Gli Stati Uniti invieranno truppe lungo il Canale di Panama in base a un nuovo accordo

L'intesa consente agli Stati Uniti di schierare ulteriore personale militare per addestramento ed esercitazioni, ma non prevede la costruzione di basi permanenti da parte americana.

Gli Stati Uniti invieranno truppe lungo il Canale di Panama in base a un nuovo accordo

Le truppe americane potranno essere dispiegate in diverse basi situate nei pressi del Canale di Panama grazie a un nuovo accordo bilaterale firmato dai funzionari della sicurezza di entrambi i Paesi. Si tratta di una significativa concessione al presidente Donald Trump, che mira a ristabilire l'influenza statunitense su questa cruciale via d'acqua.

Contenuti principali dell'accordo

L'accordo, visionato da AFP, autorizza il personale militare statunitense a operare presso strutture panamensi per attività di addestramento, esercitazioni e altre attività militari non meglio specificate. Non permette, tuttavia, agli Stati Uniti di costruire basi proprie permanenti sull'istmo, una decisione che sarebbe stata profondamente impopolare tra la popolazione locale e problematica dal punto di vista legale.

Tuttavia, concede ampio margine agli Stati Uniti per schierare un numero indefinito di militari in alcune basi già esistenti, molte delle quali furono costruite dagli stessi americani durante l'occupazione della zona del Canale, durata fino al 1999.

Trump, dopo essere tornato alla Casa Bianca lo scorso gennaio, ha ripetutamente sostenuto che la Cina abbia acquisito troppa influenza sul Canale, il quale gestisce circa il 40% del traffico di container diretto negli Stati Uniti e il 5% del commercio globale. La sua Amministrazione ha quindi promesso di "riprendere il controllo" della via d'acqua, strategicamente importante e storicamente costruita e gestita dagli Stati Uniti fino alla fine degli anni Novanta.

L'opposizione di Mulino alle nuove basi americane

Il presidente panamense di centro-destra, Jose Raul Mulino, attualmente in visita in Perù, ha rivelato che gli Stati Uniti avevano inizialmente richiesto di avere proprie basi sul territorio panamense. Mulino ha affermato di aver respinto con fermezza tale proposta, definendola "inaccettabile".

Durante un incontro con il Segretario alla Difesa, Pete Hegseth, Mulino avrebbe addirittura avvertito che la proposta americana avrebbe potuto causare gravi disordini sociali:

"Volete creare disordini? Quello che avete proposto qui farebbe incendiare il Paese."

Cosa altro c'è nel Memorandum d'Intesa?

Nel Memorandum d'Intesa definitivo, firmato mercoledì scorso da Hegseth e dal responsabile della sicurezza panamense, Frank Abrego, Panama ha ottenuto alcune concessioni rilevanti.

In particolare, gli Stati Uniti hanno riconosciuto esplicitamente la sovranità panamense sul Canale – un punto significativo dopo le precedenti affermazioni di Trump, che non aveva escluso un'invasione militare per riprendere il controllo del Canale. Panama manterrà inoltre il pieno controllo su qualsiasi installazione utilizzata dagli americani e dovrà approvare preventivamente ogni dispiegamento.

Critiche a Panama

Nonostante queste garanzie, l'accordo ha già suscitato forti critiche a Panama. Saul Mendez, influente leader sindacale panamense, ha dichiarato ad AFP:

"Ciò che abbiamo davanti è una retrocessione della sovranità nazionale. Quello che il governo ha fatto è tradimento. Sono traditori e devono essere processati."

Il rapporto tra Panama e Stati Uniti ha una storia lunga e complessa. Nonostante i forti legami culturali ed economici, il Paese porta ancora il ricordo dell'occupazione americana durata decenni e dell'invasione statunitense avvenuta 35 anni fa per deporre il dittatore Manuel Noriega, che provocò oltre 500 morti e gravi danni alla capitale.

Le recenti promesse di Trump di "riprendere il Canale" e le sue accuse sull'influenza cinese hanno scatenato proteste e manifestazioni di massa. Panama gestisce autonomamente il Canale, garantendo per legge l'accesso a tutte le nazioni.

Tuttavia, la Casa Bianca ha recentemente messo sotto pressione Panama per il ruolo di un'azienda di Hong Kong, la Panama Ports Company, che da decenni gestisce importanti porti ad entrambe le estremità del canale.

A seguito delle pressioni americane, Panama ha accusato la Panama Ports Company di non rispettare i suoi obblighi contrattuali e ha cercato di estrometterla dal paese.

Di recente, CK Hutchison, società madre cinese della compagnia portuale, ha annunciato un accordo da 19 miliardi di dollari con un consorzio guidato da BlackRock, colosso statunitense del settore finanziario, per cedere 43 porti in 23 paesi, inclusi quelli sul Canale di Panama. Pechino, fortemente irritata dalla decisione, ha risposto annunciando una indagine antitrust sull'accordo.

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