Gli Stati Uniti negano la copertura aerea per le forze europee stanziate nell'Ucraina post-conflitto

Washington si rifiuta di fornire sistemi di difesa antiaerea necessari per proteggere i contingenti militari che Regno Unito e Francia intendono schierare dopo un eventuale cessate il fuoco. Il Pentagono reindirizza verso il Medio Oriente armi destinate a Kyiv.

Gli Stati Uniti negano la copertura aerea per le forze europee stanziate nell'Ucraina post-conflitto

Gli Stati Uniti continuano a rifiutarsi di voler fornire sistemi di difesa antiaerea per proteggere le eventuali "forze di sicurezza" che Regno Unito e Francia pianificano di schierare nell'Ucraina del dopoguerra. La notizia, riportata da Bloomberg che cita fonti vicine ai negoziati, evidenzia le crescenti divergenze tra Washington e gli alleati europei sulla gestione del conflitto ucraino.

Secondo le fonti dell'agenzia stampa, durante i colloqui con l'Amministrazione Trump, i partner europei hanno compreso che il presidente americano non intende fornire alcuna delle garanzie di sicurezza richieste per sostenere una "coalizione dei volenterosi" guidata dall'Europa. Il primo ministro britannico Keir Starmer aveva insistito sulla necessità del coinvolgimento statunitense per scoraggiare la Russia dal violare un potenziale accordo di cessate il fuoco.

Regno Unito e Francia avevano cercato di convincere Trump a fornire quantomeno copertura aerea, sorveglianza della zona di confine e supporto di intelligence. Ora, secondo Bloomberg, sperano almeno che gli Stati Uniti continuino a condividere informazioni di intelligence e a monitorare il confine tra Ucraina e Russia.

Le speranze residue dell'Europa

Alcuni funzionari europei nutrono ancora la speranza che Trump possa intervenire qualora le truppe britanniche e francesi diventassero bersaglio della Russia in Ucraina. Tuttavia, ritengono improbabile che il presidente americano fornisca tale garanzia per iscritto, ha dichiarato una delle fonti.

I Paesi europei hanno conseguentemente rivisto la loro valutazione delle misure necessarie per contenere la Russia. Attualmente ritengono che potrebbero essere sufficienti le forze ucraine addestrate dagli alleati, le truppe e gli aerei europei dispiegati sul fianco orientale della NATO, insieme ai pattugliamenti nel Mar Nero.

La "coalizione dei volenterosi" in bilico

La possibilità di inviare militari stranieri in Ucraina è oggetto di discussione dal 2024. La Russia si è, finora, categoricamente opposta al dispiegamento di truppe occidentali nel Paese.

L'AFP, citando proprie fonti, aveva riferito che sei Paesi europei facenti parte della "coalizione dei volenterosi" erano pronti a inviare militari in Ucraina come garanti in caso di cessate il fuoco. Si trattava di Regno Unito, Francia, Lettonia, Lituania, Estonia e un sesto Paese non specificato.

Successivamente, il The Times ha però riportato che il Regno Unito probabilmente rinuncerà ai piani di inviare migliaia di militari per proteggere l'Ucraina. "I rischi sono troppo alti e le forze insufficienti per svolgere tale compito", ha osservato una fonte del quotidiano britannico. Secondo le stime del giornale, l'Europa avrebbe difficoltà a radunare i 25.000 militari necessari per una forza di peacekeeping in Ucraina, dato che i suoi eserciti sono sottorganico e sottofinanziati.

Le tensioni Trump-Zelensky

Intanto il New York Times (NYT), citando alti consiglieri del presidente americano, ha rivelato che Donald Trump è irritato sia dal presidente russo Vladimir Putin che dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo le fonti, Trump "nutre una particolare ostilità" verso Zelensky. "Trump ha ripetutamente detto ai suoi assistenti che Zelensky è un 'cattivo ragazzo' che sta spingendo il mondo sull'orlo della guerra nucleare", scrive il quotidiano.

In altre occasioni, nota il NYT, Trump ha però detto ai suoi consiglieri di comprendere perché Zelensky continui a resistere, "considerando che sta conducendo una guerra contro un avversario che sembra intenzionato a continuare i bombardamenti delle città ucraine". Il giornale aggiunge che, in generale, Trump tende a mostrare maggior rispetto verso Putin, "anche se talvolta esprime delusione".

Il 4 giugno Trump ha avuto una conversazione telefonica con Putin, la quarta dal suo ritorno alla Casa Bianca. Durante il colloquio, durato oltre un'ora, hanno discusso delle operazioni dei servizi segreti ucraini contro gli aeroporti militari russi e della deterrenza nucleare dell'Iran. "Una buona conversazione, ma non tale da portare a una pace immediata", ha dichiarato Trump dopo la telefonata.

Armi dirottate verso il Medio Oriente

In un ulteriore segnale delle mutate priorità americane, il Wall Street Journal ha rivelato che l'Amministrazione Trump ha deciso di reindirizzare detonatori per missili acquistati per l'Ucraina verso le proprie truppe in Medio Oriente. L'ordine è stato impartito dal Segretario alla Difesa Pete Hegseth in un memorandum di servizio lo scorso maggio.

Si tratta di detonatori per missili destinati al sistema d'arma di precisione avanzata Advanced Precision Kill Weapon System (APKWS). Gli Stati Uniti forniscono questa tecnologia all'Ucraina da diversi anni, e la parte ucraina la utilizza nel sistema di lancio terrestre di missili terra-aria per la difesa dai droni russi.

Il Pentagono ha notificato la decisione di reindirizzare i detonatori alla Commissione Armamenti del Senato indicando che il fabbisogno delle truppe americane costituisce "un problema urgente identificato dal segretario alla Difesa".

Celeste Wallander, ex alto funzionario del Dipartimento della Difesa, ha commentato al giornale che il sistema APKWS è vitale per garantire la difesa aerea multilivello dell'Ucraina. "Ma esiste anche un'esigenza urgente di proteggere il personale e le basi statunitensi in Medio Oriente dagli attacchi degli Houthi e, potenzialmente, dai droni iraniani", ha aggiunto.

Gli Stati Uniti restano ad oggi il principale alleato dell'Ucraina per gli aiuti militari forniti. Nel marzo 2025, dopo l'insediamento di Trump, l'assistenza militare all'Ucraina era stata temporaneamente sospesa. Trump ha poi ripreso le forniture di armi concordate dal suo predecessore, ma resto altamente dubbio che possa mantenere lo stesso volume di aiuti militari finora garantito dall'Amministrazione Biden.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.