I canadesi boicottano le vacanze negli Stati Uniti per protesta contro i dazi annunciati da Trump

Il turismo canadese verso gli USA rischia di crollare per le tensioni commerciali tra i due Paesi, mettendo così a rischio 14.000 posti di lavoro e 2,1 miliardi di dollari di ricavi.

I canadesi boicottano le vacanze negli Stati Uniti per protesta contro i dazi annunciati da Trump
Foto di Isabel Piñeiro / Unsplash

Un numero crescente di cittadini canadesi sta cancellando i propri viaggi negli Stati Uniti in risposta alla minaccia di imposizione di dazi del 25% sulle importazioni canadesi, come riporta il New York Post.

Questa forma di protesta potrebbe costare all'economia americana circa 2,1 miliardi di dollari di ricavi e 14.000 posti di lavoro, secondo le stime della US Travel Association.

L'impatto si sta già facendo sentire: il numero di canadesi che si recano in auto dagli Stati Uniti è diminuito di circa 15.000 unità a gennaio, segnando il primo calo dall'epoca della pandemia.

Le principali compagnie aeree canadesi stanno inoltre valutando di ridurre i voli verso gli USA questa primavera, con WestJet che segnala già un calo della domanda del 25%.

Un esempio emblematico è quello di Carlo Tarini di Montreal, che ha deciso di sostituire la vacanza familiare programmata per aprile a New York con un soggiorno alle Bahamas.

“Siamo arrabbiatissimi e non ci andremo più”, ha dichiarato Tarini al New York Post, aggiungendo che gli Stati Uniti saranno cancellati per i prossimi quattro anni dalla mappa dei viaggi della sua famiglia.

La protesta ha coinvolto anche il settore dell'istruzione: il Ministro dell'Educazione del Quebec, Bernard Drainville, ha invitato gli studenti del decimo anno a riconsiderare i tradizionali viaggi scolastici a New York.

Anche diverse altre scuole del Quebec e del Manitoba hanno già sostituito le gite nella Grande Mela con destinazioni alternative come Toronto.

Particolarmente colpita risulta la Florida, meta prediletta dei "snowbirds" canadesi, i pensionati che tradizionalmente trascorrono l'inverno nel Sunshine State.

L'area di Fort Lauderdale, che si aspettava tra 1,3 e 1,5 milioni di visitatori canadesi quest'anno per un ricavo previsto tra i 950 e i 975 milioni di dollari, sta già ricevendo numerose cancellazioni.

Kristine Geary, proprietaria di Maple Leaf Tours, ha riferito al New York Post di aver registrato un "allarmante" 40% di cancellazioni per i viaggi negli USA, con perdite stimate in centinaia di migliaia di dollari.

"Non ho mai visto nulla di simile", ha commentato Geary, la cui famiglia gestisce l'attività da oltre 30 anni.

Mentre i canadesi disertano gli Stati Uniti, il flusso in direzione opposta, invece, continua a crescere: secondo Statistics Canada, a gennaio 707.000 americani hanno attraversato il confine in auto verso il Canada, con un aumento del 23% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

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