Cos'è il "Third Term Project"? Un gruppo pro-Trump chiede di cambiare la Costituzione
Un gruppo conservatore ha lanciato il "Third Term Project" alla conferenza CPAC. La proposta di modifica costituzionale richiederà il sostegno di due terzi del Congresso e di 38 Stati.

La possibilità di un terzo mandato presidenziale per Donald Trump torna in auge durante la Conservative Political Action Conference (CPAC) che si sta tenendo al Gaylord National Resort & Convention Center di Oxon Hill, in Maryland.
Un gruppo di ultra sostenitori del presidente Trump ha infatti presentato ufficialmente il "Third Term Project", un'iniziativa che mira a modificare la Costituzione americana per consentire al presidente Trump di candidarsi nuovamente nel 2028.
L'immagine utilizzata come logo per questo progetto è altrettanto chiara: Donald Trump in versione Giulio Cesare, l'ultimo dittatore della Repubblica di Roma prima dell'instaurazione dell'Impero sotto il suo successore, Ottaviano Augusto.
La proposta di modifica costituzionale
Il deputato repubblicano del Tennessee Andy Ogles ha già formalmente introdotto a gennaio una risoluzione congiunta alla Camera per emendare il 22° Emendamento, che attualmente limita a due i mandati presidenziali.
La modifica proposta permetterebbe a un presidente di essere eletto fino a tre volte, mantenendo però il divieto di servire ulteriori mandati dopo averne completati due consecutivi.
Shane Trejo, responsabile della campagna Third Term Project, ha dichiarato durante la conferenza CPAC di star "promuovendo il sostegno dal basso" per questa iniziativa.
Il gruppo si sta concentrando specificamente sulla possibilità di una candidatura di Trump nel 2028, senza considerare al momento scenari oltre quella data.
Steve Bannon, ex stratega capo della Casa Bianca durante il primo mandato Trump e conduttore del podcast War Room, ha ribadito durante il suo intervento al CPAC il suo sostegno all'iniziativa, dichiarando che:
"Il futuro del MAGA è Donald Trump. Un uomo come Trump si presenta una o due volte nella storia del Paese".
Trejo, parlando con il Washington Examiner, ha argomentato che:
"Se si guarda ai cambiamenti costituzionali, l'intento originale della Costituzione non prevedeva limiti di mandato per gli esecutivi. Questo è stato aggiunto solo successivamente nel XX secolo".
Le basi storiche e legali
Il 22° Emendamento fu in effetti ratificato nel 1951 in seguito alla presidenza di Franklin D. Roosevelt, eletto per quattro mandati tra il 1933 e il 1945.
Il limite di due mandati fu introdotto dal Congresso proprio per prevenire potenziali abusi di potere.
Gli esperti costituzionali, tra cui la professoressa Deborah Pearlstein della Princeton University, sottolineano come il 22° Emendamento sia "estremamente chiaro" nel vietare un terzo mandato presidenziale.
Qualsiasi proposta di emendamento alla Costituzione richiede però un percorso particolarmente complesso: deve essere approvata con una maggioranza di due terzi sia alla Camera che al Senato, per poi essere ratificata da almeno 38 dei 50 Stati americani.
Tutto questo è estremamente improbabile considerando che i repubblicani possono contare su 3 seggi di maggioranza al Senato ed uno solo alla Camera, e che dei 50 Stati, 23 hanno governatori democratici e 27 repubblicani.