Gli Stati Uniti si oppongono al piano dell'Unione Europea per favorire l'acquisto di armi da aziende locali

Gli Stati Uniti sono sempre più preoccupati per le misure che limiterebbero la partecipazione dei produttori americani alle gare d'appalto europee per il riarmo.

Gli Stati Uniti si oppongono al piano dell'Unione Europea per favorire l'acquisto di armi da aziende locali
Immagine creata dall'intelligenza artificiale. Fonte: ChatGPT

Funzionari statunitensi hanno comunicato agli alleati europei l’intenzione di continuare a partecipare attivamente al mercato europeo degli armamenti, esprimendo al contempo forte preoccupazione per le recenti iniziative dell’Unione Europea volte a limitare la partecipazione delle aziende americane alle gare d'appalto per progetti di difesa.

Lo riferiscono cinque fonti vicine al dossier, secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters.

L’UE accelera sull’autonomia militare

Negli ultimi mesi, Bruxelles ha spinto con decisione per rafforzare la propria industria della difesa.

A metà marzo, la Commissione Europea ha presentato il piano "ReArm Europe", che prevede l’aumento della spesa militare e la messa in comune di risorse per finanziare progetti congiunti tra i Paesi membri.

L’iniziativa, nata anche in risposta a un possibile disimpegno militare degli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump, prevede prestiti comuni fino a 150 miliardi di euro (circa 162 miliardi di dollari) destinati a progetti europei.

Sebbene la Commissione abbia assicurato che le aziende non europee potranno teoricamente partecipare all'ottenimento di questi fondi, in pratica gli ostacoli tecnici e amministrativi rischiano di tagliare fuori i produttori extra-UE, in particolare quelli statunitensi e britannici.

Il monito di Washington

Il Segretario di Stato Marco Rubio ha affrontato direttamente il tema durante un incontro del 25 marzo con i Ministri degli Esteri di Lituania, Lettonia ed Estonia.

Secondo due fonti, Rubio ha avvertito che un’esclusione delle aziende americane dalle gare d’appalto europee sarebbe vista “molto negativamente” da Washington — un chiaro riferimento al piano ReArm.

Un diplomatico del Nord Europa, pur non presente all’incontro con i Paesi baltici, ha confermato di essere stato recentemente informato da funzionari statunitensi che l’esclusione dai progetti UE per la difesa sarebbe considerata “inappropriata”.

Rubio intende rilanciare il tema nei prossimi giorni a Bruxelles, durante la riunione dei Ministri degli Esteri della NATO. Un alto funzionario del Dipartimento di Stato ha dichiarato:

“È un punto che il Segretario ha sollevato e continuerà a sollevare.”

Preoccupazione bipartisan, ma fiducia nella cooperazione

Un portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato che Trump accoglie positivamente gli sforzi europei per rafforzare la propria sicurezza, ma ha anche messo in guardia contro il rischio di creare barriere discriminatorie:

“La cooperazione industriale transatlantica nel settore della difesa rende l’Alleanza più forte.”

La posizione americana riflette una tensione irrisolta nella politica europea dell’Amministrazione Trump.

Da un lato, il presidente ha più volte sollecitato gli alleati europei ad aumentare la spesa militare e a farsi carico in prima persona della propria difesa.

Dall’altro, gli Stati Uniti puntano però a mantenere un ruolo chiave nei programmi di armamento europei, anche per proteggere gli interessi economici e strategici della propria industria bellica.

La crescente autonomia europea nella difesa — motivata anche dall’incertezza sul futuro impegno americano nella NATO — rischia, di converso, di tradursi in una marginalizzazione dei fornitori di armi statunitensi.

La linea di continuità con le Amministrazioni precedenti

Sebbene le pressioni dell’Amministrazione Trump appaiano oggi più esplicite, la posizione americana non rappresenta una rottura con il passato.

Anche le precedenti Amministrazioni avevano sollecitato gli alleati europei a privilegiare gli acquisti di armamenti statunitensi, come ribadito durante la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di quest’anno.

Tuttavia, diverse fonti segnalano un’escalation nella retorica di Washington, in parallelo con l’evoluzione concreta delle politiche europee, come fa sapere una fonte delle cancelliere europee:

"Sono turbati dalla proposta ReArm e dal fatto che gli Stati Uniti ne siano stati esclusi".
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