Crisi alla Casa Bianca: Waltz mantiene il posto ma perde sempre più influenza

Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale sopravvive al Signalgate, ma la sua posizione nell'Amministrazione Trump sembra ormai compromessa.

Crisi alla Casa Bianca: Waltz mantiene il posto ma perde sempre più influenza
Fonte: FMT

Mike Waltz, Consigliere per la Sicurezza Nazionale del presidente Donald Trump, ha conservato il suo posto nonostante lo scandalo causato dall'inclusione accidentale di un giornalista in una chat di gruppo su Signal dedicata alla pianificazione di operazioni militari contro i ribelli Houthi nello Yemen.

Tuttavia, alti funzionari americani riferiscono al Wall Street Journal che la sua reputazione ha subito un duro e forse irreparabile colpo, minando significativamente la sua posizione all'interno della Casa Bianca in un momento delicato per l'Amministrazione Trump, impegnata nei tentativi di mediazione in Medio Oriente.

Secondo fonti interne, ciò che ha maggiormente irritato il presidente non è stato tanto l'iniziativa di Waltz di creare una chat per coordinare gli attacchi, né il fatto di aver pubblicato informazioni di intelligence israeliane su una rete non classificata.

Agli occhi di Trump l'imperdonabile errore di Waltz sarebbe stato invece avere il numero di Jeffrey Goldberg, direttore della rivista "The Atlantic", nella sua rubrica e averlo aggiunto involontariamente alla conversazione riservata.

La collera di Trump è esplosa in numerose discussioni private la scorsa settimana, incluse telefonate con suoi alleati durante le quali ha incolpato Waltz per quella che è diventata la prima grande crisi di sicurezza nazionale della sua nuova Amministrazione.

Mercoledì, Trump ha consultato il vicepresidente JD Vance, il capo dello staff della Casa Bianca Susie Wiles e il responsabile del personale Sergio Gor per valutare un possibile licenziamento.

Il giorno dopo, tuttavia, in un incontro privato, Trump ha comunicato a Waltz che avrebbe mantenuto il suo incarico. La decisione sarebbe stata motivata dalla volontà di non offrire ai media e ai democratici l'opportunità di rivendicare una "vittima" già subito all'inizio del suo secondo mandato.

In un'intervista su NBC News, Trump ha pubblicamente affermato di non "licenziare le persone a causa di fake news e cacce alle streghe", probabilmente perseguitato dal ricordo del licenziamento di Mike Flynn durante il primo mandato, un errore che ha giurato di non ripetere.

Una fonte vicina al presidente ha suggerito però che se la notizia fosse apparsa inizialmente su un media conservatore come Breitbart, Waltz sarebbe già stato licenziato.

La posizione dell'ex deputato della Florida rimane comunque precaria. Due funzionari statunitensi hanno rivelato che Waltz ha creato altre conversazioni sensibili su Signal con membri del governo, tra cui discussioni su come mediare la pace tra Russia e Ucraina e su operazioni militari, rifiutando di specificare se siano state condivise informazioni classificate anche in questi casi.

Anche prima di questo episodio, Waltz aveva comunque già irritato i suoi colleghi mostrandosi imperioso ed esprimendo opinioni non in linea con l'agenda di Trump.

Gli avversari ideologici di Waltz stanno ora conducendo una campagna interna per ricordare al presidente che Waltz non è sempre stato allineato con lui.

Hanno evidenziato, ad esempio, che in passato si è opposto al ritiro delle forze statunitensi dall'Afghanistan e dalla Siria, ha sostenuto la difesa americana dell'Ucraina e ha collaborato con l'allora deputata Liz Cheney, che si è opposta ai tentativi di Trump di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020.

"Mantenere Waltz è un segno di debolezza e tradisce la base elettorale che ha votato per il presidente Trump," ha dichiarato Caroline Sunshine, ex vice direttrice delle comunicazioni della campagna presidenziale 2024.

Alcuni funzionari hanno anche fatto circolare filmati di Waltz che in passato aveva espresso critiche dure nei confronti di Trump, tra cui un video del 2016 in cui criticava il presidente per non aver prestato servizio durante la guerra del Vietnam.

"Quanto successo ha ricordato a tutti questi fatti," ha dichiarato un alto funzionario della Casa Bianca, "e queste erano cose che era meglio dimenticare per convenienza."

In risposta all'articolo del Wall Street Journal, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Brian Hughes, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"I pettegolezzi di fonti anonime dovrebbero essere trattati con lo scetticismo riservato ai gossip di persone che mancano dell'integrità di associare i loro nomi alle dichiarazioni."
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