Gli Stati Uniti intensificano le sanzioni contro Cuba
L'amministrazione Trump ha annunciato un nuovo giro di vite contro l'isola caraibica, reintroducendo restrizioni finanziarie e rimettendo Cuba nella lista degli Stati che sostengono il terrorismo.
Gli Stati Uniti hanno ulteriormente inasprito le sanzioni contro Cuba, segnando una netta inversione di rotta rispetto alla politica di distensione perseguita dall'amministrazione Biden.
Il provvedimento più significativo è stato annunciato dal Segretario di Stato americano Marco Rubio, figlio di immigrati cubani e noto oppositore del governo comunista dell'isola. Nel suo comunicato, Rubio ha dichiarato il ripristino di una lista di entità cubane soggette a sanzioni finanziarie americane. Tra queste figura anche Orbit SA, una società che si occupa di trasferire denaro tra fuori e dentro l'isola e che Washington ritiene essere collegata all'esercito cubano.
La mossa ha un impatto particolarmente rilevante considerando che le rimesse dei cubano-americani rappresentano una fonte cruciale di valuta per l'economia dell'isola, già in difficoltà. Ogni anno, infatti, vengono inviati milioni di dollari a Cuba attraverso questi canali.
L'inasprimento delle sanzioni era stato preceduto, subito dopo l'insediamento di Trump il 20 gennaio, dalla decisione di reinserire Cuba nella lista degli Stati che sostengono il terrorismo, annullando un'iniziativa dell'amministrazione Biden che aveva rimosso l'isola da questo elenco nell'ambito di un accordo per la liberazione di prigionieri politici.
Secondo quanto dichiarato da Rubio, l'obiettivo delle nuove misure è "privare di risorse i rami del regime cubano che opprimono e sorvegliano direttamente il popolo cubano, controllando al contempo ampi settori dell'economia del paese". Questa linea dura rispecchia l'approccio già adottato da Trump durante il suo primo mandato, quando aveva sistematicamente smantellato la politica di apertura verso Cuba avviata dal presidente Barack Obama.