Ex direttori CIA e FBI sotto inchiesta criminale per il caso Trump-Russia

Il Dipartimento di Giustizia ha avviato indagini penali contro gli ex direttori della CIA e dell'FBI per presunte false dichiarazioni e gestione irregolare del dossier Steele. Al centro delle accuse, il processo di valutazione dell'interferenza russa nelle elezioni del 2016.

Ex direttori CIA e FBI sotto inchiesta criminale per il caso Trump-Russia
Photo by David Trinks / Unsplash

Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha aperto due inchieste penali che coinvolgono due figure centrali dell’intelligence americana durante l’amministrazione Obama: John Brennan, ex direttore della Central Intelligence Agency, e James Comey, ex direttore dell’Federal Bureau of Investigation. Lo hanno riferito fonti del Dipartimento a Fox News, secondo cui le indagini riguardano possibili irregolarità commesse nel contesto delle indagini sulle presunte interferenze russe nelle elezioni presidenziali del 2016 e, in particolare, presunte false dichiarazioni rese al Congresso.

Le fonti confermano che l’indagine su Brennan è stata avviata a seguito della trasmissione di una segnalazione formale da parte dell’attuale direttore della Cia, John Ratcliffe, al suo omologo dell’FBI, Kash Patel. La segnalazione include elementi ritenuti sufficienti per valutare un’azione penale nei confronti dell’ex direttore. Le stesse fonti sottolineano che l’inchiesta su Brennan è attualmente in corso, anche se non è stato chiarito se le indagini si estendano oltre l’ipotesi delle dichiarazioni mendaci davanti al Congresso.

Anche su James Comey, ex direttore dell’FBI, è stata aperta un’indagine, confermano le fonti. Tuttavia, i dettagli specifici dell’indagine che lo riguarda non sono stati resi noti. In entrambi i casi, la portata complessiva delle inchieste resta al momento indefinita. Due fonti a conoscenza della vicenda hanno descritto la visione dell’FBI delle interazioni tra Brennan e Comey come una “cospirazione”, lasciando intendere che potrebbero emergere ulteriori capi d’accusa nel corso delle indagini.

Sia la Central Intelligence Agency che l’Federal Bureau of Investigation hanno rifiutato di commentare la vicenda. Anche Brennan e Comey non hanno risposto immediatamente alla richiesta di commento avanzata da Fox News.

L’indagine su Brennan è stata avviata poco dopo la declassificazione da parte di Ratcliffe di una revisione interna riguardante la redazione della Valutazione della Comunità di Intelligence del 2017. Tale documento sosteneva che la Russia aveva tentato di interferire nelle elezioni presidenziali del 2016 per favorire Donald Trump. La revisione ha però rilevato “anomalie procedurali” e una deviazione dagli standard abituali nella stesura della valutazione, sottolineando che il processo era stato affrettato.

Un punto centrale della controversia riguarda l’inclusione, nella valutazione del 2017, del cosiddetto “dossier Steele”: un documento anti-Trump contenente affermazioni non verificate, che è stato poi ampiamente screditato. Il dossier era stato redatto da Fusion GPS e finanziato dalla campagna della candidata democratica Hillary Clinton e dal Comitato Nazionale Democratico.

Secondo la revisione, la decisione di includere il dossier Steele nella valutazione rappresentava una violazione dei principi fondamentali dell’attività di intelligence e avrebbe compromesso la credibilità complessiva del documento. È la prima volta che funzionari di carriera della Cia riconoscono una politicizzazione del processo di valutazione, attribuendola in particolare a funzionari nominati politicamente durante l’amministrazione Obama. I documenti declassificati indicano che Brennan avrebbe sostenuto attivamente l’inserimento del dossier all’interno della valutazione.

Tale posizione è però in apparente contraddizione con quanto dichiarato da Brennan davanti al Comitato Giudiziario della Camera nel maggio 2023. In quella occasione, l’ex direttore della Cia aveva affermato di non aver ritenuto opportuno includere il dossier nella valutazione ufficiale. Secondo la trascrizione della sua deposizione, esaminata da Fox News, Brennan aveva dichiarato che l’agenzia era “molto contraria” all’inclusione del dossier e che ne era stata trasmessa una copia solo come documento separato.

La discrepanza tra la testimonianza di Brennan e i documenti interni costituisce uno degli elementi principali dell’indagine penale. Un’email declassificata, inviata a Brennan dall’ex vice direttore della Cia nel dicembre 2016, sottolineava che anche solo un riferimento al dossier Steele avrebbe compromesso “la credibilità dell’intero documento”. Nonostante questo, secondo la revisione interna, Brennan avrebbe successivamente formalizzato per iscritto il suo sostegno all’inclusione del dossier, affermando che “le informazioni giustificavano l’inclusione nel rapporto”.

Fonti vicine a Ratcliffe, citate da Fox News, riferiscono che l’attuale direttore della Cia non sarebbe rimasto sorpreso dai risultati della revisione, in quanto aveva già da tempo espresso critiche verso quella che considera una politicizzazione dell’intelligence da parte di Brennan. La stessa fonte ha dichiarato che Brennan “ha violato la fiducia del pubblico e dovrebbe essere ritenuto responsabile per questo”. Tuttavia, non sono stati condivisi ulteriori dettagli sulla segnalazione inviata all’FBI.

Le indagini in corso su Brennan e Comey rappresentano uno sviluppo significativo nelle conseguenze legali del lungo ciclo di indagini e controversie legate al cosiddetto Russiagate. L’apertura di procedimenti penali nei confronti di due ex direttori dei principali organismi di intelligence statunitensi evidenzia come la gestione delle informazioni durante quel periodo rimanga ancora oggi oggetto di contestazione e scrutinio a livello federale.

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