Il DOGE di Musk è un progetto già ridimensionato?

Il DOGE di Musk è un progetto già ridimensionato?
Grok

L’amministrazione Trump ha avviato un piano per ristrutturare il governo federale, affidandone la guida a Elon Musk.

Il progetto, ribattezzato “Dipartimento per l’Efficienza Governativa” (DOGE), nasce con l’obiettivo di modernizzare le infrastrutture tecnologiche del governo e ridurre i costi, ma un articolo del New York Times evidenzia i dubbi che ci sono tra gli esperti sulla sua portata e sui risultati concreti che potrà raggiungere.

Inizialmente, il progetto prevedeva la collaborazione di tre figure di spicco: Elon Musk, il banchiere Howard Lutnick e l’imprenditore Vivek Ramaswamy.

Tuttavia, Lutnick è stato nominato Segretario al Commercio, mentre Ramaswamy ha abbandonato l’iniziativa poco prima dell’insediamento di Trump per candidarsi come governatore dell’Ohio.

Di conseguenza, Musk si trova ora a gestire in solitaria un’iniziativa definita dal presidente come “potenzialmente il ‘Progetto Manhattan’ dei nostri tempi”.

Il primo passo di Musk è stato riadattare un ente esistente, il Servizio Digitale degli Stati Uniti, ribattezzato DOGE. Creato nel 2014 durante l’amministrazione Obama, questo ufficio mirava a migliorare i sistemi informatici governativi, in particolare quelli legati alla riforma sanitaria.

Musk intende ora condurre un’analisi del personale, composto da circa 200 dipendenti, per determinare chi mantenere in servizio. Dopo aver ridotto dell’80% il personale di Twitter nel 2022, Musk sembra concentrarsi su un’operazione più tecnologica che politica.

DOGE avrà il compito di raccomandare tagli al personale entro 90 giorni e di rivedere le pratiche di assunzione entro quattro mesi. Tuttavia, l’approvazione dei tagli spetta al Congresso, limitando l’autonomia del progetto.

Romina Boccia, direttrice delle politiche di bilancio presso il Cato Institute, ha sottolineato che la modernizzazione governativa potrebbe portare a risparmi significativi, ma difficilmente raggiungerà i 2.000 miliardi di dollari inizialmente promessi da Musk.

“La cinica in me dice che DOGE si è reso conto di essere troppo ambizioso e che sarà molto più difficile raggiungere gli obiettivi iniziali”, ha commentato Boccia al New York Times.

Nonostante queste limitazioni, l’influenza di DOGE potrebbe lo stesso essere rilevante. Musk e i suoi alleati opereranno all’interno del governo federale, con team integrati in agenzie come l’IRS.

Donald F. Kettl, ex preside della School of Public Policy dell’Università del Maryland, ritiene che questo approccio possa permettere al DOGE di avere in ogni caso un impatto significativo.

Uno dei primi obiettivi di DOGE sarà proprio l’IRS, agenzia federale responsabile della riscossione delle tasse. Musk ha criticato pubblicamente i sistemi informatici obsoleti dell’agenzia e mira a ridurre il numero di dipendenti automatizzando parte del lavoro.

Un ordine esecutivo di Trump ha congelato temporaneamente le assunzioni federali, permettendo così al DOGE di mantenere questo blocco sull’IRS per tempo indefinito.

Tuttavia, il progetto non è esente da critiche. Molti temono che l’approccio tecnologico di Musk possa entrare in conflitto con le esigenze politiche e amministrative delle agenzie federali.

Mina Hsiang, ex amministratrice del Servizio Digitale durante l’Amministrazione Biden, ha spiegato che un approccio troppo conflittuale con le agenzie del governo federale potrebbe finire per minarne l’efficacia.

Inoltre, la trasparenza del progetto resta un punto interrogativo. Musk spera di entrare nell’amministrazione come “dipendente governativo speciale”, una designazione che eviterebbe l’applicazione delle leggi sulla trasparenza, richiedendo la pubblicità delle riunioni e dei documenti.

Non è chiaro però quanti altri membri del DOGE beneficeranno di questo status.

L’uscita di Ramaswamy ha ulteriormente complicato il quadro. L’imprenditore candidato alle primarie presidenziali 2024, che aveva proposto un approccio più politico e regolatorio, ha lasciato il progetto a causa di divergenze filosofiche con Musk, preferendo dedicarsi ad altro.

Mentre Ramaswamy voleva usare il DOGE per “smantellare lo stato amministrativo” attraverso tagli normativi, Musk sembrerebbe concentrarsi sugli aspetti più legati all’innovazione tecnologica, come abbiamo visto.

Nonostante le numerose sfide e le incertezze che lo circondano, il progetto DOGE incarna un audace tentativo di rivoluzionare la pubblica amministrazione attraverso l’innovazione tecnologica.

Se riuscisse a superare le barriere politiche e burocratiche, il DOGE potrebbe segnare una svolta significativa nella modernizzazione dei sistemi governativi americani.

Resta però tutto da vedere se la visione di Musk potrà concretizzarsi in risultati tangibili e se la maggioranza repubblicana al Congresso finirà per sposare le sue proposte trasformandole in legge.

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