Come Mike Waltz ha incluso un giornalista per sbaglio nella chat di gruppo Signal sullo Yemen
Il Guardian racconta la storia di come Trump abbia valutato il licenziamento del suo Consigliere per la Sicurezza Nazionale dopo la pubblicazione della chat Signal, ma abbia poi deciso di mantenerlo in carica dopo una indagine interna.

Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale di Donald Trump, Mike Waltz, ha incluso erroneamente un giornalista in una ormai famosa chat di gruppo su Signal riguardante piani per attacchi statunitensi nello Yemen, dopo aver salvato per sbaglio il suo numero mesi prima sotto il contatto di un'altra persona che intendeva aggiungere.
Questo racconto, riportato da tre fonti a conoscenza dei fatti e confermato dal Guardian, è emerso nel corso di un’indagine interna della Casa Bianca.
Tutto è iniziato con un errore risalente alla campagna elettorale del 2024 e rimasto inosservato fino a marzo, quando Waltz ha creato una chat di gruppo su Signal intitolata "Houthi PC small group", destinata a ospitare discussioni riservate tra alti funzionari statunitensi.
L’incredibile catena di errori
L’origine di questa vicenda è sorprendente. Nel tentativo di aggiungere Brian Hughes, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Waltz ha invece inserito il numero di Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, rivista notoriamente criticata da Trump.
Il numero di Goldberg era stato erroneamente salvato sul telefono di Waltz mesi prima, a seguito di uno scambio di messaggi durante la campagna elettorale.
Secondo l’indagine interna, l’email inviata da Goldberg nell’ottobre precedente — riguardante un articolo critico verso Trump — era stata inoltrata da Brian Hughes allo staff della campagna, e da qui a Waltz, con incluso il blocco della firma che conteneva anche il numero di telefono del giornalista.
Waltz, senza accorgersene, ha salvato quel numero nella rubrica del suo iPhone sotto il contatto di Hughes.
L’errore sarebbe avvenuto a causa della funzione automatica di aggiornamento dei contatti, che tende ad associare numeri recenti a contatti esistenti ritenuti simili.
Trump prima infuriato, ma poi ha deciso di perdonarlo
Trump, inizialmente furioso, avrebbe valutato l’ipotesi di licenziare Waltz. Tuttavia, più che per la falla nella sicurezza, il presidente sarebbe rimasto colpito negativamente dal fatto che Waltz avesse il numero del direttore di una rivista da lui profondamente detestata.
Alla fine, ha deciso di non sollevarlo dall’incarico, soprattutto per evitare che la stampa — e The Atlantic in particolare — potesse vantarsi di aver causato la caduta di un alto funzionario a poche settimane dall’inizio del suo secondo mandato.
Secondo le fonti, Trump è stato anche rassicurato dai risultati dell'indagine forense condotta dall’ufficio IT della Casa Bianca.
La settimana scorsa, Trump è stato informato ufficialmente dei risultati della indagine interna ed ha confermato la sua decisione di mantenere Waltz nel suo ruolo.
A dimostrazione del suo sostegno, giovedì, il presidente ha lasciato la Casa Bianca a bordo di Marine One accompagnato, tra gli altri, proprio da Waltz — un gesto che diversi osservatori hanno interpretato come una chiara dimostrazione di fiducia nei confronti del suo consigliere.