Documenti su JFK, gli esperti: "Manca ancora la trascrizione del colloquio cruciale tra Johnson e la CIA"
Rilasciate in poche ore oltre 63.000 pagine di documenti sull'assassinio Kennedy, ma secondo gli storici mancano ancora documenti fondamentali all’appello.

Nonostante l'Amministrazione Trump abbia rilasciato oltre 63.000 pagine di documenti relativi all'assassinio del presidente John F. Kennedy, alcuni esperti sostengono che manchino ancora informazioni cruciali.
In particolare, risulta assente la trascrizione della prima conversazione tra l'allora vicepresidente Lyndon Johnson e il direttore della CIA John McCone avvenuta subito dopo l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy (JFK) del 1963, come dichiarato dall'autore James Johnston a USA Today.
Copertura di una possibile responsabilità cubana?
Questo documento potrebbe aiutare a rispondere a interrogativi riguardanti il possibile coinvolgimento di Cuba nell'uccisione di JFK, considerando che il presidente aveva notoriamente tentato di utilizzare la CIA per eliminare il dittatore comunista Fidel Castro.
McCone è stato già precedentemente accusato di aver nascosto informazioni "incendiarie" alla Commissione Warren che indagava sull'assassinio, come riportato da Politico.
Queste informazioni riguardavano l'esistenza di presunti complotti per assassinare Castro, che vedevano la CIA "in combutta con la mafia".
Senza queste informazioni, la Commissione Warren non ha mai esaminato la possibilità che Oswald potesse avere complici a Cuba o altrove, motivati dal desiderio di uccidere JFK per vendicare i tentativi di ammazzare Fidel Castro.
Il depistaggio di McCone è stato descritta come "benigno" poiché lui e altri alti funzionari della CIA volevano che la Commissione si concentrasse su Lee Harvey Oswald lasciando perdere altre potenziali teorie investigative, visto che credevano sinceramente avesse agito come un assassino solitario.
I documenti rilasciati
La National Archives and Records Administration degli Stati Uniti ha caricato tra ieri ed oggi sul proprio sito web circa 2.200 file contenenti i nuovi documenti.
Tra questi figurano rapporti dattiloscritti e note scritte a mano che coprono diversi decenni, inclusi dettagli su un agente di alto livello della CIA che sosteneva la responsabilità del "Deep State", così come sul fatto che Oswald fosse "un pessimo cecchino" e che il Secret Service avesse ricevuto avvertimenti sull'assassinio di Kennedy già ad agosto, vale a dire tre mesi prima dell'omicidio.
Il rilascio dei file ha colto di sorpresa il team di sicurezza nazionale di Trump, che ha trascorso solo 24 ore a valutare i rischi per la sicurezza nazionale prima della loro pubblicazione.
Quando i file sono stati rilasciati intorno alle 19:00, hanno suscitato subito un'ampia reazione negativa: molti esponenti liberal hanno sostenuto che si sia trattato solo di una ripetizione fu qualcosa già fatto da Joe Biden anni fa.
Dall’altra parte della barricata i sostenitori MAGA duri e puri si sono arrabbiati perché molte delle pagine contenevano ancora cancellature e lasciavano diversi interrogativi irrisolti, portando alcuni a descrivere i nuovi file come "impenetrabili".
Prima della giornata di ieri, i ricercatori avevano stimato che 3.000-3.500 file fossero ancora non pubblicati, in tutto o in parte.
E giusto il mese scorso l'FBI aveva dichiarato di aver scoperto circa 2.400 nuovi documenti relativi all'assassinio.
L’assassinio di JFK e le teorie del complotto
JFK fu ucciso il 22 novembre 1963 durante una visita a Dallas, quando il suo corteo stava concludendo il percorso della parata nel centro città e risuonarono colpi di arma da fuoco dall'edificio del Texas School Book Depository.
La polizia arrestò nelle ore successive in un cinema il ventiquattrenne Lee Harvey Oswald, che si era posizionato al sesto piano dell’edificio in un punto strategico per colpire con un fucile da cecchino, proprio mentre passava il corteo di auto presidenziali.
Due giorni dopo, il proprietario di un night club, Jack Ruby, sparò ed uccise Oswald durante un trasferimento da un carcere all’altro, innescando una delle prime teorie del complotto - vale a dire che Oswald fosse stato ucciso per impedirgli di parlare di chi lo avesse incastrato.
Un anno dopo l'assassinio, la Commissione Warren, istituita dal nuovo presidente Lyndon Johnson per far luce sull’assassinio, concluse che Oswald agì da solo e che non c'erano prove di un complotto.
Ma ciò non ha placato il nugolo di teorie alternative sviluppatesi nei decenni successivi.
Una delle teorie più popolari sostiene che ci fosse un secondo assassino che sparò a JFK da un ormai iconico "grassy knoll" (piccola collina erbosa) alla destra della sua auto mentre questa passava sul luogo dell’assassinio.
Tuttavia, nessuna prova definitiva di questa affermazione è mai stata condivisa e fino a prova contraria la verità resta quella dell’unico assassino che ha avuto da solo, così come stabilito dalla Commissione Warren.