Divario transatlantico: alla Casa Bianca in scena la frattura tra Trump e Macron sull’Ucraina
Washington e Parigi mostrano approcci contrastanti alla guerra in Ucraina mentre la Francia propone uno scudo nucleare europeo.
Alla Casa Bianca, al di là degli abbracci e delle strette di mano per i giornalisti, tra il presidente francese Emmanuel Macron ed il presidente americano Donald Trump è emerso un chiaro e crescente divario tra Stati Uniti ed Europa sulla questione ucraina.
L'incontro, avvenuto nel giorno del terzo anniversario dell'invasione russa, ha evidenziato divergenze significative sulle cause del conflitto in Ucraina e sulle possibili vie di risoluzione.
L’incontro si è tenuto nello stesso giorno in cui la spaccatura tra Stati Uniti ed Unione Europea si è manifestata chiaramente anche alle Nazioni Unite.
All’Assemblea Generale gli Stati Uniti hanno votato con Russia, Corea del Nord e Bielorussia contro una risoluzione che condannava l'aggressione russa, proprio mentre l'Europa e gran parte della comunità internazionale si sono schierate con l'Ucraina.
Visioni divergenti sul conflitto
"Penso che siano stati fatti molti progressi," ha dichiarato Trump riguardo ai suoi sforzi per negoziare la pace con Putin, dinanzi ai giornalisti presenti alla Casa Bianca.
"Abbiamo tenuto ottime conversazioni con la Russia e stiamo cercando di porre fine alla guerra."
Il presidente americano ha anche lasciato intendere che potrebbe recarsi a Mosca se venisse raggiunto un accordo di pace, evento che secondo lui potrebbe accadere nel giro di poche settimane.
Nonostante i toni apparentemente amichevoli tra i due leader, Macron ha delicatamente espresso una posizione nettamente diversa:
"Questa pace non deve significare una resa dell'Ucraina. Non deve significare un cessate il fuoco senza garanzie. Questa pace deve garantire la sovranità ucraina."
Dopo il voto alle Nazioni Unite in cui gli Stati Uniti hanno votato contro una risoluzione che condannava la Russia per l’aggressione russa all’Ucraina, Macron alla Casa Bianca ha anche ribadito, in presenza di Trump, che “la Russia è l’aggressore”.
Macron, with Trump scowling next to him, says "the aggressor is Russia" pic.twitter.com/m9ZQBoNsKY
— Aaron Rupar (@atrupar) February 24, 2025
Quando il presidente americano ha erroneamente affermato che gli Stati Uniti hanno speso 350 miliardi di dollari in aiuti all'Ucraina contro i 100 miliardi dell'Europa (che avrebbe solo "prestato" i fondi), Macron è di nuovo intervenuto per correggerlo:
"No, in realtà, per essere franchi, abbiamo contribuito anche noi. Abbiamo fornito denaro."
Macron corrects Trump after he claims "Europe is loaning the money to Ukraine. They get their money back." pic.twitter.com/zgVtviehrN
— Aaron Rupar (@atrupar) February 24, 2025
In effetti, secondo le analisi del Kiel Institute for the World Economy, così come riportate dal New York Times, l'Europa ha effettivamente stanziato un totale di 138 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina, rispetto ai 119 miliardi forniti dagli Stati Uniti.
Da parte sua, Trump si è anche rifiutato di definire Vladimir Putin come “un dittatore”, affermando che non usa alla leggera questa parola, pochi giorni dopo averla usata per definire il presidente ucraino Volodymyr Zelensky come “un dittatore senza elezioni”.
Reporter: You called Zelenskyy a dictator. Would you use the same words regarding Putin?
— Acyn (@Acyn) February 24, 2025
Trump: Uhhh I don’t use those words lightly pic.twitter.com/jg0yDGSwc9
Negoziati sulle terre rare e garanzie di sicurezza
Trump ha sottolineato la sua richiesta che l'Ucraina ceda diritti minerari sulle terre rare per centinaia di miliardi di dollari per ripagare gli aiuti militari statunitensi ricevuti, proposta a cui Zelensky ha finora resistito.
Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha comunque affermato che i negoziatori sono "molto vicini" a un accordo, e Trump ha dichiarato che Zelensky potrebbe venire a Washington per firmarlo già questa settimana.
Una fonte del governo ucraino ha rivelato che Kyiv attende il feedback degli Stati Uniti sulle proposte di "modifiche finali" inviate, aggiungendo che Washington non apprezza l'idea di includere nel testo formulazioni relative alle garanzie di sicurezza.
Nel frattempo, Putin da Mosca ha già espresso la disponibilità della Russia a collaborare con gli Stati Uniti sulla produzione di metalli rari sia nel territorio della Federazione Russa che nei territori ucraini occupati dalla Russia.
Lo scudo nucleare francese per l'Europa
Parallelamente, emerge che la Francia è pronta a utilizzare il suo deterrente nucleare per proteggere l'Europa, rende noto il quotidiano britannico The Telegraph.
Caccia armati con armi nucleari potrebbero essere schierati in Germania mentre gli USA minacciano di ritirare le proprie forze dal continente.
Friedrich Merz, probabile prossimo cancelliere tedesco, potrebbe chiedere a Regno Unito e Francia di estendere la loro protezione nucleare sull’intera Europa nel tentativo di ottenere "indipendenza" dall'America di Trump.
Un funzionario francese ha dichiarato che, in questo contesto, lo schieramento di caccia armati di armi nucleari in Germania invierebbe un chiaro messaggio a Putin (ed a Trump).
Posizioni europee e forze di pace
Da parte sua, il Regno Unito si è schierato con i leader europei sulla risoluzione del conflitto.
Il premier britannico Keir Starmer ha dichiarato che la Gran Bretagna è "pronta e disposta" a sostenere un futuro accordo di pace con "truppe sul terreno", a differenza degli Stati Uniti.
David Lammy, Ministro degli Esteri britannico, ha descritto Putin come un "agente del KGB che opera con l'inganno" in netto contrasto con le affermazioni di Trump.
Alla Casa Bianca, Trump ha confermato che le truppe europee "potrebbero entrare in Ucraina come peacekeepers" e che Putin "accetterebbe" questa soluzione.
"Gli ho posto questa domanda," ha detto. "Ha detto di non avere problemi con questo."
Anche Macron ha confermato che una tregua nella guerra "potrebbe essere raggiunta nelle prossime settimane," in un'intervista concessa a Fox News dopo l'incontro con Trump.