Trump rompe con gli alleati: l'Europa ha perso la sua identità

Il presidente americano pubblica una strategia di sicurezza nazionale che attacca gli alleati europei su immigrazione, libertà di parola e identità nazionale. Washington promette sostegno ai partiti di estrema destra e mette in dubbio l'affidabilità futura della NATO

Trump rompe con gli alleati: l'Europa ha perso la sua identità
Official White House Photo by Daniel Torok

Il presidente Donald Trump ha pubblicato venerdì 5 dicembre un documento di 33 pagine che ridefinisce la strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Il testo, firmato dallo stesso Trump, rappresenta una rottura storica con i tradizionali alleati europei e segna l'abbandono definitivo dell'ordine internazionale costruito dopo il 1945.

Il cuore del documento è un attacco senza precedenti all'Europa. Secondo la Casa Bianca, il continente europeo si trova di fronte alla "prospettiva reale e più cruda di una cancellazione della civiltà". Il testo sostiene che "se le tendenze attuali continuano, il continente sarà irriconoscibile tra 20 anni o meno". La critica non si limita ai problemi economici, ma colpisce il tessuto stesso delle società europee.

Gli Stati Uniti accusano l'Europa di essere indebolita dalle politiche migratorie, dal crollo dei tassi di natalità, dalla "censura della libertà di parola e repressione dell'opposizione politica" e dalla "perdita delle identità nazionali". Il documento arriva a dire che alcuni membri della NATO potrebbero diventare a "maggioranza non europea" e che in quel caso non è chiaro se questi paesi considereranno la loro alleanza con gli Stati Uniti nello stesso modo.

La strategia è esplicita nel promuovere un'ingerenza politica diretta. Washington annuncia che gli Stati Uniti devono "coltivare la resistenza alla trattoria attuale dell'Europa all'interno delle nazioni europee". Il documento sostiene apertamente i "partiti europei patriottici" - un chiaro riferimento ai movimenti di estrema destra come l'Alternative für Deutschland in Germania o Reform UK in Gran Bretagna - affermando che "la crescente influenza dei partiti europei patriottici dà davvero motivo di grande ottimismo".

Il testo critica duramente l'Unione Europea e altri "organismi transnazionali" accusandoli di minare la libertà politica e la sovranità, di censurare la libertà di parola e di calpestare i principi fondamentali della democrazia per sopprimere l'opposizione politica. Gli Stati Uniti vogliono che l'Europa "resti europea, ritrovi la sua fiducia nella civiltà e abbandoni la sua ossessione fallita per il soffocamento regolatorio".

La Germania riceve un'attenzione particolare. Il documento critica le relazioni commerciali di Berlino con la Cina e l'acquisto di energia dalla Russia. Secondo la strategia americana, "la guerra in Ucraina ha avuto l'effetto perverso di aumentare le dipendenze esterne dell'Europa, specialmente della Germania".

Sul conflitto ucraino, la Casa Bianca prende una posizione che riecheggia la propaganda russa. Il documento afferma che "una grande maggioranza europea vuole la pace, ma questo desiderio non si traduce in politica, in gran parte a causa della sovversione dei processi democratici da parte di questi governi". Il testo critica i "funzionari europei che hanno aspettative irrealistiche sulla guerra, arroccati in governi di minoranza instabili, molti dei quali calpestano i principi fondamentali della democrazia per sopprimere l'opposizione".

Gli Stati Uniti dichiarano che è nel loro "interesse fondamentale negoziare una cessazione rapida delle ostilità in Ucraina" per stabilizzare le economie europee, prevenire un'escalation della guerra e "ristabilire la stabilità strategica con la Russia". Il documento chiede di "porre fine alla percezione, e prevenire la realtà, di una NATO come alleanza in espansione perpetua" - una formula che sembra chiudere definitivamente le porte dell'alleanza all'Ucraina e riconoscere tacitamente una zona di influenza russa.

Il contrasto con l'approccio al Medio Oriente è stridente. Mentre l'Europa viene fustigata per la sua gestione interna, il documento afferma che gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare "l'esperimento maldestro dell'America che consiste nel redarguire queste nazioni - specialmente le monarchie del Golfo - affinché abbandonino le loro tradizioni e forme storiche di governo". La strategia sostiene che è necessario "accettare la regione, i suoi leader e le sue nazioni come sono" e non menziona questioni relative ai diritti umani come il trattamento delle donne o l'uccisione del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, che secondo la CIA fu approvata dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.

Le reazioni europee non si sono fatte attendere. Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha respinto venerdì l'idea che la Germania abbia bisogno di "consigli esterni". Ha detto ai giornalisti che gli Stati Uniti restano l'alleato più importante nella NATO, ma "questioni come la libertà di espressione, la libertà di opinione e come organizziamo la nostra società liberale nella Repubblica Federale Tedesca non fanno parte di questo".

Il deputato europeo italiano Brando Benifei, che presiede la delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti, ha definito il documento "un attacco frontale all'Unione Europea", "totalmente inaccettabile" e pieno di "frasi estreme e scioccanti". Benifei ha affermato che alcune dichiarazioni ammontano a chiamate dirette all'interferenza elettorale.

La Commissione europea ha rifiutato di commentare in dettaglio il documento. La portavoce Paula Pinho ha detto ai giornalisti che Bruxelles e Washington "hanno concordato di non essere d'accordo sul modo in cui alcune persone negli Stati Uniti guardano alla nostra legislazione". Quando le è stato chiesto se la Commissione concordasse con l'affermazione della strategia secondo cui l'UE è un "organismo transnazionale che mina la libertà politica e la sovranità", Pinho ha risposto seccamente: "Assolutamente no".

Il documento conferma anche che gli Stati Uniti vogliono che l'Europa assuma "la responsabilità primaria della propria difesa". Secondo fonti dell'agenzia Reuters, il Pentagono ha comunicato questa settimana ai diplomatici europei che Washington vuole che l'Europa si faccia carico della maggior parte delle capacità di difesa convenzionale della NATO entro il 2027. Se l'Europa non rispetterà questa scadenza, gli Stati Uniti potrebbero smettere di partecipare ad alcuni meccanismi di coordinamento della difesa NATO.

La strategia americana segna l'abbandono di ogni discorso sull'esemplarità del modello americano. Il testo rifiuta ogni riferimento alle istanze multilaterali e sostiene che nella "giungla del mondo" l'unico valore rimasto è lo scontro tra ambizioni e interessi. Gli Stati Uniti rinunciano a sostenere da soli l'ordine mondiale: "L'epoca in cui gli Stati Uniti sostenevano l'ordine internazionale completo come Atlante è finita".

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