I dazi di Trump potrebbero far aumentare i prezzi di frutta e verdura in pochi giorni, avverte il CEO di Target
Mentre i nuovi dazi del 25% su importazioni da Messico e Canada entrano in vigore, si teme l'inizio di una guerra commerciale con ritorsioni già annunciate
I consumatori americani potrebbero vedere un aumento dei prezzi di frutta e verdura "nel giro di pochi giorni" in seguito all'entrata in vigore dei dazi del 25% sulle importazioni da Messico e Canada, poi sospesi per un mese su buona parte delle merci coperte dall’accordo USMCA.
L'allarme arriva direttamente da Brian Cornell, CEO di Target, che in un'intervista a CNBC ha evidenziato come gli Stati Uniti dipendano dal Messico per "una quantità significativa di approvvigionamento" di queste merci durante i mesi invernali.
Secondo i dati del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), nel 2022 Messico e Canada hanno fornito rispettivamente il 51% e il 2% delle importazioni di frutta fresca, e il 69% e 20% delle importazioni di verdure fresche.
Cornell ha anche precisato che il dazio aggiuntivo del 10% sulle importazioni cinesi, che si somma al 10% già imposto all'inizio dell'anno, rappresenta una minaccia minore di aumenti immediati dei prezzi per Target, poiché l'azienda ha già ridotto la propria dipendenza dalle importazioni cinesi dal 60% al 30% negli ultimi anni.
I nuovi dazi sono entrati in vigore martedì alle 00:01, provocando immediate misure di ritorsione da parte di Cina e Canada. Pechino ha annunciato che imporrà un dazio aggiuntivo del 15% su una serie di prodotti, tra cui pollo, grano e cotone, oltre ad ampliare i controlli sulle esportazioni.
Il Primo Ministro canadese Justin Trudeau ha annunciato a sua volta un dazio del 25% su beni americani per un valore di 155 miliardi di dollari, parte dei quali entrerà in vigore immediatamente, mentre il resto sarà ritardato di 21 giorni.
Gli economisti prevedono che i dazi potrebbero portare a rincari su un'ampia gamma di prodotti, a seconda di quanto i costi aggiuntivi verranno trasferiti ai consumatori.
Uno studio della Federal Reserve Bank di Atlanta stima che questi potrebbero causare un aumento dei prezzi su circa un quarto di tutta la spesa dei consumatori dello 0,81% se le aziende trasferissero metà dei costi, o dell'1,63% se i costi fossero trasferiti integralmente.
La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha dichiarato martedì che anche il Messico annuncerà all'inizio della prossima settimana quali prodotti statunitensi saranno soggetti a dazi di ritorsione.
"È inconcepibile che non pensino al danno che questo causerà ai cittadini e alle imprese degli Stati Uniti con l'aumento dei prezzi dei prodotti provenienti dal nostro Paese", ha affermato Sheinbaum.
"E anche al danno che questo causerà bloccando la creazione di posti di lavoro in entrambi i paesi. Nessuno vince con questa decisione".