Il Consiglio di Sicurezza ONU adotta la risoluzione 2774 presentata dagli Stati Uniti sull’Ucraina
Dopo tre anni di stallo, è stato approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il primo documento che chiede la fine delle ostilità mentre la guerra entra nel suo quarto anno.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 2774 (2025) presentata dagli Stati Uniti che esprime cordoglio per le tragiche perdite di vite umane e reitera che lo scopo principale dell'ONU è quello di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, nonché risolvere pacificamente le controversie.
La risoluzione è stata approvata con 10 voti favorevoli, nessun contrario e 5 astensioni (Danimarca, Francia, Grecia, Slovenia e Regno Unito).
Il testo chiede una rapida conclusione del conflitto e sollecita una pace duratura tra Ucraina e Federazione Russa, segnando la prima azione concreta del Consiglio sul tema dopo tre anni di paralisi diplomatica, ma non fa alcun riferimento alla responsabilità russa nell’aggressione all’Ucraina, come invece richiesto a gran voce dai Paesi europei.
Il risultato del voto giunge mentre l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa entra nel suo quarto anno.
La posizione degli Stati Uniti
Prima della votazione, la rappresentante degli Stati Uniti ha dichiarato che il Consiglio si trova "sul precipizio della storia con un compito solenne: creare le condizioni per porre fine alla guerra più sanguinosa sul continente europeo" dalla creazione dell'organismo internazionale nel giugno 1945.
Ha sottolineato che la bozza di risoluzione presentata dal suo Paese è "un primo passo simbolico e semplice verso la pace", precisando che "non si tratta di un accordo di pace" ma piuttosto dell’apertura di un percorso che porti a questo accordo.
La diplomatica americana ha esortato tutti i membri del Consiglio di Sicurezza ad unirsi agli Stati Uniti nel porre fine a quello che ha definito essere il flagello di questa guerra.
Dopo l'adozione del testo, la rappresentante americana ha accolto con favore il sostegno dei membri del Consiglio alla risoluzione da lei proposta, sottolineando che si tratta della prima azione intrapresa dal Consiglio in tre anni sull'Ucraina per chiedere fermamente la fine del conflitto.
"Questa risoluzione ci mette sulla strada della pace", ha affermato, aggiungendo che sebbene sia solo un primo passo, è comunque cruciale.
Le preoccupazioni europee e gli emendamenti respinti
I Paesi europei membri del Consiglio di Sicurezza hanno mostrato significative riserve sul testo che alla fine è stato adottato.
La rappresentante del Regno Unito ha sottolineato:
"Non può esserci equivalenza tra Russia e Ucraina nel modo in cui questo Consiglio si riferisce a questa guerra".
Mosca ha scelto di lanciare una guerra di aggressione e "il Consiglio deve essere chiaro su questo", ha evidenziato.
"Dobbiamo anche essere chiari sul fatto che la pace deve rispettare la Carta ONU e la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti".
Ha quindi proposto emendamenti al testo a nome degli altri Paesi europei membri del Consiglio.
Tutti questi emendamenti sono stati bocciati per il veto apposto dalla Russia ed alla fine questi Paesi si sono astenuti dalla votazione sul testo finale della risoluzione, non emendato.
Il delegato francese ha osservato comunque che gli emendamenti proposti dimostrano "il nostro impegno risoluto - dopo tre anni di guerra - per una pace completa, giusta e duratura in Ucraina".
Ha sottolineato però che la pace non può essere sinonimo di capitolazione dello Stato aggredito.
Gli emendamenti, ha detto, miravano anche a ricordare che c'è un aggressore e uno Stato aggredito, con la Federazione Russa che ha attaccato uno Stato sovrano che non rappresentava alcuna minaccia diretta per Mosca.
Anche la rappresentante danese ha sottolineato che la pace deve avvenire alle giuste condizioni, esprimendo rammarico per il fatto che la risoluzione odierna sia ben lontana da questa visione.
"Dobbiamo riaffermare il nostro impegno per la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina".
Il rappresentante sloveno, da parte sua, ha affermato:
"Non c'è nessuno che desideri la pace più degli ucraini e degli europei".
Tuttavia, ha aggiunto:
”Una persona che viene convinta contro la propria volontà finirà per essere ancora contraria - ci sarà la pace, ma questa deve essere giusta per poter durare".
La posizione russa
Il rappresentante della Federazione Russa ha dichiarato la soddisfazione riguardo al testo adottato della risoluzione:
"La consideriamo, nel complesso, come un'iniziativa di buon senso".
La risoluzione adorarta riflette, ha detto, il desiderio della nuova Amministrazione statunitense di "contribuire realmente" alla pace.
Ha anche proposto diversi emendamenti (che sono stati bocciati a loro volta), tra cui l'inserimento di un paragrafo riguardante la necessità di "sradicare le cause profonde della crisi ucraina".
Sugli emendamenti proposti dai Paesi membri europei del Consiglio, ha affermato invece che "sostituiscono l'essenza del testo americano e lo trasformano in un altro ultimatum anti-Russia".
Dopo l'adozione della risoluzione nel suo testo non emendato, il diplomatico russo ha accolto con favore i cambiamenti nella posizione degli Stati Uniti sul conflitto ucraino.
"È chiaro che l'Europa militarizzata oggi è l'unico attore a livello internazionale che vuole ancora che la guerra continui".
E “sebbene il testo odierno non sia ideale, esso rappresenta un primo tentativo di avere un prodotto costruttivo e orientato al futuro da parte del Consiglio di Sicurezza”, ha aggiunto.
Le linee principali di una nuova visione della sicurezza europea e internazionale "possono già essere viste nel testo americano e questo ci dà un certo ottimismo", ha concluso.
Le posizioni degli altri Paesi membri del Consiglio
Il rappresentante della Repubblica di Corea - osservando che la guerra di aggressione di Mosca ha "tragicamente causato la morte di innumerevoli vite innocenti" - ha espresso la speranza che l'adozione della risoluzione odierna fornirà un'opportunità "per tutte le parti interessate di accelerare gli sforzi per raggiungere una pace giusta e sostenibile".
La rappresentante della Guyana ha affermato che il testo è un passo importante verso una fine pacifica della guerra, ma ha sottolineato che ci sarebbe stato un valore aggiunto nell'affermare nel testo il sostegno alla Carta ONU, in particolare l'obbligo degli Stati di astenersi dalla minaccia o dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato.
Il rappresentante del Pakistan - osservando che la "priorità della pace è rimasta in gran parte assente ed elusiva", anche mentre le crisi di sicurezza, umanitarie ed economiche si sono intensificate - ha detto: "Era forse necessario un approccio diverso".
Ha quindi espresso la speranza che la risoluzione odierna "darà impulso a un processo di pace che produca una soluzione duratura in conformità con il diritto internazionale".
Anche il rappresentante di Panama ha espresso sostegno alla risoluzione, in quanto non è discutibile a causa del suo contenuto semplicistico.
Tuttavia, "il suo silenzio parla più eloquentemente delle sue parole", ha osservato, aggiungendo che il suo Paese comprende bene le conseguenze delle violazioni della sovranità e dell'integrità territoriale.
"E per le nostre stesse ragioni storiche, abbiamo sempre respinto l'aggressione di uno Stato contro un altro".
Ricordando i ripetuti appelli della sua delegazione affinché le parti si impegnino in negoziati per raggiungere una pace giusta e permanente nella regione, il rappresentante dell'Algeria ha affermato che "i nostri appelli sono sempre stati l'unico criterio che l'Algeria ha utilizzato per determinare la sua posizione attraverso il nostro voto".
Allo stesso modo, il rappresentante della Cina, Presidente a rotazione del Consiglio nel mese di febbraio, ha parlato per conto del suo Paese per ricordare i "principi e le proposizioni coerenti della Cina sulla questione ucraina".
Ha aggiunto:
"La soluzione definitiva per qualsiasi conflitto si trova sempre al tavolo dei negoziati".
Tensioni procedurali
All'inizio della riunione, il rappresentante della Francia aveva proposto di rinviare il voto odierno, esprimendo preoccupazione per il fatto che il testo fosse stato introdotto "senza reali negoziati tra i membri del Consiglio".
Se il rappresentante del Regno Unito aveva espresso forte sostegno a tale proposta, la rappresentante degli Stati Uniti vi si è però opposta. Alla fine, la proposta di rinvio è stata respinta per non aver ottenuto un numero sufficiente di voti a favore.
Il dibattito al Consiglio di Sicurezza riflette, ad ogni modo, le profonde divisioni che continuano a caratterizzare l'approccio internazionale al conflitto ucraino, con i Paesi europei che insistono sulla responsabilità russa dell'aggressione e sulla necessità di rispettare l'integrità territoriale ucraina, e la Russia che vede invece nell'iniziativa americana un possibile cambio di rotta dopo l'insediamento del presidente Trump.
La risoluzione, pur rappresentando un primo passo diplomatico dopo anni di stallo, lascia, ad ogni modo, irrisolte molte questioni fondamentali relative alle condizioni necessarie per ottenere una pace duratura nella regione.