Giornalista Fox si scusa per aver proposto l'eutanasia dei senzatetto
Il conduttore di Fox News aveva suggerito in diretta l’“iniezione letale involontaria” per i senzatetto con problemi psichici. Dopo le polemiche, ha chiesto scusa. L’omicidio di Iryna Zarutska a Charlotte e il caso Charlie Kirk hanno acceso il dibattito sui media e sulla violenza negli Stati Uniti.

Il conduttore di Fox & Friends Brian Kilmeade ha chiesto scusa in diretta per aver detto che i senzatetto con problemi psichici dovrebbero ricevere una “iniezione letale involontaria”. La frase era stata pronunciata mentre parlavano dell’omicidio di Iryna Zarutska a Charlotte.
Durante la trasmissione di mercoledì, i conduttori discutevano del caso di Zarutska, rifugiata ucraina uccisa il 22 agosto su un treno leggero. Parlando delle misure da adottare contro aggressioni da parte di persone senza fissa dimora e con disturbi mentali, Lawrence Jones aveva sostenuto la necessità di imporre programmi obbligatori di sostegno o, in alternativa, il carcere. Kilmeade intervenne aggiungendo: “Oppure iniezione letale involontaria — o qualcosa del genere. Basta ucciderli”.
Domenica, in apertura di puntata, il giornalista ha riconosciuto l’errore: “Durante quella discussione ho detto che dovrebbero ricevere iniezioni letali. Mi scuso per quell’osservazione estremamente cinica”. Kilmeade ha precisato di essere consapevole che non tutte le persone senzatetto e con problemi di salute mentale compiono azioni violente e che molte meritano “empatia e compassione”.
Il caso Zarutska ha attirato grande attenzione nazionale anche perché il presidente Donald Trump ha chiesto la pena di morte per Decarlos Brown Jr., l’uomo accusato dell’omicidio. Brown, senzatetto con problemi psichici, è stato incriminato dal Dipartimento di Giustizia con capi d’accusa federali che potrebbero portare alla condanna capitale.
L’emittente Fox News ha diffuso la dichiarazione di scuse di Kilmeade, presentandola come risposta ufficiale anche a nome del network.
Le frasi del conduttore arrivano in un contesto di forte dibattito mediatico sulla violenza negli Stati Uniti. Pochi giorni prima, l’attivista conservatore Charlie Kirk era stato ucciso in un campus universitario nello Utah. Subito dopo quell’episodio, l’analista politico Matthew Dowd aveva commentato in diretta su MSNBC che Kirk era “una delle figure più divisive, costantemente impegnato in discorsi d’odio”. Pur avendo successivamente chiesto scusa, Dowd è stato licenziato la stessa sera dall’emittente.