I media russi elogiano Trump: "Un sogno per i leader sovietici" grazie alla sua posizione sull'Ucraina

Un importante studioso russo definisce il presidente americano un elemento divisivo tra Stati Uniti e Paesi europei della NATO. Mosca apprezza la linea dura di Trump con Kyiv e i rapporti diplomatici che si stanno riaprendo con la Russia.

I media russi elogiano Trump: "Un sogno per i leader sovietici" grazie alla sua posizione sull'Ucraina

Donald Trump rappresenta "un sogno per i leader sovietici" per le posizioni adottate nei confronti dell'Ucraina da quando è entrato nuovamente alla Casa Bianca il 20 gennaio 2025. Questa affermazione proviene da un autorevole studioso russo, che ne ha scritto in un articolo pubblicato dal settimanale Argumenty I Fakty e riportato in traduzione dal direttore della BBC Russia, Steven Rosenberg.

Secondo l'esperto russo, le azioni del presidente americano starebbero "creando una divisione" tra gli Stati Uniti e "la parte europea della NATO", situazione che avvantaggerebbe direttamente ed inequivocabilmente la Russia.

Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022, la Russia è stata in larga parte isolata dalla comunità internazionale, ma con l'insediamento della nuova Amministrazione Trump, l'atteggiamento statunitense ha subito un evidente cambiamento. Gli Stati Uniti, infatti, hanno ammorbidito la propria posizione verso Mosca, intensificando i contatti diplomatici diretti: Trump e Putin si sono sentiti telefonicamente, e alti funzionari di entrambi i Paesi si sono incontrati in sedi neutrali.

Parallelamente, Washington ha assunto un approccio più severo nei confronti di Kyiv. Gli Stati Uniti hanno brevemente sospeso gli aiuti militari e di intelligence destinati all'Ucraina, sollecitando la leadership di Volodymyr Zelensky a trovare una soluzione per concludere rapidamente il conflitto, ammettendo implicitamente che il Paese potrebbe dover cedere territori precedentemente sotto il proprio controllo.

In più occasioni, Trump ha utilizzato termini simili a quelli adottati dal Cremlino, definendo Zelensky un "dittatore" e accusando l'Ucraina di essere responsabile dell'inizio della guerra stessa. Secondo la stampa russa, l'incontro recente tra l'inviato statunitense Steve Witkoff e il presidente Putin rappresenterebbe una prova ulteriore del crescente allineamento fra i due Paesi.

Argumenty I Fakty sottolinea come "le relazioni tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, che sembravano essere migliorate, siano tornate a livelli di discussioni e insulti reciproci", generando una situazione paradossale in cui "Mosca e l'amministrazione statunitense si trovano insieme nella loro opposizione agli avversari di Trump in America e in Europa".

Anche il quotidiano Moskovsky Komsomolets ha espresso giudizi simili, descrivendo le decisioni e le azioni del presidente americano come un processo che "sta distruggendo il mondo creato dai liberal americani". Un giudizio condiviso anche dal senatore russo Alexei Pushkov, il quale, scrivendo per un altro organo di stampa, ha dichiarato che nessuna delle azioni intraprese da Trump minaccia direttamente gli interessi della Russia:

"Non credo che periremo sotto le macerie del vecchio ordine mondiale che sta crollando; anzi, tutto il contrario".

Nel corso della sua campagna elettorale, Trump aveva promesso di porre fine al conflitto in Ucraina già nel primo giorno del suo secondo mandato, ma non è chiaro per ora come intenda attuare tale proposito. Alcuni analisti ipotizzano che l'unico modo per obbligare Kyiv a cessare le ostilità sia quello di limitare il supporto militare e finanziario fornito dagli Stati Uniti, sul quale l'Ucraina dipende in modo quasi esclusivo.

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