I repubblicani temono che il voto sul bilancio possa essere una bomba a orologeria per le midterm 2026
La Camera approva la risoluzione di bilancio, ma cresce la preoccupazione per le possibili ripercussioni elettorali
I repubblicani alla Camera hanno ottenuto una significativa vittoria legislativa questa settimana con l'approvazione della loro risoluzione di bilancio. Ora, però, si trovano ad affrontare la parte più difficile: elaborare un pacchetto fiscale che non li condanni alla sconfitta alle elezioni del 2026.
Alcuni repubblicani intravedono già segnali che il contraccolpo agli sforzi di "efficienza" dell'Amministrazione Trump si stia trasformando in opposizione degli elettori ai loro piani legislativi.
Un esponente moderato repubblicano, parlando in condizione di anonimato ad Axios, ha espresso preoccupazione: "Potrebbe essere un problema. Abbiamo già visto cosa è successo nel 2018", riferendosi all'anno in cui la rabbia degli elettori per gli sforzi legislativi del GOP aiutò i democratici a conquistare oltre 40 seggi alla Camera.
Cosa è successo?
Martedì la Camera ha adottato la risoluzione di bilancio con i soli voti repubblicani, con tutti i membri del gruppo repubblicano alla Camera, tranne uno, che hanno votato a favore e tutti i democratici contrari.
La risoluzione - primo passo verso l'approvazione del massiccio disegno di legge di 'budget reconciliation' che i repubblicani sperano di approvare per trasformare in legge l'agenda Trump - prevede 4.500 miliardi di dollari in tagli fiscali, compensati da 2.000 miliardi in tagli alla spesa.
Il voto è arrivato dopo un processo tormentato in cui lo Speaker della Camera Mike Johnson ha faticato a tenere insieme i conservatori dell'ala destra che volevano maggiori tagli alla spesa e i centristi timorosi di ridurre programmi come Medicaid.
Dopo il voto, alcuni deputati repubblicani più vulnerabili si sono affrettati a prendere le distanze dall'idea che la misura di bilancio faccia qualcosa di più che fornire un quadro concettuale per il disegno di legge finale.
"Il voto di ieri sera è stato solo un passo procedurale per avviare i negoziati sul bilancio federale e NON modifica alcuna legge attuale", ha dichiarato il deputato Rob Bresnahan in una dichiarazione mercoledì mattina.
Il putato Ryan Zinke, in un'intervista alla CNN, ha insistito sul fatto che nella risoluzione di bilancio non c'è "assolutamente alcuna menzione di tagli a Medicaid", nonostante il documento chieda alla Commissione per l'Energia e il Commercio di cercare 880 miliardi di dollari in tagli, alcuni dei quali probabilmente dovranno venire proprio da Medicaid.
Le proteste contro i tagli
Nelle ultime due settimane, i repubblicani sono stati bersagliati da elettori arrabbiati durante le assemblee pubbliche e da proteste fuori dai loro uffici distrettuali contro i licenziamenti del DOGE (Dipartimento per l'Efficienza Governativa) ed i tagli ai programmi federali.
Sebbene il DOGE sia stato il principale bersaglio di queste proteste, i deputati repubblicani riferiscono di aver affrontato anche molte critiche per i potenziali tagli alle prestazioni previsti nel pacchetto fiscale del GOP.
"Se non corrisponde a ciò che i nostri elettori e il nostro distretto cercano, non voteremo per quel pacchetto", ha detto un altro deputato repubblicano della Camera.
Un quarto ha affermato:
"Ho detto alla mia leadership... ci sono decine di repubblicani che non vogliono andare oltre [su Medicaid] rispetto a richiedere requisiti di lavoro per adulti abili, togliere gli immigrati illegali dai beneficiari e cancellare sprechi, frodi e abusi. Se il disegno di legge va oltre, probabilmente è morto in partenza".
I deputati più conservatori, tuttavia, sono altrettanto categorici sul fatto che il disegno di legge debba includere tagli sostanziali a Medicaid per compensare gli aumenti di spesa previsti, creando un dilemma apparentemente irrisolvibile per Johnson.
Tagli insufficientemente profondi a Medicaid sono "probabilmente un punto di non ritorno", ha affermato il deèutato conservatore Eric Burlison, che è arrivato persino a dire che i repubblicani "dovrebbero tagliare di più" rispetto a quanto previsto dal bilancio.
L'opportunità di attacco per i democratici
I democratici non vedono l'ora di sfruttare le difficoltà dei repubblicani mentre inizia il processo di elaborazione del pacchetto finale.
"L'assistenza sanitaria è sparita per tutti... abbiamo appena riconquistato la Camera", ha esultato la deputata democratica Haley Stevens dopo il voto di martedì.
Un PAC che si occupa di raccogliere i fondi per far tornare i democratici come maggioranza alla Camera alle prossime elezioni sta facendo circolare un memo sul voto, intitolato:
"I repubblicani della Camera ignorano gli elettori, votano per l'agenda Trump-Musk".