Economia Usa, creati 147.000 posti di lavoro a giugno: meglio delle attese
Il tasso di disoccupazione scende al 4,1% mentre la Federal Reserve cerca segnali di debolezza nel mercato del lavoro. Le politiche di Trump su dazi e immigrazione potrebbero influenzare le tendenze future

L'economia statunitense ha creato 147.000 posti di lavoro nel mese di giugno, superando le previsioni degli analisti e registrando un tasso di disoccupazione in calo al 4,1%. I dati, pubblicati oggi dal Dipartimento del Lavoro, mostrano una tenuta del mercato del lavoro nonostante le incertezze economiche che hanno caratterizzato i primi mesi dell'amministrazione Trump.
Il rapporto, diffuso in anticipo a causa della festività del 4 luglio, ha battuto le aspettative degli economisti che prevedevano circa 110.000 nuovi posti di lavoro. Il risultato si allinea al ritmo sostenuto di maggio, confermando una resilienza del mercato del lavoro che finora non ha risentito delle politiche dell'Amministrazione Trump che hanno preoccupato Wall Street e l'economia reale.
Il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che la crescita dei posti di lavoro ad aprile e maggio è stata superiore di 16.000 unità rispetto ai dati inizialmente riportati, un'inversione di tendenza avvenuta dopo correzioni negative nei mesi scorsi. Il tasso di disoccupazione al 4,1% si conferma su livelli storicamente bassi. Le aziende continuano ad assumere a ritmo più lento rispetto all'anno precedente, ma i licenziamenti rimangono contenuti.
Il rapporto assume particolare rilevanza nel contesto delle pressioni del presidente Trump su Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, per un taglio dei tassi di interesse. Powell ha dichiarato che la Fed è pronta a ridurre i costi di finanziamento se il mercato del lavoro dovesse deteriorarsi, ma ha sottolineato che l'economia appare sufficientemente solida da giustificare cautela nelle prossime decisioni sui tassi.
La Federal Reserve cerca attivamente evidenze di debolezza nel mercato del lavoro mentre gli effetti dei dazi si propagano attraverso l'economia. I dati della settimana precedente avevano mostrato tassi di assunzione più deboli, riflettendo l'esitazione dei datori di lavoro ad assumere e investire.
Nonostante i dati positivi, alcuni indicatori suggeriscono però la presenza di vulnerabilità. Il ritmo delle assunzioni fino a maggio si è mantenuto vicino ai minimi storici, mentre il numero di persone che ricevono sussidi di disoccupazione è cresciuto a giugno ai livelli più alti dal novembre 2021. Gli economisti sottolineano che un rallentamento delle assunzioni può avere lo stesso impatto dei licenziamenti.
Le politiche migratorie restrittive dell'Amministrazione Trump potrebbero ulteriormente influenzare le dinamiche future. Queste includono la chiusura del confine Stati Uniti-Messico, controlli intensificati sui luoghi di lavoro e revoca dello status legale per centinaia di migliaia di immigrati. Un rapporto della Brookings Institution e dell'American Enterprise Institute indica che la migrazione netta verso gli Stati Uniti nel 2025 potrebbe essere zero o negativa.