Chi è la 27enne scelta da Trump come portavoce della Casa Bianca

Karoline Leavitt, nominata da Trump come Press Secretary, si distingue per la sua lealtà e il suo stile diretto nei confronti dei media tradizionali.

Chi è la 27enne scelta da Trump come portavoce della Casa Bianca
Bruce Schaf, Wikipedia Commons

Le prime settimane di Karoline Leavitt alla guida dell'ufficio stampa della Casa Bianca hanno evidenziato due aspetti distintivi del suo operato: da un lato la spiccata capacità comunicativa, dall'altro la tendenza a rafforzare le dichiarazioni presidenziali. Come spiega il Wall Street Journal, la portavoce ventisettenne ha dimostrato prontezza nelle risposte e sicurezza nell'affrontare temi diversi durante le conferenze stampa, gestendo le interazioni con i giornalisti senza ricorrere a documenti di supporto.

Il suo approccio con i media tradizionali, oggetto di critiche da parte di molti sostenitori di Trump, oscilla tra il pragmatico e l'aperto disprezzo. Ha dato il via al suo mandato annunciando che la sala stampa della Casa Bianca dovrà fare spazio a creator di TikTok, influencer e altri produttori di "contenuti legati alle notizie", dicendo che l'amministrazione non esiterà a denunciare pubblicamente reportage ritenuti errati o disinformativi.

La sua lealtà verso Trump si è manifestata in modo particolare lo scorso luglio quando, dopo soli tre giorni dal parto del suo primogenito, ha deciso di rinunciare al congedo di maternità per tornare al lavoro in seguito al tentativo di assassinio dell'ex presidente in Pennsylvania. "Il Presidente ha letteralmente messo a rischio la sua vita per vincere queste elezioni", ha dichiarato al blog conservatore Conservateur. "Il minimo che potessi fare era tornare rapidamente al lavoro".

Originaria di Atkinson, nel New Hampshire, Leavitt è cresciuta in una famiglia cattolica di piccoli imprenditori. Ha frequentato il Saint Anselm College con una borsa di studio sportiva, dove ha sviluppato il suo interesse per la politica. La carriera alla Casa Bianca è iniziata nel 2018 con uno stage nell'ufficio corrispondenza, per poi entrare nell'ufficio stampa dopo aver impressionato Kayleigh McEnany, l'ex portavoce di Trump.

Il suo ruolo è particolarmente complesso, considerando la velocità con cui Trump genera notizie in questi primi giorni di presidenza: dall'avvio di guerre commerciali alla firma di numerosi ordini esecutivi, dalle minacce di prendere il controllo della Groenlandia e di Gaza alla ripresa dei colloqui con Vladimir Putin. La sua efficacia viene misurata non tanto secondo i criteri convenzionali del ruolo, quanto sulla capacità di interpretare e comunicare il messaggio di Trump.

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