La Casa Bianca ha informato il Congresso della possibile vendita di nuove armi all'Ucraina per almeno 50 milioni di dollari
L'Amministrazione Trump avvia il processo per autorizzare la prima vendita di "articoli di difesa" a Kyiv, subito dopo la finalizzazione del nuovo accordo sui minerali rari. Zelensky aveva precedentemente offerto di acquistare 10 sistemi antimissile Patriot per 15 miliardi di dollari.

Il 29 aprile l'Amministrazione Trump ha formalmente comunicato al Congresso degli Stati Uniti l'intenzione di autorizzare una licenza per la vendita di "armi di difesa" all'Ucraina. Il valore previsto per questa transazione è di almeno 50 milioni di dollari. Si tratta della prima iniziativa del genere adottata dall'attuale Amministrazione americana nei confronti di Kyiv.
La comunicazione ufficiale, registrata con la sigla EC-859, è stata inviata dal Senior Bureau Official dell'Ufficio per gli Affari Legislativi del Dipartimento di Stato alla Commissione per le Relazioni Estere del Senato. In base alle disposizioni dell'Arms Export Control Act, il Congresso è stato così informato della proposta di licenza per esportare articoli militari, inclusi dati tecnici e servizi correlati, destinati all'Ucraina. Non sono stati però specificati ulteriori dettagli sulle tipologie di armamenti coinvolti o sulle tempistiche previste.
Parallelamente, nella giornata di ieri Stati Uniti e Ucraina hanno concluso un importante accordo strategico sullo sfruttamento dei minerali rari, creando un Fondo di Investimento congiunto per futuri progetti di estrazione e lavorazione dei minerali rari. L'accordo, risultato di mesi di trattative, si concentra esclusivamente su nuovi investimenti e non include clausole relative a debiti passati o infrastrutture esistenti, puntando invece su benefici economici condivisi.
L'Ucraina, intanto, continua a manifestare interesse nell'approfondire la cooperazione militare con gli Stati Uniti. Lo scorso 13 aprile, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato a CBS News la disponibilità del suo Paese ad acquistare dieci sistemi di difesa aerea Patriot dagli USA per una cifra pari a 15 miliardi di dollari. "Troveremo i soldi e pagheremo tutto", ha affermato Zelensky, confermando di aver avanzato questa proposta direttamente al presidente Donald Trump e precedentemente all'ex presidente Joe Biden.
Tuttavia, il 14 aprile Trump ha respinto esplicitamente la richiesta ucraina, accusando Zelensky di "cercare sempre di acquistare missili" e sostenendo erroneamente che Kyiv avesse provocato la guerra con la Russia. Trump ha più volte espresso contrarietà verso aiuti militari incondizionati, preferendo forme di assistenza basate su prestiti o su accordi economici vantaggiosi per entrambe le parti.
In un'intervista concessa il 1º maggio a NewsNation, il presidente ha ulteriormente precisato questa posizione, dichiarando:
"Abbiamo investito 350 miliardi di dollari, o una cifra simile… Biden ha consegnato loro 350 miliardi tra contanti ed equipaggiamento militare. Non abbiamo ottenuto nulla in cambio".
Trump ha poi collegato direttamente l'accordo sui minerali appena firmato con Kyiv ai benefici economici attesi:
"Hanno terre rare, minerali, materiali che molti Paesi non possiedono, grandi risorse. Oggi abbiamo concluso un accordo che, in teoria, ci farà ottenere molto più di quei 350 miliardi".
Rimangono però aperti gli interrogativi sul futuro dell'impegno militare americano nei confronti dell'Ucraina, dato che Trump ha più volte evitato di rispondere chiaramente a domande su eventuali aiuti militari futuri in mancanza di progressi nei negoziati di pace con Mosca.