FT: Putin propone una tregua lungo l'attuale linea del fronte in Ucraina

Secondo il Financial Times, il presidente russo potrebbe rinunciare alle pretese sui territori annessi non controllati dalle forze russe. Gli Stati Uniti spingono intanto per il riconoscimento della Crimea come russa, ma Zelensky per ora rifiuta categoricamente.

FT: Putin propone una tregua lungo l'attuale linea del fronte in Ucraina

Vladimir Putin ha proposto di fermare i combattimenti in Ucraina lungo l'attuale linea del fronte, mostrando disponibilità a rinunciare alle pretese territoriali su quelle parti occupate che restano sotto il controllo di Kiev. La notizia è stata riportata dal quotidiano britannico Financial Times, che cita tre fonti anonime coinvolte direttamente nelle trattative. L'offerta sarebbe stata avanzata durante un incontro tra Putin e Steve Witkoff, inviato speciale del presidente americano Donald Trump, tenutosi a San Pietroburgo all'inizio di aprile.

Questa proposta rappresenterebbe, secondo il Financial Times, il primo segnale ufficiale in quasi tre anni di conflitto che il presidente russo potrebbe abbandonare le sue richieste massimaliste. Tuttavia, alcuni funzionari europei ritengono che questa apparente concessione potrebbe essere un tentativo di Putin di indurre gli Stati Uniti a esercitare pressioni sull'Ucraina affinché accetti altre condizioni russe come fatto compiuto. "Al momento su Kiev viene esercitata una forte pressione affinché rinunci ad alcune posizioni, in modo che Trump possa velocemente dichiarare vittoria", ha riferito una fonte europea al quotidiano.

Parallelamente, gli Stati Uniti avrebbero avanzato alcune proposte per giungere a una pace negoziata, fra cui spicca il riconoscimento formale della Crimea come territorio russo, oltre all'accettazione del controllo di fatto esercitato da Mosca sulle zone occupate di quattro regioni ucraine.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato al Financial Times che le trattative con la controparte americana sono in corso, sottolineando però la complessità e il carattere riservato dei negoziati: "Il lavoro è complesso e richiede molto tempo, quindi è difficile aspettarsi risultati immediati e non può essere svolto pubblicamente", ha affermato Peskov.

Il vertice di Londra di oggi

Per discutere queste delicate questioni, è previsto per oggi a Londra un importante vertice diplomatico, a cui prenderanno parte Stati Uniti, Ucraina e diversi Paesi alleati europei, fra cui Regno Unito, Germania e Francia. Secondo quanto riferito dal Washington Post, le delegazioni ucraine ed europee saranno chiamate a confrontarsi con una proposta americana che prevederebbe proprio il riconoscimento della Crimea come russa e il congelamento dell'attuale linea del fronte.

La rappresentanza statunitense avrebbe dovuto essere guidata dal Segretario di Stato Marco Rubio e dagli inviati speciali Steve Witkoff e Keith Kellogg. Tuttavia, come riportato dal New York Times, ieri la portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha annunciato che Rubio non sarà presente a causa dei suoi numerosi impegni. Anche Steve Witkoff non parteciperà, preferendo recarsi a Mosca per incontrare nuovamente Putin. Gli Stati Uniti saranno dunque rappresentati a Londra soltanto da Keith Kellogg.

La posizione ucraina: Zelensky respinge qualsiasi compromesso sulla Crimea

La reazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a parti della proposta americana è stata intanto già netta: "L'Ucraina non riconoscerà legalmente l'occupazione della Crimea. È il nostro territorio, il territorio del popolo ucraino. Non c'è nulla di cui parlare: è al di fuori della nostra Costituzione", ha dichiarato Zelensky in un briefing riportato dal media ucraino Suspilne.

Secondo il leader ucraino, aprire negoziati sulla Crimea o su altri territori attualmente occupati dalla Russia avrebbe come unico risultato quello di prolungare il conflitto, obiettivo perseguito da Mosca:

"Combattiamo già da 12 anni. Questa è la risposta alla domanda se si possa negoziare con la Russia sui territori".

Il presidente ucraino ha inoltre precisato che, sebbene siano circolati "segnali" riguardo a un possibile riconoscimento della Crimea come russa, Kyiv non ha ricevuto alcuna proposta ufficiale in merito e non è chiaro se tali segnali provengano dalla Russia o dagli Stati Uniti.

Da parte sua, invece il presidente americano Donald Trump si è mostrato ottimista, esprimendo pubblicamente la speranza che Russia e Ucraina possano raggiungere presto un accordo: "Spero che Russia e Ucraina raggiungano un accordo questa settimana. Dopo di che, entrambi i paesi inizieranno a fare grandi affari con gli Stati Uniti, che stanno prosperando, e guadagneranno una fortuna", ha scritto Trump sul suo social network Truth Social.

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