Cina e Russia criticano il progetto antimissile statunitense "Golden Dome"

Pechino e Mosca considerano destabilizzante il sistema di difesa missilistica annunciato dal presidente Trump ed esprimono preoccupazioni per una nuova corsa agli armamenti e per la militarizzazione dello spazio.

Cina e Russia criticano il progetto antimissile statunitense "Golden Dome"

La Cina ha espresso forti preoccupazioni rispetto al piano dell'Amministrazione Trump di realizzare un nuovo sistema di difesa missilistica denominato "Golden Dome". Secondo Pechino, il progetto statunitense, che ha l'obiettivo dichiarato di proteggere gli Stati Uniti dagli attacchi missilistici di Paesi nemici, possiede "forti implicazioni offensive" e aumenterebbe significativamente i rischi di una corsa globale agli armamenti, contribuendo anche a una maggiore militarizzazione dello spazio.

L'annuncio ufficiale era stato dato martedì dal presidente Trump, il quale aveva precisato che la sua Amministrazione ha già "selezionato ufficialmente un'architettura per questo sistema all'avanguardia". Per il progetto, è attualmente in discussione al Congresso un finanziamento iniziale pari a 25 miliardi di dollari.

Secondo una valutazione resa pubblica dalla Defense Intelligence Agency (DIA) statunitense, nel prossimo decennio le minacce missilistiche che gli Stati Uniti dovranno affrontare diventeranno sempre più estese e sofisticate. Il rapporto della DIA menziona specificamente la Cina e la Russia come minacce, affermando che entrambi i Paesi stanno sviluppando una varietà di nuovi sistemi di lancio per sfruttare le vulnerabilità delle attuali difese antimissile statunitensi.

Inoltre, avverte la valutazione dell’intelligence militare americana:

"La Corea del Nord ha testato con successo missili balistici con una portata sufficiente per raggiungere l’intero territorio nazionale, mentre l’Iran dispone di veicoli di lancio spaziali che potrebbero consentirgli di sviluppare, entro il 2035, un missile balistico intercontinentale (ICBM) militarmente efficace, qualora decidesse di procedere in questa direzione".

Il documento sottolinea inoltre che già oggi non esiste alcuna area degli Stati Uniti che non sia raggiungibile dagli ICBM esistenti.

Da parte sua, l'esercito statunitense sostiene da tempo che Cina e Russia abbiano già iniziato a dispiegare armi nello spazio, con rapporti che includono accuse relative a sistemi laser e satelliti cinesi capaci di disabilitare o catturare altri satelliti americani. Lo scorso anno, gli Stati Uniti avevano lanciato un avvertimento alla Russia per la presunta volontà di Mosca di schierare un'arma antisatellite dotata di capacità nucleare, in grado di rimanere a lungo in orbita prima di colpire e disabilitare satelliti nelle vicinanze.

Le dure accuse di Pechino

La Cina, che negli ultimi anni ha rafforzato significativamente la cooperazione con la Russia e sviluppato rapidamente il proprio arsenale missilistico e nucleare, ha accusato apertamente l’Amministrazione Trump di essere eccessivamente focalizzata sulla sicurezza nazionale americana, a discapito della stabilità globale.

"Gli Stati Uniti, perseguendo una politica di 'America first', sono ossessionati dalla ricerca di una sicurezza assoluta per sé stessi. Questo atteggiamento viola il principio secondo cui la sicurezza di tutti i paesi non dovrebbe essere compromessa, e mina di fatto l’equilibrio e la stabilità strategica globale. La Cina è seriamente preoccupata per questa situazione", ha dichiarato Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, durante una conferenza stampa regolare a Pechino. La posizione del governo cinese è stata ampiamente riportata dalle principali agenzie internazionali.

Secondo Mao Ning, il progetto della Casa Bianca rischia di "trasformare lo spazio in un campo di battaglia, alimentare una corsa agli armamenti e compromettere la sicurezza internazionale". La portavoce ha inoltre esortato gli Stati Uniti ad abbandonare immediatamente lo sviluppo e il dispiegamento del sistema globale di difesa missilistica.

Il cambiamento della posizione del Cremlino

Nel frattempo, il Cremlino ha assunto una posizione relativamente più morbida rispetto ad alcune precedenti dichiarazioni. In una dichiarazione congiunta diffusa all'inizio di questo mese, Cina e Russia avevano infatti definito il progetto Golden Dome "profondamente destabilizzante", ribadendo che la realizzazione di questo sistema trasformerebbe inevitabilmente lo spazio in "un'arena per lo scontro armato".

Il governo russo ha ora invece dichiarato che i piani statunitensi richiederanno certamente consultazioni bilaterali tra Mosca e Washington, sottolineando tuttavia che il progetto Golden Dome rimane principalmente una "questione sovrana" degli Stati Uniti. Questa posizione rappresenta, dunque, un parziale ammorbidimento rispetto a quanto dichiarato in precedenza dal presidente russo Vladimir Putin, che aveva invece affermato come il sistema di difesa missilistico proposto dagli Stati Uniti avrebbe dato impulso ad un significativo rafforzamento militare russo nello spazio.

Trump, interrogato martedì dai giornalisti alla Casa Bianca, aveva precisato di non aver ancora discusso della questione con Putin, aggiungendo però che avrebbe affrontato il tema con lui "al momento opportuno".

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