Doug Jones si candida governatore dell'Alabama
L'ex senatore democratico, unico a vincere in uno Stato dominato dai repubblicani negli ultimi vent'anni, sfida l'ex allenatore di football che lo sconfisse nel 2020. In palio la guida di uno degli Stati più conservatori d'America.
Doug Jones ha depositato lunedì la documentazione per candidarsi a governatore dell'Alabama, aprendo la strada a quello che potrebbe diventare uno degli scontri politici più seguiti nella storia recente dello Stato. L'ex senatore democratico, che nel 2017 stupì l'America vincendo un seggio in uno degli Stati più conservatori del Paese, potrebbe trovarsi di nuovo faccia a faccia con Tommy Tuberville, il senatore repubblicano ed ex allenatore di football che lo sconfisse nel 2020 con uno scarto di venti punti percentuali.
Jones ha annunciato la sua decisione con un video pubblicato sui social, in cui ha sottolineato le qualità che, a suo dire, gli elettori dell'Alabama cercano nel prossimo governatore. L'attuale governatrice repubblicana Kay Ivey non può ricandidarsi a causa del limite di mandati previsto dalla legge. Se Jones dovesse vincere, diventerebbe il primo governatore democratico dell'Alabama dal 2003.
Nel video di annuncio, Jones ha lanciato una frecciata al suo probabile avversario senza nominarlo direttamente: gli abitanti dell'Alabama, ha detto, vogliono un governatore che tratti lo Stato con grazia e dignità, e non come una semplice area di sosta sulla strada per le spiagge della Florida. Il riferimento è alle polemiche sulla residenza di Tuberville, che possiede proprietà nel Panhandle della Florida mentre la casa che indica come sua residenza in Alabama appartiene a familiari. La questione della residenza aveva già accompagnato Tuberville durante la campagna per il Senato e ora riemerge con maggiore forza, dato che i requisiti di residenza per un governatore sono più stringenti rispetto a quelli per un senatore federale.
La campagna di Tuberville ha risposto con toni sprezzanti. Mallory Jaspers, portavoce del senatore repubblicano, ha ricordato come l'ultimo confronto tra i due non sia andato bene per Jones, sottolineando che Tuberville ha trascorso gli ultimi sei mesi a costruire coalizioni in tutto lo Stato, ottenendo endorsement da ogni figura chiave della politica dell'Alabama e battendo record di raccolta fondi. Secondo i dati più recenti, Tuberville disponeva a fine ottobre di 6,2 milioni di dollari nel suo conto elettorale, una cifra superiore a quella che la governatrice Ivey aveva nello stesso periodo del ciclo elettorale precedente.
La storia politica di Jones è segnata da una vittoria che all'epoca sembrò quasi impossibile. Nel 2017, in un'elezione speciale per il seggio lasciato vacante da Jeff Sessions, nominato procuratore generale nella prima amministrazione Trump, Jones sconfisse Roy Moore, ex presidente della Corte Suprema dell'Alabama che all'epoca era accusato di molestie sessuali e di aver avuto comportamenti inappropriati con ragazze minorenni. Moore negò le accuse, ma lo scandalo contribuì alla sua sconfitta. Fu la prima volta dal 2008 che un democratico vinceva una carica statale in Alabama, e la prima volta in decenni che un democratico conquistava un seggio al Senato.
Prima di entrare in politica, Jones si era fatto conoscere come procuratore federale. Durante il suo mandato, dal 1997 al 2001, riaprì e portò a termine il processo contro due membri del Ku Klux Klan responsabili dell'attentato del 1963 alla 16th Street Baptist Church di Birmingham, in cui morirono quattro bambine afroamericane. Quel caso, rimasto irrisolto per quasi quarant'anni, rappresentò un momento di giustizia storica per il movimento dei diritti civili.
Al Senato, Jones cercò di distinguersi per la sua disponibilità a collaborare con i repubblicani, ma non esitò a prendere posizioni che lo misero in contrasto con l'elettorato conservatore del suo Stato. Votò per la condanna di Trump nel primo processo di impeachment nel 2020, criticò le leggi dell'Alabama sull'aborto e rifiutò di incontrare o votare per Amy Coney Barrett, l'ultima nominata da Trump alla Corte Suprema. Queste scelte probabilmente contribuirono alla sua sconfitta contro Tuberville.
Tuberville, da parte sua, ha costruito la sua immagine politica sulla vicinanza al presidente Trump. Durante la campagna per il Senato nel 2020 condusse una campagna aggressivamente pro-Trump, e nel lanciare la sua candidatura a governatore lo scorso maggio ha ribadito questo legame, dichiarando a Fox News che Trump lo ha sostenuto durante la corsa al Senato e continua a sostenerlo. Al Senato, Tuberville ha votato per ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 e ha bloccato per quasi un anno le promozioni militari in segno di protesta contro una politica del Pentagono che garantiva l'accesso all'aborto per i membri delle forze armate.
Tra i democratici, l'ingresso di Jones nella corsa ha suscitato entusiasmo. La deputata Terri Sewell ha dichiarato che Jones eleverà l'intero ticket democratico a livello statale, descrivendolo come un ex senatore rispettato, un avvocato solido e un raccoglitore di fondi efficace con la determinazione necessaria per sfidare Tuberville. Ha ricordato che Jones ha già sconfitto la macchina repubblicana in passato e non può essere sottovalutato. Anche Anthony Daniels, leader della minoranza democratica alla Camera dell'Alabama, ha espresso sostegno, sottolineando l'importanza di avere un candidato di qualità in cima al ticket che generi entusiasmo per l'intero partito.
Jones dovrà però prima affrontare le primarie democratiche, previste per il 19 maggio. Tra gli altri candidati ci sono Chad Martin, proprietario di un'azienda nel settore della canapa, il pastore Will Boyd, che ha già tentato senza successo di ottenere cariche pubbliche in Alabama, e l'educatrice Yolanda Flowers, che nel 2022 perse contro la governatrice Ivey con uno scarto di 38 punti. Martin ha invitato gli elettori a sostenere un candidato più giovane e innovativo, capace di creare nuova energia nella base democratica.
L'Associazione dei Governatori Democratici guarda all'Alabama con interesse. Un portavoce ha ricordato le recenti vittorie democratiche in Stati difficili come Kentucky, Kansas e North Carolina, segnalando che il partito sta monitorando attentamente la situazione in Alabama. La corsa resta tuttavia in salita per qualsiasi candidato democratico in uno Stato che vota costantemente repubblicano da decenni.