Scontro tra democratici al Congresso: la frattura tra Camera e Senato scatena rabbia e minacce di vendetta alle primarie
I democratici della Camera esplodono di rabbia dopo che il leader della minoranza democratica al Senato, Chuck Schumer, ha annunciato il sostegno alla misura di finanziamento temporaneo approvata alla Camera con i soli voti repubblicani.
Gli esponenti democratici della Camera dei Rappresentanti sono esplosi di rabbia questa notte dopo che il leader della minoranza democratica al Senato Chuck Schumer (D-N.Y.) ha dichiarato ieri che avrebbe votato a favore della misura provvisoria di finanziamento del governo proposta dai repubblicani.
La situazione ha innescato quella che diversi insider hanno descritto come un "completo meltdown" interno del Partito alla Camera.
"Completo e totale meltdown su tutte le catene di messaggi", ha riferito un esponente democratico della Camera che ha parlato ad Axios a condizione di anonimato per offrire dettagli riservati sulle conversazioni interne in corso.
La rabbia dei deputati democratici
Un alto esponente democratico della Camera ha aggiunto che "moltissimi deputati sono furiosi" e alcuni hanno persino ipotizzato di marciare con rabbia nell'aula del Senato in segno di protesta.
Il motivo dello scontro è chiaro: i democratici della Camera si sentono truffati. Hanno votato quasi unanimemente contro la misura di finanziamento, solo per vedere i loro colleghi del Senato apparentemente dare il via libera allo stesso progetto di legge.
Schumer, nel suo intervento in aula di ieri, ha affermato che sebbene la proposta repubblicana sia "molto negativa", la possibilità di uno shutdown del governo "avrebbe conseguenze per l'America molto, molto peggiori".
Ha aggiunto, per giustificare la sua decisione, che:
"Uno shutdown darebbe a Donald Trump le chiavi del Paese".
Queste dichiarazioni aprono quasi certamente la strada al voto favorevole di almeno 8 senatori democratici, sufficienti per consentire ai repubblicani di superare la soglia di 60 voti necessaria al Senato per far avanzare questa proposta di legge al voto e superare il ‘filibuster legislativo’.
La tensione è amplificata dal fatto che tutti i democratici della Camera tranne uno hanno votato contro il provvedimento all'inizio della settimana, in gran parte perché mancano norme che impediscano chiaramente all'Amministrazione Trump di tagliare in maniera arbitraria le spese approvate dal Congresso.
"C'erano molti democratici in distretti contesi alla Camera... che erano a disagio o semi-a disagio, con il voto", ha dichiarato un deputato democratico della Camera. "È come se il Senato avesse lasciato la Camera all'altare, durante un matrimonio."
Possibili sfide alle primarie contro Schumer ed altri
In questo contesto diversi deputati democratici, compresi i moderati, hanno iniziato a sostenere apertamente una sfida alle primarie contro Schumer, proponendo Alexandria Ocasio-Cortez (D-N.Y.) e Dan Goldman (D-N.Y.) come possibili candidati, secondo quanto riportato da tre democratici della Camera.
Un deputato ha persino promesso, durante il ritiro annuale in corso dei democratici della Camera, di "scrivere un assegno già stasera" a sostegno della candidatura di Ocasio-Cortez al Senato.
Un altro democratico ha riferito che l'idea si è spinta oltre:
"C'è decisamente uno sforzo in corso per reclutare candidati per le primarie in questo momento... non solo contro Schumer, ma contro tutti quelli che voteranno a favore."
Molti membri hanno anche espresso pubblicamente il loro sgomento nei confronti dei colleghi del Senato.
"So di parlare a nome di molti nel nostro caucus quando dico che Schumer sta interpretando molto male questo momento. I democratici del Senato devono mostrare forza e determinazione votando no", ha dichiarato la deputata Becca Balint (D-Vt.).
La rabbia della base elettorale democratica
I deputati hanno trascorso la giornata a inviare freneticamente messaggi e a chiamare i senatori dei loro Stati, sperando di persuadere un numero sufficiente di loro a votare contro il disegno di legge per bloccarlo. "Non abbiamo rinunciato", ha affermato un deputato.
Alcuni deputati, a loro volta, hanno ricevuto pesanti critiche dai loro elettori. "Non ho mai avuto così tante persone da casa che mi hanno mandato messaggi personalmente — con toni molto ARRABBIATI", ha detto un altro democratico della Camera.
"Non credo che molti di loro sapessero chi fosse Chuck Schumer prima di oggi, ma ora lo sanno e lo odiano con tutto il cuore."