Garanzie di sicurezza per l'Ucraina: Stati Uniti ed Europa lavorano a una proposta congiunta

Il presidente Trump apre al supporto aereo americano ma esclude truppe sul terreno. Mosca continua ad essere contraria, mentre una commissione guidata da Rubio prepara un piano dettagliato entro la settimana.

Garanzie di sicurezza per l'Ucraina: Stati Uniti ed Europa lavorano a una proposta congiunta

Gli Stati Uniti, l'Ucraina e diversi Paesi europei stanno attivamente lavorando a una proposta dettagliata per fornire robuste garanzie di sicurezza a Kyiv, probabilmente con il coinvolgimento della forza aerea americana in ruolo di supporto. Lo rivelano ad Axios due fonti a conoscenza delle discussioni. Si tratta di una svolta significativa nella posizione di Trump, che dopo mesi di rifiuto si è ora detto disponibile all'idea di un coinvolgimento americano in tale schema di garanzie di sicurezza.

In un'intervista esclusiva concessa a Fox News, Trump ha chiarito che non ci saranno truppe americane sul terreno ucraino, ma si è detto disponibile a fornire supporto aereo militare statunitense ad eventuali forze militari europee stazionate in Ucraina. "Avete la mia assicurazione, e io sono il presidente", ha dichiarato Trump a Fox & Friends.

"Sto solo cercando di impedire che altre persone vengano uccise. Voglio solo che questa guerra finisca. Non intendiamo perdere vite americane o di soldati americani".

Il presidente ha anche affermato di ritenere che Vladimir Putin sarebbe pronto ad accettare garanzie di sicurezza americano-europee per l'Ucraina, aggiungendo però che "lo sapremo nelle prossime settimane". Una previsione che appare ottimistica considerando la ferma opposizione espressa dal Cremlino a qualsiasi schema di questo tipo sul territorio ucraino.

La posizione russa e il ruolo della Cina

Mentre alla Casa Bianca si discutevano le garanzie di sicurezza, il Ministero degli Esteri russo ha ribadito infatti ancora una volta di rifiutare "categoricamente" la possibilità di "un contingente militare con la partecipazione di Paesi NATO" all'interno dell'Ucraina. Una fonte ha riferito ad Axios che durante il summit con Trump in Alaska, Putin si è detto vagamente disposto a discutere il principio delle garanzie di sicurezza, ma ha menzionato la Cina come uno dei potenziali garanti, aprendo uno scenario completamente diverso da quello immaginato dagli occidentali.

Le garanzie di sicurezza sono state un tema centrale negli incontri di Trump con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e sette altri leader europei alla Casa Bianca. Un funzionario ucraino ha spiegato che "Trump e Zelensky hanno parlato in termini generali di ciò che era necessario riguardo alle garanzie di sicurezza, ma non sono entrati nei dettagli specifici".

Una commissione al lavoro per definire i dettagli

Due fonti informate sulla questione hanno rivelato che è stata quindi costituita una commissione USA-Europa-Ucraina per redigere una proposta concreta sulle garanzie di sicurezza. La commissione è guidata dal Segretario di Stato Marco Rubio, con la partecipazione dei consiglieri per la sicurezza nazionale di Ucraina e dei Paesi europei coinvolti nelle discussioni.

"Nei prossimi giorni, tutti lavoreranno dall'alba al tramonto sulle garanzie di sicurezza. Forse entro la fine della settimana avremo un'architettura più chiara", ha dichiarato un funzionario ucraino, evidenziando l'urgenza con cui si sta procedendo.

Trump ha concordato con i leader europei di lavorare insieme su garanzie di sicurezza simili a quelle dell'Articolo 5 della NATO, che impegna tutti i Paesi dell'Alleanza a difendere reciprocamente un Paese membro finito sotto attacco. Tuttavia, un funzionario europeo ha precisato che quando si è trattato del ruolo degli Stati Uniti, il presidente americano "non è stato preciso".

La questione territoriale e il possibile incontro Putin-Zelensky

Mentre una forza di sicurezza europea sul suolo ucraino potrebbe essere la richiesta ucraina più difficile da accettare per Putin, le concessioni territoriali rappresentano probabilmente la questione più delicata per Zelensky. Durante l'incontro con Trump, secondo un funzionario ucraino, Zelensky si è detto disposto a discutere le questioni territoriali, ma ha sottolineato che devono essere negoziate direttamente tra lui e Putin. Il funzionario ha affermato che Trump ha concordato con questa posizione.

Quando Trump ha chiamato Putin durante il meeting alla Casa Bianca con Zelensky, ha detto al presidente russo che dovrà incontrare direttamente il presidente ucraino per discutere le sue richieste territoriali e lo ha esortato a essere "realistico". Trump ha anche espresso ottimismo sul fatto che Putin e Zelensky stiano andando "un po' meglio d'accordo", aggiungendo:

"Dopo quell'incontro, se tutto funziona, mi incontrerò con loro e concluderemo l'accordo. In questo caso, bisogna essere in due per ballare il tango. Devono avere un qualche tipo di relazione diretta, altrimenti stiamo solo perdendo molto tempo".

Al momento, non esiste però ancora una data o un luogo per tale incontro. Trump e i leader europei hanno concordato che deve avvenire entro la fine di agosto, ma il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che sono ancora necessari preparativi completi a livello operativo prima che i due leader possano sedersi insieme ad un tavolo.

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