Il Congresso approva il Laken Riley Act, primo successo di Trump sull’immigrazione nel secondo mandato

Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato in via definitiva il Laken Riley Act, una legge restrittiva sull’immigrazione che ora attende la firma del presidente Donald Trump per diventare legge.
Si tratta indubbiamente della prima, anche se minore, vittoria legislativa dell’Amministrazione Trump durante il suo secondo mandato, che segna un passo deciso su uno dei temi chiave della sua campagna elettorale: l’immigrazione.
La proposta di legge, che prende il nome da Laken Riley, una studentessa di infermieristica di 22 anni uccisa nel campus dell’Università della Georgia, prevede la detenzione obbligatoria di immigrati senza documenti arrestati per determinati crimini.
La sua approvazione è stata accompagnata da un intenso dibattito politico e ha visto un significativo sostegno bipartisan, soprattutto dopo la sconfitta democratica alle elezioni di novembre 2024.
Un percorso legislativo controverso
La Camera dei Rappresentanti ha approvato la legge con un voto a favore di 263 a 156, con 46 deputati Democratici che si sono uniti ai Repubblicani per sostenerla.
Due giorni prima, il Senato aveva dato il via libera con un voto di 64 a 35, incluso il sostegno di 12 senatori Democratici.
Due emendamenti hanno arricchito il testo durante il passaggio al Senato: il primo, proposto dal senatore John Cornyn (R-Texas), prevede la detenzione di immigrati irregolari accusati di aggressione contro le forze dell’ordine; il secondo, noto come Sarah’s Law e proposto dalla senatrice Joni Ernst (R-Iowa), include anche coloro che hanno commesso crimini che causano morte o gravi lesioni fisiche.
Il simbolismo della legge e il caso Riley
Il Laken Riley Act prende il nome dalla giovane vittima uccisa da un migrante venezuelano, José Ibarra, che era stato precedentemente arrestato per taccheggio e successivamente rilasciato su cauzione.
La tragedia di Riley è stata ulteriormente enfatizzata dal fatto che l’assassino fosse un migrante senza documenti che era stato autorizzato a rimanere negli Stati Uniti sotto un precedente programma di protezione.
L’omicidio di Riley ha riacceso un forte dibattito sull’efficacia delle politiche migratorie dell’Amministrazione Biden ed ha dato ai Repubblicani un potente simbolo per sostenere la necessità di riforme più severe.
Durante la campagna elettorale, Trump ha infatti ampiamente usato il caso Riley come esempio emblematico dei presunti fallimenti delle politiche di immigrazione dell’Amministrazione Biden.
A novembre, Ibarra è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Riley, una sentenza che Trump ha definito “giustizia”.
Critiche e preoccupazioni
Nonostante il successo legislativo, la legge ha sollevato forti critiche, in particolare per la disposizione che impone la detenzione anche a coloro che sono semplicemente accusati di un crimine, senza attendere prima una condanna definitiva.
Il deputato Jamie Raskin (D-Md.) ha avvertito che questa misura potrebbe portare a conseguenze ingiuste, come la detenzione e l’espulsione di persone innocenti accusate per errore.
“Una persona che vive negli Stati Uniti da decenni, paga le tasse e possiede una casa, ma viene arrestata per errore, potrebbe essere detenuta e deportata anche se le accuse venissero poi archiviate,” ha dichiarato Raskin.
L’importanza politica e le prospettive future
L’approvazione della legge rappresenta non solo un successo legislativo, ma anche una dimostrazione della centralità del tema dell’immigrazione nella strategia politica di Trump e dei Repubblicani.
Durante i primi giorni del suo secondo mandato, il presidente ha firmato diversi ordini esecutivi per rafforzare il controllo delle frontiere, tra cui la sospensione delle ammissioni di rifugiati, il ripristino della collaborazione tra le forze dell’ordine locali e l’ICE, e la dichiarazione di emergenza nazionale per destinare risorse alla costruzione del muro al confine.
Questi provvedimenti, insieme al Laken Riley Act, sottolineano l’intenzione dell’Amministrazione Trump di mantenere l’immigrazione e la sicurezza al confine tra le priorità assolute.