Gli Stati Uniti inaspriscono le restrizioni sulla vendita di chip AI alla Cina ed indagano su DeepSeek
L'Amministrazione Trump limita le vendite di Nvidia e indaga su DeepSeek, l'azienda cinese che avrebbe legami con l'esercito di Pechino e che ha sviluppato sistemi AI a un decimo del costo dei rivali americani.

L'Amministrazione Trump sta intensificando le misure per contenere l'espansione tecnologica cinese, imponendo nuove restrizioni sulle vendite di chip per intelligenza artificiale alla Cina e avviando un'indagine su DeepSeek, start-up cinese sospettata di avere legami con l’Esercito Popolare di Liberazione.
Secondo quanto riportato da tre fonti anonime al New York Times, Washington sta valutando sanzioni che potrebbero impedire a DeepSeek di accedere a tecnologia statunitense e sta considerando persino di vietare l’accesso degli utenti statunitensi ai suoi servizi.
Indagine su Nvidia e DeepSeek
Mercoledì, la Commissione speciale della Camera che sta indagando sulle attività del Partito Comunista Cinese ha aperto un'indagine per verificare se Nvidia abbia fornito consapevolmente chip avanzati a DeepSeek, potenzialmente violando le restrizioni statunitensi.
In particolare, la Commissione ha richiesto a Nvidia informazioni dettagliate sui clienti di undici Paesi asiatici che, dal 2020, abbiano acquistato almeno 500 chip AI, avvalendosi del proprio potere di citazione e fissando un termine di due settimane per la risposta.
Il deputato repubblicano John Moolenaar, presidente della Commissione, ha definito la possibile fornitura di chip a DeepSeek come "un fallimento della sicurezza nazionale". Ha inoltre dichiarato che "le aziende americane non dovrebbero consentire alla guida di un regime ostile di dominare l'AI e sfidare il mondo libero".
Secondo un rapporto della Reuters, le autorità di Singapore hanno già arrestato tre persone coinvolte nell’esportazione illegale di chip Nvidia avanzati a DeepSeek. La Commissione ha citato a sua volta stime secondo cui la società cinese avrebbe ottenuto fino a 60.000 chip Nvidia, inclusi 20.000 che rientrano tra quelli vietati alla Cina.
Timori per la supremazia cinese nell’AI
Le azioni del governo americano si inseriscono in un contesto di crescente preoccupazione per il possibile sorpasso tecnologico cinese nell’ambito dell’intelligenza artificiale, un settore con forti implicazioni in termini di sicurezza nazionale. La Casa Bianca ritiene che la leadership della Cina in questo campo potrebbe accelerare lo sviluppo di armamenti di nuova generazione e rafforzare l’influenza tecnologica del Paese, a discapito degli Stati Uniti.
Un elemento centrale dell’inchiesta riguarda il basso costo di sviluppo del sistema DeepSeek-V3, lanciato a gennaio. L’azienda ha dichiarato di aver speso soltanto 6 milioni di dollari per svilupparlo, un decimo di quanto impiegato dalle aziende statunitensi per progetti simili. Questo risultato ha messo in discussione l’assunto secondo cui solo gli investimenti più ingenti possono garantire la qualità dei modelli AI.
Il rilascio di DeepSeek-V3 ha avuto un impatto diretto sul mercato: le azioni Nvidia sono crollate del 17% in un solo giorno, causando una perdita di circa 600 miliardi di dollari nella sua valutazione di mercato.
Nuove restrizioni commerciali
In risposta alle crescenti tensioni, il Dipartimento del Commercio ha recentemente imposto a Nvidia l’obbligo di ottenere una licenza per vendere in Cina il chip H20, progettato appositamente per il mercato cinese. Il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha annunciato a marzo che l’Amministrazione perseguirà "un drastico aumento" nell’applicazione delle restrizioni tecnologiche contro Pechino.
La crescente conflittualità tra Washington e Pechino ha già avuto effetti visibili sul mercato dei semiconduttori. Nvidia e Advanced Micro Devices hanno comunicato che le restrizioni comporteranno perdite per miliardi di dollari. Anche la ASML Holding ha riportato un calo degli ordini per le proprie apparecchiature. Anche per questo motivo, mercoledì le azioni delle principali aziende del settore hanno registrato una flessione superiore al 6%.
Le accuse contro DeepSeek
Un rapporto della società di analisi Exiger, visionato dal New York Times, ha evidenziato che decine di ricercatori di DeepSeek hanno, o hanno avuto, affiliazioni con laboratori militari cinesi e istituti di ricerca sulla difesa. Tra questi figurano enti coinvolti nello sviluppo di armi nucleari e università comunemente note come i "sette figli della difesa nazionale", note per i loro legami con l’apparato militare di Pechino.
Nel corso della sua indagine, la Commissione speciale della Camera ha anche rilevato che DeepSeek avrebbe utilizzato dati provenienti da sistemi di OpenAI per accelerare lo sviluppo delle proprie tecnologie. Secondo un memorandum dell’azienda statunitense inviato alla Commissione, alcuni dipendenti di DeepSeek avrebbero aggirato le protezioni pensate per impedire questo tipo di raccolta dati.
Sebbene il riutilizzo di dati da altri modelli AI sia una prassi diffusa nel settore, se tali dati provengono da tecnologie proprietarie, la pratica potrebbe violare le normative sul copyright e sui brevetti, configurando potenziali illeciti.
Le iniziative dell’amministrazione Trump contro DeepSeek e Nvidia rappresentano, ad ogni modo, un nuovo livello di confronto nella competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina. La vicenda evidenzia la sempre crescente importanza dell’intelligenza artificiale nel contesto geopolitico, economico e militare, con implicazioni significative per le strategie di sicurezza nazionale e per l’intero settore dei semiconduttori.