Gli USA riprendono gli aiuti militari all'Ucraina che accetta una proposta di cessate il fuoco di 30 giorni

Dopo il vertice di Jeddah, l'amministrazione Trump annuncia la la sospensione degli aiuti mentre Kiev si dichiara pronta ad accettare una tregua immediata, in attesa della risposta di Mosca

Gli USA riprendono gli aiuti militari all'Ucraina che accetta una proposta di cessate il fuoco di 30 giorni
Photo by Lerone Pieters / Unsplash

L'amministrazione Trump ha annunciato martedì la ripresa immediata degli aiuti militari all'Ucraina e la condivisione dell'intelligence con Kiev, sospesi una settimana fa per spingere il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ad avviare negoziati con la Russia. L'annuncio è arrivato durante i colloqui tra Ucraina e Stati Uniti a Jeddah, in Arabia Saudita, dove l'Ucraina ha anche espresso la propria disponibilità ad accettare un cessate il fuoco di 30 giorni, a condizione che il Cremlino sia d'accordo.

L'incontro nella città saudita rappresenta il primo faccia a faccia tra le due delegazioni dopo l'acceso confronto tra Trump e Zelenskyy avvenuto alla Casa Bianca lo scorso 28 febbraio. La delegazione ucraina, guidata dal consigliere presidenziale Andriy Yermak, ha incontrato il Segretario di Stato americano Marco Rubio per colloqui che sono durati circa tre ore al mattino, proseguendo poi nel pomeriggio.

"La cosa più importante è capire come raggiungere una pace giusta e duratura in Ucraina", ha dichiarato Yermak ai giornalisti, sottolineando l'importanza delle garanzie di sicurezza per prevenire future invasioni russe.

I funzionari ucraini hanno proposto un cessate il fuoco che coprirebbe il Mar Nero, garantendo una navigazione più sicura, oltre alla sospensione degli attacchi missilistici a lungo raggio che hanno colpito i civili e al rilascio dei prigionieri. Kiev si è anche detta pronta a firmare un accordo con gli Stati Uniti sull'accesso ai minerali rari ucraini, un'intesa particolarmente gradita a Trump.

Da parte sua, Rubio aveva dichiarato che la delegazione statunitense non avrebbe proposto misure specifiche per porre fine al conflitto, ma piuttosto voleva ascoltare cosa l'Ucraina fosse disposta a considerare. "Non imporrò condizioni su ciò che devono o hanno bisogno di fare", ha affermato Rubio. "Vogliamo ascoltare fino a che punto sono disposti a spingersi e poi confrontarlo con ciò che vogliono i russi per vedere quanto siamo realmente distanti".

Nel frattempo, il governo russo non ha ancora commentato pubblicamente la proposta di cessate il fuoco. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha solo affermato che gli Stati Uniti informeranno la Russia sui risultati dei colloqui di Jeddah, definendola una "pratica normale".

L'incontro si è svolto in un contesto di escalation militare. Poche ore prima dei colloqui, la Russia ha dichiarato di aver abbattuto oltre 300 droni ucraini in quello che è stato descritto come il più grande attacco ucraino dall'inizio dell'invasione. L'attacco ha preso di mira 10 regioni russe, causando tre morti e 18 feriti, tra cui tre bambini. Contemporaneamente, la Russia ha lanciato 126 droni e un missile balistico contro l'Ucraina, continuando i bombardamenti su aree civili.

La posizione ufficiale del Cremlino per la pace rimane invariata: la Russia si dice pronta a cessare le ostilità a condizione che l'Ucraina rinunci alla sua candidatura alla NATO e riconosca come russe le regioni occupate da Mosca, che ammontano a circa un quinto del territorio ucraino.

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