"E' un momento spartiacque": i leader dell'UE approvano il piano da 800 miliardi per l'aumento della spesa militare
I leader UE concordano un massiccio aumento della spesa militare mentre vacilla il supporto americano all'Ucraina.

I leader europei riuniti a Bruxelles hanno approvato il piano da 800 miliardi di euro per aumentare la spesa militare europea, in risposta al taglio degli aiuti militari e della condivisione di intelligence all'Ucraina deciso dal presidente Donald Trump.
La riunione d'emergenza ha visto i capi di Stato e di governo dell'Unione Europea convergere su una strategia comune, anche se l'unità è stata compromessa dal premier ungherese Viktor Orbán, che da solo ha deciso di non appoggiato la dichiarazione dell'UE sull'Ucraina contraria alla posizione negoziale filo-russa di Trump.
"L'Europa deve diventare più sovrana, più responsabile della propria difesa e meglio equipaggiata per agire e affrontare autonomamente le sfide immediate e future", si legge nelle conclusioni finali.
L'UE "accelererà la mobilitazione degli strumenti e dei finanziamenti necessari" per rafforzare la sicurezza e "rafforzare la propria prontezza difensiva".
Il piano von der Leyen per la spesa militare
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che ha presentato il piano da 800 miliardi per la spesa militare, ha definito questo momento "una svolta epocale per l'Europa" e anche per l'Ucraina.
"L'Europa si trova di fronte a un pericolo chiaro e presente, e deve essere in grado di proteggersi e difendersi, così come dobbiamo mettere l'Ucraina in condizione di proteggersi".
"This is a watershed moment for Europe. And for Ukraine, as part of our European family.
— European Commission (@EU_Commission) March 6, 2025
We have to put Ukraine in the condition to protect itself and to push for a lasting and just peace."
— President @vonderleyen doorstep ahead of #EUCO special summit. pic.twitter.com/ZYaExHeT1T
Il piano di von der Leyen comprende un programma di prestiti da 150 miliardi garantiti da fondi inutilizzati nel bilancio dell'UE, oltre a maggiori flessibilità nelle regole fiscali che potrebbero sbloccare ulteriori 650 miliardi di nuova spesa.
Gli Stati membri dovranno ancora trovare un accordo sul programma di prestiti, mentre non è chiaro se i governi intendono sfruttare appieno il margine finanziario suggerito.
Assenti dal testo UE per ora sono le proposte per nuovi prestiti comuni (eurobond), ma l'idea continua a circolare, nonostante l'opposizione tedesca ribadita da Scholz.
La posizione degli Stati membri
La premier danese Mette Frederiksen ha indicato il tono dell'incontro di oggi con queste parole:
"Spendere, spendere, spendere di più per la difesa e la deterrenza. Questo è il messaggio più importante ed intendiamo continuare a sostenere l'Ucraina, perché vogliamo la pace in Europa".
Questo significa che presce sempre di più la pressione su tutti i Paesi affinché aumentino i bilanci per la difesa, soprattutto sui 7 membri UE della NATO, tra cui Spagna e Italia, che sono ancora sotto l'obiettivo del 2% fissato più di un decennio fa.
Ciò avviene in un contesto dove è già avvenuto un vero e proprio terremoto politico nel cuore dell'Europa: i probabili prossimi partner della coalizione di governo in Germania, CDU-CSU e SPD, hanno infatti concordato di modificare il "freno al debito" presente nella Costituzione tedesca per consentire una maggiore spesa per la difesa.
L'attuale cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato che sembra esserci un crescente consenso tra i partiti della prossima maggioranza sulla modifica della Costituzione tedesca. La mossa inaspettata ha lasciato gli alleati frugali tedeschi a cercare di comprenderne le ramificazioni.
La questione della deterrenza nucleare
Se Scholz ha risposto con freddezza alla proposta di Macron di consentire agli alleati europei di proteggersi sotto l'ombrello nucleare francese, il suo successore Friedrich Merz, cancelliere in pectore, ha invece affermato di voler discutere con Parigi e Londra in che modo la protezione nucleare britannica e francese possa essere estesa alla Germania.
Anche il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che la proposta francese sulla deterrenza nucleare dovrebbe essere seriamente considerata come parte di un piano più ampio per coordinare le capacità di difesa europee.
La situazione ucraina e le divisioni interne
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è apparso di persona al vertice ed è stato accolto calorosamente dai leader europei. "Siamo molto grati di non essere soli", ha dichiarato al suo arrivo.
Ma, come già citato, l'unità europea è stata compromessa da Orbán, che non ha approvato la dichiarazione UE sull'Ucraina.
Tutti gli altri 26 leader, compreso l'alleato di Orbán Robert Fico, primo ministro slovacco, hanno "fermamente sostenuto" il testo. "Non ci possono essere negoziati sull'Ucraina senza l'Ucraina", afferma la bozza.
Da parte sua, Zelensky ha commentato: "La vera domanda per qualsiasi negoziato è se la Russia sia capace di rinunciare alla guerra", notando che Mosca sta aumentando la spesa militare, ampliando il suo esercito e cercando di aggirare le sanzioni.
Frizioni con Washington
Il vertice UE è stato convocato dopo che Trump ha avviato negoziati diretti con Vladimir Putin escludendo sia l'Europa che l'Ucraina, ma prima dello scontro pubblico con Zelensky nello Studio Ovale e della sospensione degli aiuti militari e della condivisione di intelligence statunitense.
L'inviato americano in Ucraina, Keith Kellogg, ha dichiarato che la decisione di interrompere la condivisione dell'intelligence è stata presa per dimostrare che gli Stati Uniti sono seri riguardo alla fine della guerra.
"Il modo migliore in cui posso descriverlo è come colpire un mulo con una tavola sul naso. Ottieni di sicuro la loro attenzione".
I funzionari UE hanno dichiarato che è improbabile che i leader riescano a concordare un piano preciso per gli aiuti militari europei all'Ucraina per il 2025 già durante questo vertice.
Da quando l'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza dell'Unione Europea, Kaja Kallas, ha delineato il suo piano per fornire armi e munizioni all'Ucraina, sono state ipotizzate cifre che variano tra 20 e 40 miliardi di euro.
Kallas spera di raggiungere presto un accordo politico sulla sua proposta, con i numeri definiti al Consiglio Europeo del 20-21 marzo. Ha anche suggerito che l'iniziativa potrebbe basarsi su una "coalizione dei volenterosi" per aggirare il veto ungherese.
Il presidente lituano Gitanas Nausėda ha dichiarato che l'UE deve cercare altri modi per prendere decisioni, aggirando l'opposizione di uno o due Paesi, "perché altrimenti la storia ci penalizzerà".
La reazione di Trump
Alla Casa Bianca, il presidente Trump ha risposto ad alcune domande dei giornalisti sulle decisioni prese nel vertice UE di oggi.
Ad una domanda sui commenti di Macron secondo cui la Francia potrebbe estendere il suo ombrello nucleare sui partner europei, Trump ha risposto che è invece favorevole alla “denuclearizzazione”.
“Abbiamo fatto molti progressi con l'Ucraina e molti progressi con la Russia negli ultimi due giorni e sarebbe bello concludere tutto questo in modo da non dover parlare di armi nucleari”.
Il Presidente degli Stati Uniti ha ribadito la sua posizione secondo cui i partner europei devono aumentare la spesa per la difesa, quando gli è stato chiesto se la sua Amministrazione potrebbe ritirare i fondi statunitensi dalla NATO.
“È una questione di buon senso, se non pagano non li difenderò”.
Trump afferma anche di star "valutando la questione”, in risposta ad una domanda sulla revoca dello status legale temporaneo di 240.000 rifugiati ucraini fuggiti negli Stati Uniti.
“Non vogliamo far loro del male, soprattutto agli ucraini, ne hanno passate tante”.