Elon Musk attacca di nuovo il piano fiscale di Trump: “Un suicidio politico"
Il miliardario definisce il disegno di legge “un danno strategico” per gli Stati Uniti. Il Senato apre i lavori tra divisioni interne al partito del presidente

Sabato, il miliardario Elon Musk è tornato ad attaccare pubblicamente il “One Big Beautiful Bill”, la maxi-legge finanziaria al centro della strategia economica dell’amministrazione Trump.
In un messaggio pubblicato su X, Musk ha scritto che “l’ultimo progetto di legge del Senato distruggerà milioni di posti di lavoro in America e causerà un immenso danno strategico al nostro Paese”. Secondo l’imprenditore, la proposta “offre sovvenzioni alle industrie del passato mentre danneggia gravemente quelle del futuro”, e rappresenterebbe addirittura “un suicidio politico per il Partito repubblicano”.
Queste dichiarazioni rinnovano un confronto ormai aperto tra Musk e l’amministrazione Trump. All’inizio di giugno, il miliardario aveva lasciato il Department of Government Efficiency (DOGE), accusando il progetto di bilancio di essere “pieno di clientelismi” e definendolo un’“abominazione ripugnante”. In seguito aveva fatto parzialmente marcia indietro, ammettendo che “alcuni dei messaggi sul presidente [erano] andati troppo oltre”, ma non ha smesso di criticare il testo.
Durante il fine settimana, mentre festeggiava il suo compleanno, Musk ha ribadito la sua posizione, aggiungendo che potrebbe attivarsi politicamente contro i parlamentari che, a suo dire, “hanno tradito il popolo americano”. Al momento, non ci sono segnali di una nuova rottura definitiva con Trump, e la Casa Bianca non ha risposto alle dichiarazioni del dirigente di Tesla.
Il Senato ha avviato ufficialmente l’esame del disegno di legge nella serata di sabato, dopo una lunga giornata di trattative interne al gruppo repubblicano. La mozione per aprire il dibattito è passata con uno scarto minimo: 51 voti a favore contro 49 contrari, due dei quali provenienti proprio da senatori del partito di maggioranza. La versione del testo attualmente in discussione è quella già approvata dalla Camera dei deputati, ma i senatori più scettici stanno spingendo per apportare modifiche sostanziali prima del voto finale.
Donald Trump, attraverso il suo social network Truth Social, ha invitato i repubblicani a rimanere compatti, sostenendo che stanno affrontando “un gruppo di persone molto malvagie, corrotte e, per molti versi, incompetenti (politicamente parlando!)” che “preferirebbero vedere gli Stati Uniti collassare piuttosto che fare ciò che è giusto”.
L’obiettivo del presidente è chiaro: promulgare la legge entro il 4 luglio, festa nazionale degli Stati Uniti. I leader repubblicani al Senato sperano di arrivare a un voto entro la fine del weekend, per poi rimandare il testo alla Camera e ottenere l’approvazione definitiva prima della scadenza simbolica.
Il progetto di legge rappresenta uno dei pilastri del programma elettorale di Trump. Include importanti riduzioni fiscali, incentivi all’industria nazionale e un rafforzamento delle politiche migratorie. Tuttavia, sta incontrando la resistenza sia di alcuni repubblicani moderati che dell’opposizione democratica.
I democratici, benché minoritari in entrambe le Camere, hanno criticato duramente il testo, accusandolo di favorire i più ricchi con tagli fiscali che penalizzerebbero ulteriormente una classe lavoratrice già provata dall’inflazione. Prima dell’apertura del dibattito, i rappresentanti del Partito democratico hanno insistito affinché l’intero testo fosse letto in aula, nel tentativo di ritardare l’iter e far emergere i punti più controversi.