Gli Stati Uniti accettano un Boeing 747 dal Qatar come nuovo Air Force One

Il Pentagono conferma l'acquisizione dell’aereo da 400 milioni di dollari, tra le critiche per possibili violazioni costituzionali. Trump: “È un dono al Dipartimento della Difesa, non a me”.

Gli Stati Uniti accettano un Boeing 747 dal Qatar come nuovo Air Force One

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha confermato l’accettazione di un Boeing 747, donato dal Qatar e destinato a diventare il nuovo Air Force One. Il valore del velivolo, pari a 400 milioni di dollari, rende il gesto senza precedenti nella storia della diplomazia americana, sollevando interrogativi etici e costituzionali.

L'annuncio è arrivato ieri tramite un comunicato ufficiale del portavoce del Pentagono, Sean Parnell, che ha precisato come il Segretario alla Difesa Pete Hegseth abbia accettato l’aereo “in conformità con tutte le norme e i regolamenti federali”. Secondo quanto dichiarato, il Dipartimento della Difesa si occuperà di valutare le misure di sicurezza e i requisiti operativi necessari per un aereo destinato al trasporto del Presidente degli Stati Uniti.

Un dono di proporzioni eccezionali

Il Boeing 747 in questione ha un valore cento volte superiore rispetto alla somma totale di tutti i regali presidenziali ricevuti da Stati esteri dal 2001 a oggi. La dimensione del dono, unita alla sua natura, lo rende un caso anomalo nel panorama delle relazioni internazionali. Di conseguenza, sono emerse con forza le preoccupazioni relative al rispetto della Costituzione americana, la quale vieta espressamente a chiunque ricopra una carica pubblica di ricevere doni personali da governi stranieri senza l’approvazione del Congresso.

Il presidente Trump ha però reagito alle critiche rigettando l’idea che l’accettazione del jet costituisca una violazione della legge. Ha affermato che l’aereo è stato donato al Dipartimento della Difesa e non a lui personalmente. “Sarebbe stupido rifiutare un nuovo Air Force One”, ha dichiarato. Allo stesso tempo, ha reso noto che il velivolo sarà trasferito alla sua biblioteca presidenziale una volta concluso il suo mandato, alimentando ulteriori discussioni sul confine tra uso istituzionale e personale dei beni ricevuti durante la presidenza.

Dibattito costituzionale e divisioni politiche

Le reazioni all’interno del Congresso sono state immediate. Alcuni deputati democratici, ma anche alcuni esponenti repubblicani, hanno sollevato obiezioni di principio sulla legalità dell’operazione. In particolare, il nodo critico riguarda l’assenza di un passaggio parlamentare per approvare l’accettazione del dono. La Costituzione americana, infatti, stabilisce che nessun funzionario possa ricevere “emolumenti, uffici o titoli” da un’autorità straniera senza il consenso esplicito del Congresso.

La notizia del regalo del jet è stata resa pubblica poco prima del viaggio di Trump nel Golfo Persico, avvenuto all’inizio del mese. L’episodio ha attirato l’attenzione anche dei leader stranieri. Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, in un commento ironico rivolto a Trump durante la sua tumultuosa visita nello Studio Ovale, ha lanciato questa frecciatina: “Mi dispiace di non avere un aereo da regalarti”. La risposta del presidente americano è stata altrettanto ironica: “Se il tuo Paese offrisse un aereo all’Aeronautica degli Stati Uniti, lo accetterei”.

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