Harris pensa di candidarsi a governatrice della California

I democratici californiani si interrogano sull’impatto di una possibile candidatura della ex vicepresidente, tra timori per i distretti in bilico e attese di un ritorno politico contro Trump.

Harris pensa di candidarsi a governatrice della California
White House

Kamala Harris sta valutando se candidarsi alla carica di governatore della California o se attendere un’altra opportunità presidenziale. La prospettiva divide i democratici californiani, preoccupati per gli effetti della sua scelta sulle elezioni per la Camera e sui distretti più vulnerabili. L’ex vicepresidente, che resta una delle figure più note del partito nello stato, ha già avviato colloqui informali con alleati, ex governatori e donatori per valutare la fattibilità di una candidatura.

Alcuni deputati californiani hanno mostrato imbarazzo nel rispondere alle domande sulla corsa di Harris. Dave Min ha evitato ogni commento quando i giornalisti gli hanno chiesto un’opinione sull’ipotesi, preferendo non esporsi. George Whitesides, deputato democratico che ha vinto con soli 8.000 voti, ha accolto con prudenza l’idea: “La accolgo nella corsa, ma sono concentrato sulla mia campagna. Se questo è ciò che sente di fare, è una sua prerogativa”, ha dichiarato a CNN.

La decisione di Harris arriva in un momento delicato per i democratici, che puntano a riprendere la maggioranza alla Camera. I suoi critici sostengono che, sebbene resterebbe favorita in uno stato a forte maggioranza democratica, la sua candidatura potrebbe non suscitare entusiasmo sufficiente o addirittura mobilitare l’elettorato repubblicano nei distretti in bilico. Un deputato californiano, rimasto anonimo, ha affermato: “Non c’è una spinta popolare per la sua candidatura. Potrebbe solo rafforzare i repubblicani e indebolire la nostra capacità di vincere i quattro o cinque seggi necessari per conquistare la Camera e difendere i tre che abbiamo strappato nel 2024. Lei ha dei punti deboli.”

Tra gli argomenti contro la sua candidatura emerge il ruolo avuto durante la presidenza Biden e il fallimento nella sfida a Donald Trump, tornato alla Casa Bianca. Alcuni donatori e leader di gruppi d’interesse ritengono che Harris dovrà rispondere a queste critiche, oltre a chiarire il motivo per cui ora punta a una carica statale.

Altri, invece, vedono in Harris l’esperienza necessaria per affrontare le sfide californiane. Il deputato Ro Khanna, rappresentante della Silicon Valley, ha sottolineato: “Come ex procuratore distrettuale, procuratore generale e senatrice della California, ha l’esperienza e la leadership per affrontare problemi come la carenza di alloggi a prezzi accessibili e la percezione di insicurezza.” Mike Levin, deputato di San Diego County, ha aggiunto che una sua candidatura potrebbe rafforzare il partito in vista del 2026: “Conosce lo stato e l’elettorato. Sarebbe una candidata formidabile.” Nancy Pelosi, ex speaker della Camera, ha preferito non prendere posizione: “Voglio che faccia ciò che desidera fare”, ha detto lasciando il Campidoglio.

Harris non ha ancora sciolto le riserve. Alcuni interlocutori riferiscono che l’ex vicepresidente ha chiesto consiglio a figure politiche di peso sul futuro ruolo di governatore e su quali politiche potrebbe portare avanti. Ha annullato una vacanza prevista per agosto, segno di una fase di riflessione intensa. Tra le opzioni al vaglio vi sono la creazione di un’organizzazione 501(c)(4) per coinvolgere i giovani elettori, la formazione di un comitato di azione politica per finanziare altri candidati e persino un tour negli stati del Sud come preludio a una possibile campagna presidenziale nel 2028.

Gli altri candidati già in corsa — tra cui l’ex segretario alla Salute Xavier Becerra, l’ex deputata Katie Porter e l’ex sindaco di Los Angeles Antonio Villaraigosa — non sembrano in grado di competere con la popolarità di Harris. Secondo sondaggi privati circolati tra i democratici, il suo sostegno tra gli elettori di partito supera di gran lunga quello degli altri contendenti. Tuttavia, alcuni avversari interni diffondono dati che mostrerebbero un calo generale di consensi per i democratici quando Harris era candidata alla presidenza.

La tempistica della sua decisione si intreccia con altri fattori politici, tra cui la possibilità di un ridisegno dei distretti elettorali a metà decennio. Il governatore del Texas Greg Abbott ha convocato una sessione speciale per una rara ridefinizione delle circoscrizioni su richiesta di Trump e del Dipartimento di Giustizia, con l’obiettivo di eliminare fino a cinque seggi democratici. In risposta, anche stati a guida democratica come la California stanno valutando la possibilità di ridisegnare i propri distretti, un’operazione che potrebbe rendere più difficile la rielezione di deputati con margini di vittoria ridotti.

L’incertezza di Harris riflette anche valutazioni personali. Alcuni membri della sua famiglia preferirebbero per lei una vita più tranquilla e meno esposta, mentre una parte della sua base teme che non abbia ancora recuperato pienamente dopo la sconfitta presidenziale.

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