Il candidato di sinistra a New York che punta sui giovani
Con un linguaggio nativo dei social e un’agenda populista, il giovane deputato socialista cerca di mobilitare i giovani elettori, pur restando indietro nei sondaggi dietro Andrew Cuomo

Zohran Mamdani, deputato statale di 33 anni e membro dei Democratic Socialists of America, sta guadagnando attenzione nazionale grazie alla sua candidatura a sindaco di New York. La sua campagna, centrata sulle istanze della Generazione Z, rappresenta un caso di studio su come i democratici potrebbero riconnettersi con i giovani elettori in un momento di crescente disaffezione verso il partito.
Attualmente secondo nei sondaggi dietro l’ex governatore Andrew Cuomo, Mamdani ha costruito una proposta elettorale profondamente radicata nella cultura digitale. Mentre il Partito Democratico nazionale investe somme consistenti in sondaggi e ricerche per comprendere come riconquistare i giovani, Mamdani sembra avere già trovato la chiave per parlare con loro. La sua campagna sta ottenendo consensi notevoli tra gli elettori tra i 18 e i 34 anni: secondo un sondaggio recente, potrebbe raccogliere il 60% delle preferenze di prima scelta in questa fascia.

L’agenda politica di Mamdani è chiaramente populista e orientata a sinistra. Tra le sue proposte ci sono il blocco degli affitti, la creazione di negozi alimentari municipali e la gratuità del trasporto pubblico. Tuttavia, ciò che distingue la sua campagna non sono solo le politiche, ma il modo in cui vengono comunicate. Lontano dai canali tradizionali come la televisione, Mamdani ha scelto TikTok come terreno principale di confronto elettorale. I suoi video sono brevi, emotivi e immediati: più che spiegare i dettagli dei suoi programmi, mirano a incanalare la frustrazione diffusa tra i giovani verso un sistema percepito come ingiusto e bloccato.
L’aspetto comunicativo è centrale nella strategia di Mamdani. Nei suoi contenuti social, spesso ironici e taglienti, non manca di prendere di mira i principali rivali coinvolti in scandali, come Cuomo e l’attuale sindaco Eric Adams. Il suo uso dell’umorismo asciutto, tipico dell’estetica digitale contemporanea, ha facilitato la diffusione dei suoi contenuti, rendendolo un volto familiare nell’ecosistema degli influencer politici di New York.
Il successo mediatico di Mamdani si accompagna a un forte sostegno di base: un esercito di sostenitori digitali che contribuiscono a diffondere il suo messaggio e a rafforzare la sua visibilità. Tuttavia, nonostante il dinamismo della sua campagna e l’entusiasmo che suscita tra gli attivisti, permangono dubbi sulla sua capacità di vincere. La città di New York è tra le più progressiste del paese, ma anche in questo contesto la sua proposta potrebbe non bastare a superare il vantaggio accumulato da Cuomo.
Inoltre, la portata nazionale del modello Mamdani appare limitata. L’ascesa del conservatorismo culturale tra alcuni segmenti della Generazione Z, in particolare tra i giovani uomini attratti dalla cosiddetta cultura “red pill” e dal messaggio di Trump, suggerisce che il socialismo democratico fatica a parlare a una parte dell’elettorato giovanile. Mamdani ha finora mostrato poca capacità di attrazione trasversale verso questi gruppi, che nel 2024 hanno contribuito ai risultati del presidente repubblicano.
Ciò nonostante, la sua campagna rappresenta un esempio concreto di come i democratici potrebbero cercare di riconquistare il terreno culturale, oltre che politico. La comunicazione di Mamdani è costruita sull’identità, sull’estetica e sull’autenticità, elementi che per molti giovani contano più delle tradizionali linee ideologiche. La sua strategia sembra rispondere alla trasformazione delle identità politiche, che oggi si formano all’interno di ambienti mediali fluidi, interattivi e personalizzati.
Uno degli spunti più rilevanti offerti dalla candidatura di Mamdani riguarda il modo in cui una generazione cresciuta in un contesto digitale, frammentato e segnato da disillusioni profonde, costruisce la propria appartenenza politica. I giovani elettori di oggi hanno vissuto eventi formativi diversi da quelli delle generazioni precedenti: hanno conosciuto solo due figure dominanti sulla scena politica nazionale, Trump e Biden. Per il Partito Democratico, la sfida consiste nel trovare una voce nuova, capace di risuonare con esperienze, sensibilità e codici comunicativi che non rientrano nei tradizionali strumenti della politica americana.
Mamdani, in questo senso, rappresenta una sperimentazione dal basso, che interroga il partito sulle sue strategie comunicative, sulla sua capacità di innovare e di mettersi in ascolto. Anche se il suo modello difficilmente potrà essere replicato a livello nazionale, il suo tentativo segna una rottura con il passato e un’apertura verso forme di engagement politico che tengono conto dei mutamenti generazionali e culturali in atto.