I nuovi dazi doganali di Trump colpiranno duramente i redditi più bassi

Uno studio del Yale Budget Lab rivela che le famiglie a basso reddito potrebbero perdere fino al 5,5% del loro potere d'acquisto a causa dei dazi imposti da Trump e della risposta delle altre nazioni.

I nuovi dazi doganali di Trump colpiranno duramente i redditi più bassi
Immagine creata dall'intelligenza artificiale. Fonte: ChatGPT

L’introduzione dei dazi doganali proposti dal presidente Donald Trump rischia di colpire in modo sproporzionato le famiglie americane a basso reddito.

È quanto emerge da un’analisi del Yale Budget Lab, secondo cui gli effetti economici delle nuove tariffe non saranno distribuiti equamente nella popolazione.

Lo studio prevede che le famiglie con redditi più bassi potrebbero subire una riduzione del reddito disponibile fino al 5,5%, a fronte di un calo del 2,1% per i nuclei familiari più abbienti.

Questo impatto arriva in un momento in cui i consumatori meno fortunati stanno già lottando con l’aumento dei prezzi degli scorsi anni, rendendo i dazi un potenziale ulteriore colpo alla loro stabilità economica.

Lo scenario ipotizzato: dazi al 20% su tutte le importazioni

L’analisi prende in considerazione uno scenario in cui vengano applicati dazi generalizzati del 20% su tutti i prodotti importati, con ritorsioni commerciali equivalenti da parte dei partner internazionali.

Anche se l’impatto percentuale è maggiore per i redditi più bassi, in termini assoluti il costo sarebbe rilevante per tutte le fasce sociali.

Secondo le stime, per una famiglia della classe media il costo medio annuo dei dazi ammonterebbe a circa 3.800 dollari, mentre per il 10% più ricco della popolazione la cifra salirebbe fino a 9.500 dollari all’anno.

Trump ha condotto la sua campagna elettorale promettendo un calo dei prezzi per i consumatori americani.

Tuttavia, l’inflazione ha già registrato un rialzo negli ultimi mesi prima dell'imposizione dei nuovi dazi, rendendo più difficile per molte famiglie affrontare nuove misure economiche che comportano costi aggiuntivi.

Effetti a lungo termine: colpiti anche i più ricchi

Gli autori dello studio sottolineano che nel lungo periodo l’impatto delle tariffe si estenderebbe anche alle fasce più benestanti della popolazione.

La pressione si manifesterebbe attraverso un calo dei valori degli asset — azioni, obbligazioni e immobili — contribuendo a ridurre, in parte, la disuguaglianza iniziale, ma solo perché “la situazione peggiorerebbe per tutti”.

Un funzionario dell’amministrazione Trump, intervistato da Axios, ha però ridimensionato l’allarme, sostenendo che i dazi rappresentano solo uno degli strumenti dell’agenda economica presidenziale.

Secondo la fonte, altre leve come la deregolamentazione e i tagli alla spesa pubblica serviranno a contenere l’inflazione e a mantenere la crescita economica.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.