Gli Stati Uniti ritirano le truppe da Jasionka: la NATO assume la guida logistica verso l’Ucraina
L’esercito americano lascia l’hub militare chiave in Polonia per riorganizzare la propria presenza e risparmiare risorse. Norvegia, Germania, Regno Unito e Polonia subentrano nella gestione delle forniture militari verso Kiev.

L’esercito degli Stati Uniti ha annunciato il ritiro delle proprie truppe e attrezzature dall’aeroporto di Jasionka, in Polonia sudorientale, un nodo logistico di primaria importanza per il trasferimento di forniture militari all’Ucraina. Dal 2022, da Jasionka è passato fino al 95% del traffico militare diretto verso Kiev, fungendo da retrovia strategica per le operazioni NATO e partner occidentali, in risposta all’invasione russa su vasta scala.
Secondo quanto reso noto dalle autorità militari statunitensi, la decisione mira a contenere i costi e riorganizzare in modo più efficiente la presenza americana in Europa, generando un risparmio stimato in “decine di milioni di dollari”. “Dopo tre anni a Jasionka, questa è un’opportunità per riorganizzare la nostra presenza”, ha dichiarato il generale Christopher Donahue, comandante dell’Esercito americano in Europa e Africa.
La notizia arriva in un momento delicato per gli equilibri transatlantici. La campagna elettorale negli Stati Uniti e il possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca alimentano preoccupazioni tra i partner europei. L’ex presidente ha infatti più volte messo in discussione l’impegno americano nella NATO, criticando i membri che, a suo giudizio, non investono a sufficienza nella difesa collettiva. Alcune sue dichiarazioni recenti hanno sollevato dubbi anche sulla sovranità di paesi membri come Groenlandia e Canada.
Nonostante il ritiro da Jasionka, il Pentagono ha ribadito che la misura fa parte di un “sforzo pianificato da tempo per ottimizzare le operazioni”, confermando il continuo supporto militare a Kiev e l’impegno verso la NATO. Il comando logistico verrà assunto da altri paesi membri, in linea con le decisioni assunte nel vertice NATO dello scorso anno a Washington, dove è stato istituito un nuovo comando congiunto denominato “NATO Security Assistance and Training for Ukraine”.
Il Ministro della Difesa polacco Władysław Kosiniak-Kamysz ha sottolineato che la missione prosegue senza interruzioni. In un post su X, ha spiegato che le attività precedentemente svolte dagli Stati Uniti saranno ora portate avanti da “forze norvegesi, tedesche, britanniche e polacche, insieme ad altri alleati”. A supporto della sicurezza dell’hub, la Germania ha recentemente schierato proprie batterie di difesa aerea Patriot nell’area.
Il portavoce dell’Esercito americano in Europa e Africa ha evitato di fornire date precise per motivi di sicurezza, ma ha confermato che le truppe statunitensi verranno ridistribuite in altre basi polacche, dove attualmente sono stazionati circa 10.000 soldati. L’infrastruttura strategica attorno a Jasionka continuerà a essere mantenuta e protetta, ha assicurato il comando militare USA.
Dagli ambienti diplomatici arriva un messaggio di continuità. Daniel Lawton, incaricato d’affari presso l’Ambasciata americana a Varsavia, ha dichiarato: “Il vostro supporto ha esemplificato gli stretti legami tra le nostre nazioni. Questa transizione ci permette di mantenere la nostra stretta cooperazione utilizzando le risorse in modo più efficiente”.
La Polonia, che destina attualmente il 4,7% del proprio PIL alla spesa militare – la quota più alta tra i membri della NATO – continua a ricevere elogi da parte dell’amministrazione Trump, contrariamente ad altri alleati europei più cauti nell’aumento dei bilanci per la difesa. Varsavia, dal canto suo, insiste sull’importanza della presenza americana come pilastro della propria sicurezza nazionale e del dispositivo NATO sul fianco orientale.