I centri di detenzione per immigrati negli USA usano molto l'isolamento

Una ricerca di Harvard e Physicians for Human Rights documenta l'aumento dell'uso della reclusione in isolamento, con durate medie di 38 giorni per i detenuti vulnerabili nei primi mesi del 2025

I centri di detenzione per immigrati negli USA usano molto l'isolamento
White House

I centri di detenzione per immigrati negli Stati Uniti stanno isolando sempre più persone in celle solitarie nel 2025, a volte per settimane di seguito. Lo rivela una nuova ricerca condotta dall'Università di Harvard insieme a Physicians for Human Rights, un'organizzazione che usa la medicina per denunciare violazioni dei diritti umani.

I ricercatori hanno esaminato i dati dei centri di detenzione per immigrati, strutture usate principalmente per trattenere gli stranieri in attesa delle udienze in tribunale o di controlli amministrativi, non per punirli per violazioni delle leggi sull'immigrazione. Tra aprile 2024 e agosto 2025, quasi 14mila persone sono state messe in isolamento in questi centri in tutto il paese, secondo i dati forniti in esclusiva ad Axios.

Il rapporto, che si basa sui dati raccolti dall'Immigration and Customs Enforcement (ICE), l'agenzia federale che gestisce l'immigrazione, mostra un aumento sia del numero di persone isolate sia della durata dell'isolamento per alcune categorie di detenuti. I ricercatori hanno analizzato in particolare il periodo tra aprile 2024 e maggio 2025.

Le persone considerate "vulnerabili", che rappresentano un quinto dei detenuti, sono state messe in isolamento per una media di 38 giorni nei primi tre mesi del 2025. Nel 2021 la durata media era di 14 giorni. In questa categoria rientrano persone con problemi di salute mentale, per le quali le stesse direttive dell'ICE prevedono che l'isolamento sia usato solo come ultima risorsa.

Gli esperti delle Nazioni Unite definiscono tortura psicologica l'isolamento che dura 15 giorni o più. Secondo il rapporto, negli Stati Uniti i periodi di isolamento nei centri di detenzione per immigrati superano sempre più spesso questa soglia. L'isolamento avviene spesso in carceri statali e di contea che hanno contratti con l'ICE per trattenere i detenuti.

I ricercatori avvertono che i dati dell'ICE sono tipicamente incompleti, il che suggerisce che il numero reale di persone messe in isolamento potrebbe essere più alto di quello registrato.

Il centro con il numero più alto di persone isolate fino a maggio è il Moshannon Valley Processing Center a Philipsburg, in Pennsylvania, con 1.905 casi. Seguono il Montgomery Processing Center a Conroe, in Texas, con 1.075 casi, il Buffalo Service Processing Center a Batavia, nello Stato di New York, con 642 casi, e il South Texas ICE Processing Center a Pearsall, in Texas, con 488 casi.

"Stiamo torturando persone semplicemente perché vogliono una vita migliore negli Stati Uniti", dice Sam Zarifi, direttore esecutivo di Physicians for Human Rights, con sede a New York. Zarifi aggiunge che l'isolamento non è solo un trattamento orribile, ma viola anche le leggi statunitensi e internazionali. L'ICE non ha risposto a diverse email di Axios che chiedevano un commento.

Alcuni carceri e prigioni, come quelli del Massachusetts, sostengono di aver abbandonato l'isolamento in favore della "segregazione amministrativa", che prevede la separazione di detenuti considerati una minaccia per la sicurezza, le proprietà o le operazioni carcerarie. I funzionari del Massachusetts affermano che i detenuti segregati interagiscono regolarmente con il personale medico e a volte con altri detenuti, e che hanno accesso quotidiano a clinici specializzati in salute mentale.

I gruppi che difendono i diritti dei detenuti sostengono che "segregazione amministrativa" è solo un eufemismo per indicare l'isolamento, e che le differenze tra le due pratiche sono minime.

Il rapporto esorta le autorità statali e locali a usare i loro poteri per eliminare o ridurre l'uso dell'isolamento nelle strutture locali che hanno contratti con l'ICE. Suggerisce anche ispezioni non programmate da parte dei funzionari locali e misure per garantire che i detenuti abbiano rappresentanza legale, interpreti e protezioni del giusto processo.

"Le strutture di detenzione dell'ICE stanno torturando sistematicamente le persone e sono sulla buona strada per torturarne di più. Queste persone non sono incarcerate per attività criminali", conclude Zarifi. "Sono richiedenti asilo e immigrati".

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