Gabbard valuta briefing d’intelligence in stile Fox News per Trump
La direttrice della sicurezza nazionale propone un formato televisivo per i briefing presidenziali, con l’obiettivo di adattarsi alle abitudini del presidente, che preferisce i contenuti visivi ai testi scritti

La direttrice della sicurezza nazionale Tulsi Gabbard sta considerando un cambiamento radicale nel modo in cui il presidente Donald Trump riceve le informazioni d’intelligence quotidiane. Secondo quanto riportato da NBC News, Gabbard vorrebbe trasformare i President's Daily Brief (PDB), strumenti fondamentali per la sicurezza nazionale, in una sorta di programma televisivo con animazioni ed elementi multimediali, ispirandosi allo stile delle trasmissioni di Fox News.
Cinque fonti a conoscenza delle discussioni hanno confermato che l’intenzione di Gabbard è quella di rendere i briefing più efficaci per un presidente che, secondo una delle fonti, “non legge” e “guarda sempre la televisione”. L’obiettivo sarebbe mantenere alta l’attenzione di Trump sfruttando le sue preferenze comunicative, prevalentemente visive e televisive.
Il piano prevedrebbe la consultazione di produttori e conduttori di Fox News per riformulare i briefing, che attualmente sono composti principalmente da testo e immagini statiche per motivi di sicurezza. Per realizzare questo nuovo formato, sarebbe necessario valutare anche la possibilità di concedere autorizzazioni di sicurezza a membri esterni al governo, in particolare al personale coinvolto nella produzione del nuovo formato.
Il portavoce della Casa Bianca Davis Ingle ha definito la notizia “spazzatura diffamatoria da fonti anonime”, sostenendo che il presidente “ha assemblato un team di intelligence di livello mondiale” con cui è in contatto costante per ricevere aggiornamenti in tempo reale sulle questioni urgenti di sicurezza. Anche Olivia Coleman, portavoce del Direttore della Sicurezza Nazionale, ha smentito con forza la notizia, definendola “ridicola, assurda e completamente falsa” e accusando NBC News di continuare a pubblicare “fake news” basate su fonti anonime.
Secondo i dati riportati da NBC News, il presidente Trump ha partecipato a soli 14 briefing fino a maggio 2025, una media inferiore a uno a settimana. Il dato risulta notevolmente più basso rispetto a quanto fatto dai suoi predecessori: nello stesso periodo, Joe Biden aveva seguito 90 PDB e Barack Obama 63. Nel suo primo mandato, Trump aveva partecipato a 55 briefing fino a maggio.
Durante la sua prima presidenza, il formato dei briefing era stato già adattato alle preferenze del presidente. Come documentato dal libro dell’ex funzionario della Central Intelligence Agency John Helgerson, Getting to Know the President: Intelligence Briefings of Presidential Candidates and Presidents-Elect 1952–2016, i briefing erano stati ridotti a un riassunto verbale di una pagina, presentato due volte a settimana da un funzionario dell’intelligence. Inoltre, l’allora vicepresidente Mike Pence aveva invitato gli analisti a “puntare sulle mappe” per favorire l’attenzione del presidente.
Nel 2021, documenti declassificati dal centro accademico interno della CIA avevano rivelato le difficoltà incontrate dai funzionari dell’intelligence nel comunicare con Trump durante il suo primo mandato, definendo il loro successo come “limitato” nel tentativo di istruire il presidente sui temi della sicurezza nazionale. Tali informazioni, riportate dalla CNN, offrivano uno sguardo interno sulle sfide affrontate dall’apparato di intelligence nel garantire un flusso informativo efficace al vertice dell’amministrazione.