I Repubblicani presentano maxi-pacchetto fiscale e tagli a Medicaid
Il piano prevede tagli fiscali estesi e nuove restrizioni a Medicaid. Obiettivo: finanziare le priorità nazionali del presidente Trump, compresa la difesa del 2017 Tax Cuts Act

I Repubblicani della Camera hanno ufficialmente presentato lunedì un pacchetto legislativo da 389 pagine che costituisce il cuore della loro proposta fiscale. Il piano prevede mille miliardi di dollari in tagli alle tasse, destinati a tradursi in rimborsi più elevati per milioni di contribuenti a partire dal prossimo anno. Contestualmente, sono previste misure di aumento mirato del gettito per compensare parzialmente il costo della manovra. Il testo sarà esaminato formalmente dalla Commissione Ways and Means, presieduta dal deputato Jason Smith (Repubblicano-Missouri), a partire da oggi.
Il disegno di legge introdurrebbe modifiche significative in numerosi ambiti. Le università subirebbero un aumento dell’imposta speciale sui rendimenti delle proprie dotazioni. Le aziende avrebbero maggiori difficoltà a dedurre le retribuzioni dei dirigenti altamente pagati, mentre i sussidi per l’energia verde verrebbero ridotti. Tra le misure ci sono anche maggiori difficoltà per gli immigrati privi di documenti nel richiedere agevolazioni fiscali, aumenti dei prelievi per fondazioni private e organizzazioni no-profit e la riduzione di un’importante deduzione per le franchigie sportive professionistiche.
In parallelo, sono state proposte nuove agevolazioni fiscali richieste direttamente dal presidente Trump. Tra queste, aumenti al credito d’imposta per figli, allargamento della deduzione standard, e nuove detrazioni per lavoro straordinario, interessi sui prestiti auto e mance. Tuttavia, per ragioni legate alle procedure del Senato, i deputati non sono riusciti a includere la promessa presidenziale di esentare la previdenza sociale dalle imposte. Al suo posto, è prevista una deduzione speciale aumentata per gli anziani.
Un altro elemento chiave del disegno di legge è l’estensione di una serie di disposizioni fiscali temporanee attualmente in scadenza entro la fine dell’anno. Restano tuttavia irrisolte alcune questioni, in particolare quella riguardante il limite alle deduzioni fiscali statali e locali. La proposta repubblicana prevede un innalzamento del limite da 10.000 a 30.000 dollari, con l’introduzione di un tetto di reddito a 400.000 dollari, ma non è chiaro se questa formula sarà accettata dai Repubblicani degli stati con tassazione più elevata, da tempo critici su questo punto.
La proposta presentata alla Camera è stata sviluppata in coordinamento con i Repubblicani del Senato, i quali lavoreranno a loro volta a una versione modificata della legge. L’intento dei legislatori è di riuscire a presentare un testo di compromesso al presidente Trump prima della pausa del 4 luglio.
Non è ancora disponibile una stima definitiva del costo del pacchetto, ma la prima versione del piano, rilasciata in precedenza, ammontava a quasi 5 mila miliardi di dollari, una cifra superiore ai vincoli imposti dal bilancio repubblicano. Il piano aggiornato mira invece a contenere il costo netto, attraverso una combinazione di 4 mila miliardi di tagli fiscali e 1,5 mila miliardi in riduzioni della spesa. Un obiettivo iniziale di 4,5 mila miliardi in tagli fiscali è stato ridimensionato, a seguito dell’impossibilità di raggiungere un accordo su ulteriori 2 mila miliardi di tagli alla spesa.
Parallelamente, i Repubblicani della Camera hanno presentato domenica sera una proposta legislativa separata, ma strettamente collegata, che comporterebbe una significativa riduzione della spesa per Medicaid. La misura introduce nuove restrizioni per i beneficiari, tra cui requisiti lavorativi obbligatori e controlli di idoneità più frequenti. Il disegno di legge è stato elaborato dalla Commissione Energia e Commercio della Camera e sarà discusso in audizione martedì.
Il contenuto della proposta suggerisce un orientamento più moderato rispetto alle richieste dei conservatori del partito, che avevano sollecitato tagli più radicali al programma. La misura, tuttavia, non include né un tetto per beneficiario sulla spesa federale né una riduzione della quota federale minima agli stati, entrambe misure sostenute dall’ala più conservatrice. Secondo stime diffuse dai Democratici, il piano porterebbe comunque alla perdita dell’assicurazione sanitaria per almeno 8,6 milioni di persone entro il 2034.
Il deputato Brett Guthrie, firmatario della proposta e membro della Commissione, ha difeso il disegno di legge in un articolo di opinione pubblicato sul Wall Street Journal, sostenendo che la riforma non rappresenta un taglio, bensì un rafforzamento di Medicaid per le categorie più vulnerabili: bambini, madri, disabili e anziani.
Tra le disposizioni più controverse ci sono il divieto di utilizzare fondi Medicaid per le cure di transizione di genere nei minori e il blocco dei rimborsi per le società come Planned Parenthood che offrono servizi di aborto. Il deputato democratico Frank Pallone Jr. (New Jersey), membro della Commissione, ha criticato la proposta definendola un attacco diretto all’assistenza sanitaria per milioni di americani.
Uno dei maggiori risparmi previsti deriva da una moratoria sulle nuove tasse statali ai fornitori di servizi sanitari. Attualmente, ogni stato – ad eccezione dell’Alaska – impone tali tasse, che vengono utilizzate per ottenere fondi federali aggiuntivi per Medicaid. I Repubblicani le considerano una forma di espediente finanziario, mentre i governi statali hanno avvertito delle possibili conseguenze negative del loro blocco.