Democrazie in declino: gli esperti del V-Dem Institute avvertono dei rischi per gli Stati Uniti sotto Trump
Secondo il loro ultimo rapporto, nel 2024 le autocrazie hanno superato in numero le democrazie nel mondo. Il direttore dell'istituto esprime preoccupazione per le tendenze autocratiche nell'Amministrazione Trump.

Il mondo sta vivendo un declino democratico senza precedenti, con più regimi autocratici che democratici per la prima volta in oltre due decenni. Lo rivela un recente rapporto del V-Dem Institute, un istituto di ricerca svedese che monitora lo stato delle democrazie globali.
Secondo il rapporto nel 2024, ben 45 Paesi erano in fase di "autocratizzazione", rappresentando il 40% della popolazione mondiale.
L'analisi del V-Dem, che si basa su pareri di esperti e più di 600 indicatori per valutare concetti come la censura governativa, la parzialità dei media e l'autonomia dei partiti di opposizione, copre gli eventi fino alla fine del 2024.
Ma ciò che preoccupa particolarmente gli esperti del V-Dem Institute è la rapida evoluzione degli Stati Uniti verso l'autocrazia sotto la nuova Amministrazione Trump.
Per questo motivo, i ricercatori hanno dedicato un'intera sezione alle azioni del presidente Donald Trump, che nei suoi primi due mesi di ritorno alla Casa Bianca ha già mostrato segni preoccupanti di declino democratico.
"A questo ritmo, prima della fine dell'estate, gli Stati Uniti non potrebbero più qualificarsi come democrazia", avverte Staffan Lindberg, direttore del V-Dem Institute e professore di scienze politiche all'Università di Göteborg, in un'intervista a U.S. News & World Report.
"Non significa che gli Stati Uniti diventeranno come la Corea del Nord, c'è ancora molta strada da fare, ma significherebbe che lo stato di diritto e i vincoli al potere esecutivo sarebbero compromessi a tal punto da non poter più nemmeno parlare di repubblica costituzionale".
Secondo Lindberg, le azioni dell'Amministrazione Trump stanno procedendo "a una velocità record" nel tentare di minare istituzioni chiave, dagli ispettori generali alla messa in discussione dei poteri del Congresso e dei tribunali federali, fino alle minacce contro i media.
"È tutto estremamente preoccupante. Sembra che molto di questo venga fatto in totale disprezzo dello stato di diritto, della legislazione esistente e persino della Costituzione".
Il rapporto evidenzia come normalmente i processi di erosione democratica si sviluppino nell'arco di 10 anni prima che una democrazia venga effettivamente smantellata.
"L'Amministrazione Trump sta invece scatenando tutto contemporaneamente, più o meno", spiega Lindberg, che già nel 2020 aveva pubblicamente avvertito che la democrazia americana poteva non sopravvivere a un altro mandato di Trump come presidente.
L'esperto cita come esempio emblematico uno dei primi atti di Trump: l'eliminazione della cittadinanza per diritto di nascita.
"Significa dire: 'Non mi interessa cosa dice la Costituzione'", commenta Lindberg, sottolineando come questa sia una chiara indicazione del disprezzo per i vincoli costituzionali da parte dell'attuale presidente americano.
A livello globale, la situazione non è migliore. Georgia, Armenia, Ungheria, Grecia, Messico e Argentina sono tra i paesi citati da Lindberg per le loro tendenze sempre più preoccupanti nel 2024.
L'Ungheria, in particolare, "non è più una democrazia" secondo i parametri dell'istituto svedese.
Tra le poche note positive, Lindberg menziona Brasile e Polonia come esempi incoraggianti di Paesi che sono riusciti a invertire la rotta dell'autocratizzazione.
Il messaggio finale di Lindberg agli americani è un monito basato sulla storia:
"È davvero importante rendersi conto che anche se all'inizio queste cose sembrano distanti o inverosimili, così sembravano anche all'inizio per le persone che vivevano in Germania negli anni '30 o in Russia dopo la rivoluzione del 1917. In molti casi in tutto il mondo, un governo autoritario non sembrava così autoritario all'inizio e tutto questo non sembrava così rilevante per le singole persone all'inizio, fino a quando la loro famiglia o parti della loro famiglia sono finiti in prigione... ma a quel punto è già troppo tardi".