Come l'attacco ucraino contro la Russia cambia il paradigma delle guerre moderne
Kyiv ha distrutto o danneggiato oltre una ventina di bombardieri russi strategici in 5 basi diverse usando droni low-cost. L'attacco, pianificato per oltre un anno e mezzo, segna un punto di svolta nella guerra e solleva interrogativi sul futuro dei conflitti asimmetrici

L'Ucraina ha inferto un colpo strategico devastante alla Russia con un'operazione militare senza precedenti che ha portato alla distruzione di decine di bombardieri, alcuni con capacità nucleare, in profondità nel territorio russo. L'attacco, denominato "Operazione Ragnatela" dalle forze ucraine, ha colpito simultaneamente cinque basi aeree russe distanti migliaia di km l'una dall'altra e dall'Ucraina stessa, causando danni stimati in 7 miliardi di dollari.
Il Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU) ha rivendicato la distruzione di 41 velivoli russi utilizzando droni dal costo di poche migliaia di dollari ciascuno, ed alcuni degli aerei colpiti sono così vecchi da essere letteralmente insostituibili. L'operazione rappresenta una svolta tattica che gli esperti militari definiscono un nuovo incubo per la difesa nazionale, mentre i blogger filo-Cremlino l'hanno paragonata ad una "Pearl Harbor della Russia".
Una pianificazione meticolosa durata oltre un anno
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivelato che l'operazione ha richiesto "un anno, sei mesi e nove giorni dall'inizio della pianificazione all'esecuzione effettiva". Gli agenti dell'intelligence ucraina hanno operato all'interno della Russia per mesi senza essere individuati, posizionando segretamente decine di droni vicino agli obiettivi designati.
Secondo quanto riferito dall'SBU, i droni sono stati contrabbandati all'interno di alcune casse e caricati sui camion. Al momento opportuno, i tetti delle casse sono stati aperti a distanza e i droni sono decollati per colpire i loro obiettivi: i bombardieri russi nelle rispettive basi. Le basi colpite si trovavano a distanze enormi tra loro, con quella di Ukrainka nella regione dell'Amur a oltre 8.000 km di distanza dal confine ucraino, la base più lontana mai raggiunta dalle forze ucraine.
Le conseguenze diplomatiche e la reazione di Washington
L'operazione arriva tre mesi dopo un teso incontro nello Studio Ovale tra il presidente Donald Trump e Zelensky, durante il quale Trump aveva dichiarato sprezzantemente al leader ucraino: "Non hai le carte in mano". L'Amministrazione Trump, che non era stata informata in anticipo dell'operazione, non ha finora ancora commentato pubblicamente l'accaduto.
Mentre gli influencer MAGA diffondono timori di una "Terza Guerra Mondiale", i commentatori filo-ucraini sostengono che Kyiv aveva poche alternative. Gli Stati Uniti e gli alleati europei hanno esitato a fornire all'Ucraina ulteriori difese aeree per contrastare i bombardamenti settimanali russi, citando le proprie scorte in diminuzione.
Inoltre, la Russia ha respinto l'offerta americana di un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni (già accettata dall'Ucraina), e Trump, pur criticando Putin per la sua ostinazione, finora ha rifiutato di imporre nuove sanzioni contro Mosca.
Un nuovo paradigma per la guerra moderna
L'Operazione Ragnatela ha però implicazioni che vanno ben oltre il conflitto ucraino. Per gli esperti di sicurezza nazionale, l'attacco solleva nuovi allarmi sulla minaccia rappresentata dai droni commerciali che potrebbero essere riutilizzate per attacchi clandestini. Il Pentagono ha già avvertito nel suo rapporto annuale sulla potenza militare cinese che è possibile che la Cina stia sviluppando "un lanciatore che può essere inserito in un container commerciale standard per il lancio segreto di razzi a bordo di navi mercantili".
La capacità dell'Ucraina di proiettare la propria potenza militare attraverso la Russia, con detonazioni coordinate a migliaia di km di distanza, ha rivelato quanto facilmente possa essere infranta l'illusione della sicurezza interna. Come ha scritto su Telegram la consigliera presidenziale ucraina Iryna Vereshchuk:
"Questo è esattamente l'aspetto di una guerra asimmetrica. Questo è esattamente come saranno le guerre del futuro".
Le priorità strategiche dell'Amministrazione Trump
L'amministrazione Trump sta mostrando crescente impazienza nel voler spostare il proprio focus strategico dall'Ucraina verso altre priorità urgenti, in particolare nella regione dell'Indo-Pacifico. Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha avvertito settimana scorsa, durante una conferenza sulla sicurezza a Singapore, che un'invasione cinese di Taiwan potrebbe essere "imminente".
Tuttavia, la creatività del campo di battaglia ucraino continua a fornire lezioni in tempo reale e intelligence su come appare la guerra moderna, specialmente quella asimmetrica. L'operazione ha dimostrato che gli ucraini stanno eseguendo nella realtà ciò che i pianificatori di guerra del Pentagono hanno solo modellato sulla carta, trasformando droni commerciali economici in armi strategiche capaci di infliggere danni miliardari.
Il calcolo di Kyiv è stato semplice ma audace: se il mondo non aiuterà l'Ucraina a intercettare i bombardieri russi nel cielo, l'Ucraina li distruggerà a terra. Un messaggio che risuona ben oltre i confini del conflitto attuale e che potrebbe ridefinire le strategie militari per gli anni a venire.