Il figlio di Trump sfrutta la presidenza per arricchirsi

Dopo l'elezione del padre, Donald Trump Jr. è diventato partner di una piccola società di investimento che ha rapidamente moltiplicato i suoi affari, puntando su startup in orbita governativa e nel settore della difesa. Crescono le preoccupazioni su possibili conflitti d'interesse.

Il figlio di Trump sfrutta la presidenza per arricchirsi

A sei giorni dall’elezione di Donald Trump alla presidenza, il figlio maggiore, Donald Trump Jr., ha annunciato il suo ingresso come partner in 1789 Capital, una società di investimento con sede a Palm Beach, in Florida, a pochi chilometri da Mar-a-Lago.

Al momento dell’ingresso di Trump Jr., 1789 Capital era una realtà marginale nel settore del capitale di rischio, con meno di 200 milioni di dollari raccolti e un piccolo portafoglio. Tra gli investimenti già effettuati c'erano la partecipazione in un gruppo che aveva sostenuto con 15 milioni di dollari il nuovo progetto mediatico dell’ex conduttore di Fox News Tucker Carlson. Da allora, la traiettoria della società ha subito un’accelerazione notevole.

Nonostante le ridotte dimensioni iniziali, 1789 Capital è riuscita ad accedere a offerte riservate e molto ambite, come quote in SpaceX, la società spaziale fondata da Elon Musk, e in xAI, la sua impresa nel campo dell’intelligenza artificiale. Questi investimenti sono generalmente riservati a fondi molto capitalizzati o con forti connessioni, e raramente disponibili a operatori alle prime armi. Inoltre, la società ha iniziato a puntare su startup che hanno rapporti diretti con il Dipartimento della Difesa o che mirano a ottenerne contratti.

L’attività di 1789 Capital, per quanto formalmente legittima, ha sollevato allarmi tra gli esperti di Washington. In particolare, destano preoccupazione la scarsa trasparenza dell’amministrazione Trump e il crescente coinvolgimento di Musk e del Department of Government Efficiency (DOGE) nella riassegnazione dei fondi federali.

Secondo Laura Dickinson, docente di diritto alla George Washington University e consulente per il Dipartimento della Difesa, “questo solleva sicuramente serie preoccupazioni sull’apparenza di corruzione, perché la famiglia Trump ne sta traendo beneficio”. Dickinson sottolinea anche come la questione si inserisca in un contesto di tagli arbitrari ad altri programmi, alimentando il sospetto di un trattamento preferenziale verso imprese legate al presidente.

Una delle mosse più rilevanti di 1789 Capital è proprio l’investimento in SpaceX e xAI, per oltre 50 milioni di dollari, secondo Bloomberg. In parallelo, l’amministrazione Trump starebbe canalizzando ingenti risorse pubbliche verso Starlink, il sistema satellitare di Musk, e ha assegnato a SpaceX un contratto da 5,9 miliardi di dollari tramite la US Space Force per il lancio di carichi di sicurezza nazionale.

La società ha inoltre investito in Anduril, un’impresa tecnologica per la difesa che ha registrato una rapida espansione sotto l’attuale amministrazione. A febbraio ha ottenuto un contratto da 22 miliardi di dollari per la fornitura di occhiali per la realtà aumentata alle forze armate, seguito da un’ulteriore commessa da 642 milioni di dollari per la costruzione di sistemi anti-drone. Sebbene gli investitori di questo round di finanziamento non siano stati resi pubblici, Business Insider ha confermato che 1789 Capital figura tra loro.

Un altro fronte di attività è Axiom Space, azienda di Houston in trattative per un contratto con la NASA relativo al successore della Stazione Spaziale Internazionale. 1789 Capital sarebbe coinvolta nel tentativo di raccogliere almeno 100 milioni di dollari. A gennaio, invece, la società ha guidato un finanziamento da 60 milioni per Firehawk Aerospace, azienda texana specializzata nella produzione di carburante per razzi tramite stampa 3D. Ad aprile, Firehawk ha ottenuto un contratto di 1,25 milioni di dollari per condurre uno studio sui suoi sistemi di produzione.

Il rapido espandersi degli investimenti di 1789 Capital nel settore della difesa e delle infrastrutture spaziali, unito al legame diretto con il presidente attraverso il figlio, è motivo di forte inquietudine per gruppi di vigilanza. “Crea una situazione etica molto complessa”, osserva Scott Amey, consulente generale del Project on Government Oversight. “Se il figlio del presidente sta beneficiando di questi accordi, anche se ci sono alcuni gradi di separazione, c’è davvero un campo di gioco equo? Semplicemente non lo sappiamo.”

Donald Trump Jr. non si limita a un ruolo passivo nella gestione della società. Stando a Politico, lui e i suoi soci hanno avviato la creazione di un club esclusivo chiamato Executive Branch, con sede a Georgetown. L’accesso, su invito, costerà oltre mezzo milione di dollari e permetterà ai membri di interagire con figure chiave dell’amministrazione in contesti privati. L’iniziativa promette di generare nuove opportunità di investimento per 1789 Capital, alimentando ulteriormente i timori di commistione tra potere pubblico e interessi privati.

Le attività di Trump Jr. nel capitale di rischio evocano parallelismi con le accuse mosse a Hunter Biden per aver sfruttato il nome del padre in affari esteri. Durante la campagna del 2020, Trump Jr. aveva ironizzato sull’argomento, sostenendo di non aver mai beneficiato dell’ufficio pubblico del padre, pur ammettendo l’utilità del cognome. “Sarebbe sciocco dirlo. Ma non ho beneficiato dell’ufficio di mio padre finanziato dai contribuenti”, aveva dichiarato ad Axios.

Ora, però, la situazione è cambiata. A soli tre mesi dall’inizio del secondo mandato di Trump, 1789 Capital ha raccolto circa 500 milioni di dollari e punta a raggiungere 1 miliardo entro metà anno, con l’obiettivo di arrivare a 3-5 miliardi l’anno successivo per un secondo fondo. Anche in assenza di violazioni legali documentate, è evidente che Trump Jr. si sta preparando a trarre ampi benefici economici dal quadro politico e amministrativo costruito attorno alla presidenza del padre.

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