Come funziona la bomba anti bunker usata contro l'Iran

Dodici Massive Ordnance Penetrator sono state sganciate sulla centrale nucleare di Fordo. È la prima volta che la più potente bomba convenzionale americana viene impiegata in combattimento.

Come funziona la bomba anti bunker usata contro l'Iran
Defense Threat Reduction Agency,

Gli Stati Uniti hanno usato per la prima volta in guerra la Massive Ordnance Penetrator (MOP), una bomba da 30.000 libbre progettata per distruggere bunker sotterranei, nel recente attacco contro i siti nucleari iraniani. L’operazione ha coinvolto i bombardieri B-2 Spirit, che hanno sganciato dodici GBU-57 sulla struttura di Fordo, scavata sotto una montagna nella regione di Qom, e altre due su Natanz. Contestualmente, missili da crociera Tomahawk sono stati lanciati da sottomarini contro obiettivi a Natanz e Isfahan.

Il GBU-57 è la più grande bomba convenzionale dell’arsenale americano. Progettata per penetrare fino a 60 metri di cemento armato o 200 piedi di roccia, è stata sviluppata proprio per colpire installazioni altamente fortificate come quelle iraniane e nordcoreane. Il Pentagono ha finanziato con circa 400 milioni di dollari lo sviluppo di questo ordigno, realizzato in una lega speciale ad altissima densità chiamata Eglin Steel, che consente al corpo della bomba di sopportare l’urto ad alta velocità senza disintegrarsi prima dell’esplosione.

Il cuore della potenza distruttiva della MOP non sta tanto nella carica esplosiva — solo il 20% del peso totale — quanto nell’energia cinetica generata dal suo peso e dalla caduta libera da alta quota. Il bombardiere B-2, progettato per sfuggire ai radar, è attualmente l’unico velivolo in grado di trasportare e rilasciare queste bombe, due per missione. Il GBU-57 è stato pensato per una gamma ristretta di bersagli e situazioni: strutture sotterranee corazzate e ben difese, come i centri di arricchimento iraniani.

Il sito di Fordo rappresentava uno di questi obiettivi. Costruito a circa 80 metri di profondità e protetto da strati multipli di cemento ad alta resistenza, Fordo è considerato il sito più difficile da distruggere del programma nucleare iraniano. Secondo i militari americani citati dal Wall Street Journal, la missione ha richiesto l’impiego di dodici GBU-57 solo per quel sito. È un numero significativo, se si considera che l’intero arsenale statunitense noto di MOP si aggira intorno ai venti esemplari.

Sebbene il danno concreto subito da Fordo resti da verificare, la scelta di impiegare un’arma così rara e costosa segnala l’importanza strategica dell’obiettivo. Come sottolineato dal funzionario del Center for Strategic and International Studies Mark Cancian, “è un’arma molto specializzata per un insieme molto ristretto di bersagli.” Proprio per questo la MOP non era mai stata utilizzata prima in combattimento, pur essendo operativa da oltre un decennio.

L’efficacia della MOP dipende non solo dalla sua potenza, ma anche dalla precisione. Il sistema di guida si basa sul GPS militare, che però può essere vulnerabile alle tecniche di jamming. In Ucraina, interferenze elettroniche russe avevano ridotto la precisione di bombe guidate americane da 20 a 1.200 metri, prima di interventi correttivi. Questo ha sollevato interrogativi anche sull’impiego della MOP, che necessita di estrema precisione per colpire camere specifiche all’interno di un complesso sotterraneo. Alcuni esperti hanno suggerito la possibilità di equipaggiare la MOP con sistemi alternativi di guida ottica, come lo SPICE israeliano, ma si tratta di modifiche che richiederebbero settimane.

Altri limiti risiedono nella struttura stessa dei bunker iraniani. Secondo un’analisi pubblicata dall'Economist, Teheran ha investito in cementi ultra-performanti (UHPC), capaci di resistere a pressioni superiori a 30.000 psi, mentre la MOP è testata per penetrare al massimo otto metri di cemento di questa categoria. L’efficacia del bombardamento dipenderà quindi dalla reale composizione e spessore delle difese di Fordo e dal punto esatto d’impatto delle bombe.

Alcuni analisti, come William Wechsler, ex funzionario del Pentagono, ritengono comunque che nessun’altra arma convenzionale avrebbe potuto avere una possibilità realistica di colpire Fordo. “L’approccio con la massima probabilità di successo era un attacco americano con le MOP,” ha dichiarato.

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