Florida, DeSantis annuncia il ridisegno dei distretti congressuali
Il governatore della Florida vuole ridisegnare la mappa elettorale in primavera. I democratici denunciano un'operazione illegale per favorire i repubblicani prima delle elezioni di midterm del 2026
Il governatore della Florida Ron DeSantis ha annunciato che convocherà una sessione speciale della legislatura statale nella primavera del 2026 per ridisegnare i distretti congressuali dello statok pratica nota come redistricting. La decisione inserisce la Florida in un'operazione nazionale coordinata dai repubblicani per modificare le mappe elettorali prima delle elezioni di midterm, con l'obiettivo di consolidare la stretta maggioranza del partito alla Camera dei rappresentanti.
DeSantis ha confermato i suoi piani in un'intervista esclusiva con la testata The Floridian. "Sì, ridisegneremo i distretti", ha detto il governatore. La tempistica dell'operazione dipenderà da una sentenza della Corte Suprema prevista per la primavera. Il caso riguarda la legittimità della Sezione 2 del Voting Rights Act del 1965, lo strumento legale che garantisce protezione giudiziaria ai cittadini che ritengono violato il loro diritto di voto sulla base dell'etnia.
Il redistricting è il processo con cui si ridisegnano i confini dei distretti elettorali per la Camera dei rappresentanti. Negli Stati Uniti ogni stato è diviso in distretti congressuali, ciascuno dei quali elegge un deputato. Normalmente questa operazione avviene ogni dieci anni, dopo il censimento della popolazione, per adeguare i distretti ai cambiamenti demografici. Il problema sorge quando i distretti vengono disegnati per favorire strategicamente un partito a scapito dell'altro, una pratica chiamata gerrymandering. Concentrare gli elettori avversari in pochi distretti o distribuirli in modo da renderli sempre minoranza permette di conquistare più seggi anche con una percentuale di voti simile.
Il primo comitato sul ridisegno si riunirà giovedì 4 dicembre a Tallahassee. La commissione conta undici membri: otto repubblicani e tre democratici. Il presidente del Partito Repubblicano della Florida, Evan Power, ha dichiarato a novembre che si aspetta di conquistare tra i tre e i cinque seggi alla Camera grazie alla nuova mappa. Attualmente i repubblicani controllano 20 dei 28 distretti congressuali dello stato.
I democratici hanno denunciato l'iniziativa come illegale e partigiana. La leader democratica della Camera statale Fentrice Driskell ha affermato che l'operazione rappresenta una risposta diretta alle pressioni del presidente Donald Trump per manipolare le elezioni di midterm. "Qualsiasi tentativo di disegnare nuove mappe in Florida in questo momento è una risposta diretta alla pressione del presidente per truccare il gioco prima delle elezioni di metà mandato, e questo è illegale in Florida", ha dichiarato Driskell in una conferenza stampa.
Il Fair Districts Amendment della costituzione della Florida, approvato nel 2010, proibisce esplicitamente di disegnare distretti per favorire o sfavorire un partito politico o un candidato in carica. Driskell ha riconosciuto che i democratici non hanno i numeri per bloccare l'iniziativa alla Camera, dove sono in netta minoranza, ma ha espresso la speranza che il Senato statale possa fermare il progetto. I repubblicani controllano il Senato con 26 seggi contro 11.
La Florida non è l'unico stato coinvolto in questa corsa al redistricting. Il presidente Trump ha spinto diversi stati a maggioranza repubblicana a ridisegnare le mappe elettorali. Il Texas è stato il primo stato a completare una nuova mappa all'inizio dell'anno, dopo che Trump aveva dichiarato che i repubblicani avevano "diritto a cinque seggi in più" nello stato. Un tribunale federale ha bloccato l'uso della nuova mappa texana a novembre, stabilendo che costituisce probabilmente un caso di gerrymandering razziale incostituzionale. La Corte Suprema ha poi temporaneamente sospeso il blocco dopo una richiesta dello stato.
Altri stati repubblicani hanno seguito l'esempio. Il Missouri e il North Carolina hanno già approvato nuove mappe favorevoli al partito. L'Indiana ha presentato lunedì una proposta che permetterebbe ai repubblicani di controllare tutti e nove i seggi dello stato, attualmente i democratici ne detengono due.
Anche stati a maggioranza democratica si sono mossi nella stessa direzione. In California gli elettori hanno approvato di recente una proposta che consente alla legislatura statale, controllata dai democratici, di ridisegnare la mappa. Anche in Virginia i democratici hanno approvato le prime fasi delle loro nuove mappe. L'operazione sta assumendo le caratteristiche di una corsa agli armamenti elettorali tra i due partiti a livello nazionale.
Diversi gruppi per i diritti civili e il diritto di voto, riuniti nella coalizione "No Partisan Maps", organizzeranno una protesta davanti al Campidoglio statale prima della riunione del comitato di giovedì. La deputata democratica Kathy Castor, che rappresenta l'area di Tampa Bay al Congresso, ha definito l'iniziativa uno spreco di tempo e denaro, sostenendo che i legislatori dovrebbero concentrarsi su questioni concrete come l'abbassamento dei costi delle assicurazioni sulla proprietà e delle bollette elettriche.