty Financial. Il sito della compagnia lo presenta come «cofondatore emerito». L’azienda è finita sotto accusa per una recente operazione con una società di Abu Dhabi, considerata molto vantaggiosa.
Il legame tra attività politiche e affari è emerso anche durante un viaggio di Trump nel Golfo, la scorsa primavera. In quella occasione il presidente ha accettato la richiesta degli Emirati Arabi Uniti di poter acquistare componenti elettronici americani avanzati. Nello stesso tour ha ricevuto un Boeing in dono dal Qatar, suscitando proteste tra i democratici.
Durante il primo mandato, la Trump Organization aveva imposto un blocco sugli investimenti con partner stranieri privati. Nel secondo mandato non è stato introdotto alcun limite simile.
Secondo un’inchiesta pubblicata in agosto dal settimanale The New Yorker, i guadagni complessivi della famiglia Trump da quando il presidente è tornato alla Casa Bianca ammontano a più di 3 miliardi di dollari, circa 2,5 miliardi di euro.
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