Epidemia di morbillo: oltre 1.000 casi e tre morti negli Stati Uniti

L’epidemia si estende a trenta Stati, con epicentro in Texas. Il ministro della salute Robert Kennedy Jr è accusato di aggravare la crisi diffondendo messaggi contrari alla vaccinazione.

Epidemia di morbillo: oltre 1.000 casi e tre morti negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti è in corso la più grave recrudescenza di morbillo degli ultimi decenni. Dall’inizio del 2025 sono stati registrati oltre 1.000 casi confermati della malattia, secondo un conteggio dell’Agence France-Presse basato sui dati resi pubblici dai dipartimenti sanitari locali. In totale, i contagi confermati sono almeno 1.012 e interessano trenta Stati su cinquanta. Il Texas rappresenta da solo più del 70% dei casi rilevati, con un’area del sud-ovest dello Stato individuata come epicentro dell’epidemia. In questa zona si sono verificati anche due dei tre decessi finora registrati, entrambi bambini. L’ultimo caso mortale infantile legato al morbillo negli Stati Uniti risaliva al 2003.

La situazione è definita “fuori controllo” dal pediatra infettivologo Paul Offit, secondo il quale si tratta della peggiore epidemia di morbillo nel Paese da “probabilmente trent’anni”. Offit avverte inoltre che i dati ufficiali sottostimano l’effettiva diffusione del contagio: “Secondo numerosi operatori sanitari, i casi reali potrebbero essere vicini a 3.000, se non di più”, afferma.

Al centro di questa crisi sanitaria vi è un crescente clima di diffidenza verso i vaccini. Una parte consistente dell’opinione pubblica americana ha sempre meno fiducia nelle autorità sanitarie e nei laboratori farmaceutici, fenomeno acuito dalla pandemia di Covid-19. In questo contesto, il segretario alla salute dell’amministrazione Trump, Robert Kennedy Jr, noto per le sue posizioni vaccinoscettiche, è accusato di contribuire attivamente all’aggravarsi dell’epidemia.

Nel mese di marzo, Kennedy Jr ha dichiarato in un’intervista al canale Fox News che il vaccino contro il morbillo sarebbe “all’origine di tutte le malattie che provoca il morbillo stesso: encefalite, cecità, ecc.”. Il professor Offit ha fortemente criticato queste affermazioni, dichiarando che “in un altro governo, gli sarebbe stato chiesto di dimettersi prima che morissero altri bambini”.

In Texas, la dottoressa Tammy Camp, pediatra attiva nella zona occidentale dello Stato, conferma la confusione generata da queste dichiarazioni. Secondo quanto riferisce, molti pazienti evitano di rivolgersi a un medico per timore di essere obbligati a vaccinarsi o perché non si considerano abbastanza malati. A questo si aggiungono i recenti licenziamenti di migliaia di funzionari del Diparimento della Salute e drastici tagli al bilancio, che complicano ulteriormente gli sforzi di diagnosi e monitoraggio.

L’epidemia ha avuto inizio a fine gennaio in un’area rurale texana abitata da una comunità religiosa mennonita, caratterizzata da uno scarso livello di copertura vaccinale. La dinamica ricorda quanto accaduto nel 2019, quando si registrò un’epidemia di oltre 1.200 casi – allora senza decessi – in comunità ebraiche ortodosse di New York e del New Jersey.

Negli Stati Uniti il vaccino contro il morbillo è obbligatorio, ma in molti Stati – incluso il Texas, secondo più popoloso della federazione – è possibile ottenere esenzioni per motivi religiosi o personali. Il ricorso a tali deroghe è aumentato costantemente negli ultimi anni, favorito dal clima di crescente sfiducia verso le istituzioni sanitarie.

Il morbillo è una malattia altamente contagiosa che provoca febbre, sintomi respiratori ed eruzioni cutanee. Nei casi più gravi può causare complicazioni come la polmonite o l’encefalite, con conseguenze neurologiche permanenti o la morte. Secondo Offit, si tratta della malattia infettiva “più contagiosa al mondo”, e si sta ora diffondendo “a una velocità impressionante”.

Negli Stati Uniti, prima della disponibilità di un vaccino all’inizio degli anni ’60, il morbillo causava ogni anno la morte di centinaia di bambini. La malattia è stata dichiarata ufficialmente eradicata nel Paese nel 2000 grazie all’alto tasso di vaccinazione. Tuttavia, continua a provocare decine di migliaia di morti ogni anno a livello globale.

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