Gli elettori della Contea di Starr in Texas sostengono i tagli di Trump e Musk

Un giornalista di Politico si reca in loco per comprendere cosa rende il Texas così profondamente legato a Trump. Gli elettori della contea texana, passata ai repubblicani dopo oltre un secolo, difendono le drastiche politiche di tagli.

Gli elettori della Contea di Starr in Texas sostengono i tagli di Trump e Musk

La contea di Starr, nel Rio Grande Valley del Texas, ha vissuto un cambiamento storico nelle ultime elezioni: per la prima volta in più di 100 anni, la maggioranza degli elettori ha votato a favore dei repubblicani, contribuendo così alla vittoria del presidente Donald Trump anche nel voto popolare.

Un mese dopo l'insediamento di Trump, nonostante le polemiche sui tagli alla burocrazia federale guidati da Elon Musk, gli elettori locali non mostrano segni di pentimento, riporta Politico in un suo reportage dal Texas.

Il supporto ai tagli alla forza lavoro federale

"La nazione aveva bisogno di tutto questo. Una bella scossa".

Così afferma ad esempio Nelda Cruz, impiegata presso un'azienda di servizi pubblici locale. Mentre a Washington alcuni repubblicani mostrano preoccupazione per l'opposizione al Department of Government Efficiency (DOGE), gli elettori della Contea di Starr mantengono, infatti, un atteggiamento di approvazione verso i tagli.

Con il 97% di popolazione latina, Starr è la contea con la maggiore concentrazione ispanica negli Stati Uniti continentali.

Il successo di Trump a novembre qui riflette il miglioramento del suo consenso tra gli elettori di origine latino americana, motivato sia dalla frustrazione per l'aumento dei prezzi che dalle politiche sull'immigrazione dell'Amministrazione Biden.

"È difficile", ammette Homero Gonzalez, impiegato nell'industria petrolifera, riferendosi ai licenziamenti di massa attuati da Musk, "ma ne abbiamo bisogno". Questo sentimento è condiviso da molti abitanti della contea, una delle più povere degli Stati Uniti, dove più di un quarto della popolazione vive in povertà.

Luis Ayala, 35 anni, che ha votato per la prima volta lo scorso anno, sintetizza: "Farà male, sarà dura", dice, preoccupato per sua madre di 55 anni se venissero attuati tagli ai programmi di previdenza sociale.

"Ma è necessario. Se tutto andrà bene, i miei figli o i figli dei miei figli avranno degli Stati Uniti migliori".

L'inflazione alta per il momento non è un problema

Nonostante Trump avesse promesso di abbassare l'inflazione "a partire dal primo giorno", gli elettori non sembrano preoccuparsi che i prezzi al supermercato non siano ancora migliorati.

John Lopez, consulente nel settore delle condutture, racconta di aver pagato un avocado 5 dollari, ma non incolpa Trump.

"I prezzi non diminuiranno dal primo giorno".

Lopez è anche preoccupato che i dazi possano far aumentare i prezzi dei materiali da costruzione, ma questo non mina, almeno per il momento, il suo sostegno all'Amministrazione Trump.

L'immigrazione resta al centro delle preoccupazioni

L'immigrazione resta un tema centrale per questi elettori. L'unico aspetto dell'operato di Trump che ha trovato opposizione tra loro è stata la decisione di mandare i migranti da espellere a Guantánamo Bay.

Non certo per simpatia verso i migranti, però, quanto più per il fatto che la commissaria per le terre del Texas ha offerto a Trump 1.400 acri di terreno fuori Rio Grande City per costruire un centro di detenzione per i migranti da espellere.

I repubblicani e persino alcuni esponenti democratici locali vogliono che i benefici economici della nuova costruzione siano localizzati nella loro contea, non altrove.

Quanto durerà questo supporto a Trump?

I sondaggi nazionali mostrano che la maggioranza degli americani inizia già ad essere contraria alle chiusure delle agenzie federali ed ai licenziamenti di massa, con i tassi di approvazione di Musk e Trump che iniziano a scendere.

È possibile che, con l'andare del tempo, grazie ai tagli del DOGE, alla fine i democratici trovino un punto di forza simile a quello che i repubblicani hanno trovato a loro volta nel 2009, opponendosi alla legge sulla riforma sanitaria di Barack Obama.

Il deputato democratico Henry Cuellar, eletto nel distretto di cui fa parte la contea di Starr, sottolinea, però, che al momento ciò che la maggior parte delle persone vede nel DOGE è "tagliare gli sprechi, gli abusi, troppe spese".

Cuellar prevede che che il sentimento pubblico potrebbe cambiare in futuro "se si inizierà a parlare di tagliare Medicaid, ospedali ed altre cose" molto più vicine ai cittadini comuni. Ma questo cambiamento non è ancora avvenuto.

Per ora, infatti, nella contea di Starr, il sostegno al presidente Trump e alla radicale riforma della burocrazia federale resta solido, nonostante le incertezze economiche e le potenziali conseguenze negative delle politiche della sua Amministrazione.

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